17 aprile 2006

[Film] La Passione di Cristo


Di solito non vado molto al cinema, e i film che ho visto sono veramente pochi e ancora meno sono quelli che mi sono rimasti impressi, quelli che ogni tanto riguardo e che ormai sono entrati nelle mie preferenze, non soltanto per il contenuto tecnologico ma soprattutto per il contenuto emotivo che un film può trasmettere.
Uno dei film che più mi è piaciuto in questi ultimi anni è proprio La Passione di Cristo. Di film sulla vita di Gesù ne ho visti più di uno ma questo merita veramente di essere citato. Non tanto per la vicenda narrata (le ultime 12 ore della sua vita) ma quanto per la realizzazione, curata in ogni minimo dettaglio (anche quelli più scabrosi) e assolutamente realistica.
Questa più che una recensione è il mio parere personale.
Il film si proponeva di far entrare lo spettatore nel vivo della vicenda, togliendo i classici vincoli della pellicola (doppiaggi, colori...) e penso ci sia riuscito completamente; da qui la scelta di non doppiare il film, quindi i protagonisti parleranno aramaio e latino. Unico aiuto (tra l'altro nemmeno tanto necessario, visto che la storia è conosciuta da tutti) i sottotitoli.
A prima vista il film potrebbe sembrare superficiale, splatter, troppo americano, in realtà secondo me non è così. Gibson ha scelto la via del realismo, ha scelto di far emergere il sacrificio di Gesù per salvare l'umanità. La scena della flagellazione si inserisce in questo contesto, sarebbe stato sbagliato non rappresentarla. Dagli studi (che riguardano anche la Sindone) emerge chiaramente che Gesù era praticamente senza pelle, ma soprattutto che la flagellazione era una pratica brutale dalla quale in molti non ne uscivano vivi. Quindi niente di inventato, il film mostra con i colori del sangue la cattiveria sconfinata dell'uomo.
Insomma il film non ha rivali, e alcune scene suscitano emozioni contrastanti tra gli spettatori. Gibson ha scelto di rappresentare tutti quegli aspetti trascurati dagli altri film fornendo così un quadro preciso e realistico delle ultime ore di Gesù.

Alcune note
(+) Anche la colonna sonora mi è piaciuta molto, fatta di suoni caratteristici e in molti casi rappresenta bene il dolore che un uomo può provare pensando alla morte.
(+) Curiosa è molto significativa la realizzazione del diavolo (Gibson non ha seguito i Vangeli ma ha pensato di introdurlo a modo suo). Il diavolo ha le sembianze di una donna, la voce da uomo (distorta), non ha le sopracciglie e non sbatte mai le palpebre. Produce una sorta di deformazione orripilante della realtà (bambini demoni e deformi) e si muove sempre in slow motion.
(+) Anche Mel Gibson ha pensato bene di entrare nel film e compare in due scene: è lui che trafigge le mani di Gesù con i chiodi e è sua la mano che aiuta la Maddalena ad alzarsi da terra.
(+) Il film è praticamente italiano al 99%, è girato a Matera e a Cinecittà e la maggior parte del cast è italiana, soprattutto per una maggiore predisposizione a parlare il latino o a frasi in aramaico, visto che per gli inglesi è una cosa molto più difficile e considerata l'assenza di doppiaggio l'intenzione era quello di un realismo più elevato possibile.

Gli altri film di cui ho parlato: Kill Bill

2 commenti:

  1. Ottimo commento al film. La focalizzazione sulle ultime 24 ore prima della morte di Gesù rendono il film originale e più denso. Dialoghi estremamente significativi, ottima l'interpretazione del maligno (Gibson ha scelto la figlia di Celentano appena l'ha vista: l'ha convinta subito).
    Un'opera che incarna lo spirito cristiano in modo convincente, al contrario addirittura della Bibbia che presenta in certi punti alcune vergenze anticristiane (sembrerebbe un paradosso, invece...).
    Film pieno, non c'è che dire.
    Ora attendo il prossimo film di Gibson, Apocalypto, che dovrebbe trattare la conquista coloniale dell'America del sud all'inizio del sedicesimo secolo.

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  2. Quello che più ho gradito del film è il realismo estremo, necessario per capire le sofferenze e il sacrificio al quale si è sottoposto Gesù. In molte sacre scritture (esclusi i diari di Anne Emmerich) la passione è vista in modo superficiale, nessuno potrebbe mai capire di cosa si tratta in realtà, di come un uomo poteva venire ridotto, insomma sarebbe come fare un'altro film su Gesù, bello ma poco realistico.

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