Sinceramente non sono mai stato appassionato di certe serie televisive, parlo di quelle classiche canto-ballo. Però non sono riuscito a resistere a
GLEE. Non se ne parla ancora in giro, in Italia è sbarcato da qualche settimana ma in America è una delle rivelazioni televisive del 2009, con milioni di fans e telespettatori che seguono ogni episodio. Ed è diventato un
trend (di sicuro quando approderà in chiaro lo sarà anche da noi) quella "L" fatta con le dita sulla fronte.
Citando
Wikipedia:
La serie è incentrata su una compagnia di canto corale, conosciuta negli USA come Glee club, della fittizia William McKinley High School a Lima, in Ohio.
Si intuisce fin dai primi minuti della serie il significato della "L" sulla fronte, nient'altro che un segno per identificare gli individui emarginati, coloro che sono costretti a subire le angherie dei gruppi più
cool.
La serie è iniziata con il consueto episodio
Pilota, ovvero un episodio iniziale creato con lo scopo di suscitare interesse e quindi ottenere una programmazione regolare. In poche parole una sorta di "prova", per valutare la reazione del pubblico. Mentre negli Stati Uniti l'episodio pilota è andato in onda a Maggio 2009 per poi sbarcare regolarmente a Settembre 2009 in Italia siamo stati un po' meno sulle spine, infatti il primo episodio è stato trasmesso il giorno di Natale 2009 mentre il secondo a metà Gennaio 2010, ottenendo ascolti record sul canale italiano di
FOX (canale 110, SKY) e meritandosi in patria un Golden Globe (gli Oscar dei programmi tv) come
Miglior serie commedia o musicale.
Concludendo posso affermare che sia davvero una bella serie, divertente al punto giusto che nonostante non sia decisamente il mio genere mi ha piacevolmente stupito.
Se vi state chiedendo dove avete già visto questi due occhioni, no problem. Me lo sono chiesto anche io durante tutto il primo episodio, scoprendo che la misofobica consigliera scolastica
Emma Pillsbury è stata una paziente del
Dr. House in uno dei miei episodi preferiti della seconda serie,
"Un cane è per sempre".
Inutile ripetere che la serie è diventata un fenomeno sociale, tanto da coniare un nuovo termine per chiamare i fans, ovvero
Gleeks, unione di
Glee (tradotto in italiano come gioia), e
Geek, termine che indica una persona con un interesse verso qualcosa fuori dal comune, ma anche, in modo dispregiativo, qualcuno con scarse capacità di socializzazione, spesso però molto intelligente.
C'è di più sul successo di questa serie che ha attirato l'attenzione di molti cantanti statunitensi (Rihanna, Madonna tanto per citarne un paio) che hanno messo a disposizione della serie tv le loro canzoni tante volte in modo gratuito. Ah, visto che parliamo di musica tutti staranno fischiettando il motivetto "Don't stop believin", cover dell'omonima canzone dei Journey.
TPP | Tempo di preparazione post: 50 minuti.
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