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3 gennaio 2013

Che posso dire...

Una lettrice del blog mi ha detto di aggiungere qualcosa alle poche parole di qualche giorno fa. Dai vi racconterò un paio di cose, anche se non so bene da dove potrei partire.

Potrei iniziare dicendovi che il mondo della fotografia mi sta assorbendo al 101%, sono davvero contento perché è quello che ho sempre sognato fare ma in effetti non  facile gestire le molteplici attività, ma soprattutto coniugare lavoro (quello "normale") con la fotografia che è un secondo lavoro ormai.
Come saprete lavoro ormai da un anno e mezzo in alcuni locali della zona, faccio il fotografo e cerco di immortalare i momenti migliori delle feste che vengono organizzate. Adesso i fotografi "seri" magari inizieranno a storcere il naso, ma con questa cosa io ho capito cosa voglio fotografare nella mia vita: la gente. Certo nei locali di gente ce n'è parecchia, di tutti i tipi, ma non c'è molto spazio per il "lato artistico" del fotografo ma pian piano inizia a diventare comunque un divertimento, si scoprono i comportamenti più assurdi e divertenti e c'è sempre spazio per farsi una risata.
Io ho avuto occasione di conoscere moltissima gente, molti sono diventati amici miei perché alla fine mi piace fare festa assieme alla gente che si diverte.
Tempo fa una ragazza durante una serata mi chiese: "Ma tu come fai a lavorare quando gli altri si divertono?". In realtà non ho dovuto pensarci molto, perché nonostante abbia delle regole da rispettare, delle direttive da parte dei proprietari dei locali, non lo considero un vero e proprio lavoro, e anche se lo fosse comunque sono in mezzo alla festa e vedere la gente che si diverte è comunque piacevole (oltretutto si tratta comunque del genere di feste che frequentavo anche io prima di fare il fotografo). Certo alla fine tenere una macchina da 2 kili in mano per tutta la serata è un po' pesante, ma si fanno muscoli :D

Certo è ben diverso dal fotografare un matrimonio (cosa che mi piace davvero un sacco e che sto imparando a fare), credo che sia la punta massima immortalare uno dei giorni più belli che esistano. Alla fine però si ritorna sempre al punto di partenza, perché quando si ha l'occasione di fotografare le persone ogni foto è speciale, ogni scatto racconta una storia. Gli occhi e le espressioni parlano anche attraverso la carta fotografica.
Ah... c'è sempre qualcosa che non si vorrebbe fotografare, ecco per me sono le foto di gruppo, quelle in cui i parenti devono mettersi in posa con gli sposi, anzi, quelle dove gli sposi devono andare a raccattare i parenti per tutto il paese per fare 2 foto che alla fine non esprimono moltissimo ma che poi saranno quelle che finiranno nelle varie cornici.

PS. Nel blog non si vedono molte foto ultimamente perché sto abusando della fotografia usa e getta di Instagram (qui il mio account), che è un programmino che lascia il tempo che trova però in effetti è divertente poter parlare della propria vita solo con le foto (e giusto con qualche riga di spiegazione). Ho conosciuto fotografi davvero molto bravi e gente che non conoscevo o che segue il mio profilo solo per vedere quale sarà la prossima foto che inserirò.

PS./2 Se tutto va bene domani dovrebbe arrivarmi la nuova macchina fotografica, ho scelto di passare al formato full frame (praticamente quel "coso" che si vede dentro la reflex, quel rettangolino che cattura la luce avrà le stesse dimensioni dei vecchi fotogrammi delle pellicole) con una Canon 6D affiancata da un Tamron 24-70mm f/2.8 VC USD e un Canon 17-40mm f/4 L USD, quindi fra qualche giorno pubblicherò anche la recensione dell'attrezzatura.

Rispondo qui ad una domanda che mi ha fatto Zion qualche tempo fa:
Qual è la cosa che principalmente fa la differenza tra un amico che si improvvisa (ma che ha una buona mano) e un fotografo professionista ai matrimoni?

Se l'amico ha una buona mano diciamo che parte già molto in alto per cui si tratta giusto di fare qualche passo. Il primo è magari un minimo di tecnica. Non sono un fan sfegatato delle cose troppo tecniche ma giusto un paio di trucchi tornano sempre utili e li si impara solo nel campo, matrimonio dopo matrimonio, ma anche scattando tante foto in modo da capire come inquadrare al meglio i soggetti e soprattutto i tempi giusti, essere al posto giusto nel momento giusto (altrimenti finisci che stai inquadrando un bellissimo primo piano della sposa e poi ti accorgi che ti sei perso lo scambio degli anelli).
La seconda cosa che fa la differenza è l'attrezzatura. Non è necessario possedere macchine da 5-6.000 euro ed obiettivi che costano ancora di più, però non si può sperare di avere risultati buoni con la bridge o la compattina. Così, a spanne, detto anche in maniera brutale, quello che non manca mai nella borsa di un fotografo è la classica Canon 5D mk II magari corredata da un 24-70mm f/2.8 L USM (con le due cose siamo sui 3.600 euro). Cifra impegnativa ma stiamo parlando di pezzi davvero di prima categoria.
C'è un però. Con una Canon 600D (500 euro), un 50mm f/1.4 USM (350 euro) e un 15-85 f/3.5-5.6 IS USM (600 euro) ci sono ottime possibilità di portare a casa foto comunque molto buone con 1.450 euro. Certo non si può fare affidamento solo su questa attrezzatura perché poi ci sono i vari flash, memory card, batterie aggiuntive e un sacco di cose che bisogna avere per essere pronti a tutto, però diciamo che potete tirare fuori qualche scatto buono anche con macchine non professionali, a costo di impegnarsi il doppio.

1 commento:

Zion ha detto...

grazie :-)