29 ottobre 2010

Film | "Il bambino con il pigiama a righe. La mia recensione

il bambino con il pigiama a righe, locandina
Questo è uno di quei film in cui alla fine ci sta sempre bene una lacrima, perché sull'argomento (assieme al capolavoro "La vita è bella" di Benigni) lo ritengo uno di quei film da vedere per rendersi conto fino a che livelli si è spinto l'uomo durante uno dei periodi più bui della storia.
"Il bambino con il pigiama a righe" riesce a raccontare l'orrore dei campi di concentramento con gli occhi di un padre ufficiale nazista (a capo di un campo di stermino), con quelli di una madre che nulla può fare ma solo guardare fino a che livelli si è spinta la brutalità dell'uomo e, soprattutto, gli occhi di un bambino che con la sua ingenuità non capisce ancora cos'è la guerra e quanto può essere cattivo e spietato il genere umano con i suoi simili.
il bambino con il pigiama a righe
Ed è proprio l'ultimo punto che fa riflettere, perché l'ingenuità di Bruno si scontra con la realtà che gli pone davanti Shmuel un bambino ebreo recluso in un lager. Il film prosegue su questa riga mostrando il rapporto che ha questo bambino con i genitori, con la sorella (più grande di lui e decisamente più "plasmata" dalle idee di propaganda nazista) e con gli ebrei. Gente che lui non vede diversamente ma come persone normali, uguali a lui, e non malvage o causa delle sconfitte della Germania.
il bambino con il pigiama a righe
Alla fine sono sempre i bambini quelli che dimostrano agli adulti quali sono i veri valori della vita, quanto l'amicizia non abbia confini, colori e bandiere ma solo la voglia di condividere le proprie esperienze con qualcun altro.

Questo film è davvero qualcosa che ti rimane impresso come un colpo nello stomaco, ma che ha suscitato anche alcune critiche soprattutto in riferimento a come viene mostrata la vita all'interno dei campi di sterminio. In realtà il film rimane adatto ad un pubblico adulto, che conosce bene come sono andate le cose, perché un bambino, proprio come Bruno, finirebbe per non capire il vero senso della tragedia. Probabilmente i critici hanno messo assieme le due cose, Disney (che ha distribuito il film) e come vengono mostrate le cose, senza capire che non necessariamente alle due cose si possa associare un pubblico al di sotto di una certa età. Non che il film contenga scene particolarmente inappropriate o crude ma come già detto un bambino potrebbe non capire tutto.
Per gli adulti invece, che magari hanno già visto film come "Schindler's List" il film appare davvero qualcosa di durissimo da accettare, qualcosa che sicuramente rende questo film davvero indimenticabile.

1 commento:

  1. sono stato contento di vederlo al cinema quando è uscito. una bella storia che merita veramente di essere vista.

    RispondiElimina

Un commento, anche uno solo, è il più bel regalo che un blogger possa ricevere. In un blog si parla di tutto e di tutti, si scherza, si ride e ci si diverte. Ma soprattutto mi auguro che anche voi vi divertiate.
La felicità è un piccolo fuocherello, un colpo di vento, una calpestata senza attenzione e tutto finisce in fumo.
Ecco perché prima di commentare vi invito a rileggere quello che avete scritto, un po' come quando entrando a casa di altri ci si pulisce le scarpe sullo zerbino e si chiede permesso.

Per questo non sono accettate volgarità, insulti, commenti troppo pesanti. Io, lettori, vi lascio la porta aperta, non dovete bussare per entrare, ma chiedo solo che siate i più rispettosi possibili, nei confronti di tutti. È facile farsi prendere la mano ed è difficile fermarsi 2 secondi sopra lo zerbino. Ma il tempo che dedicherete all'educazione non sarà mai tempo sprecato.

Qualsiasi commento che non rispetti le regole di una conversazione rilassata, civile e tranquilla, verrà eliminato, non mi piace sgridare la gente e non sono qui per insegnare nulla a nessuno, ma se non trovate più il vostro commento vuol dire che forse aveva oltrepassato un o' il limite.