2 febbraio 2011
Serie TV | "Boardwalk Empire". Quando l'alcool fu messo fuorilegge, i fuorilegge divennero i re.
Quando ho iniziato ad incrociare le prime pubblicità mi sono subito incuriosito e non sarebbe una novità, visto la mia passione per epoche storiche del passato. "Boardwalk Empire" si presenta come uno spaccato degli anni '20, tra proibizionismo, corruzione, belle donne e malavita.
In realtà la serie tv prodotta da HBO e da Mark Wahlberg con Martin Scorsese è molto di più di uno spaccato, è una vera e propria voragine che riesce ad inghiottirti fin dal primo minuto e a farti entrare in un periodo storico rimasto nell'immaginario collettivo come il periodo in cui iniziava l'epopea dei gangster.
Si parte con uno Steve Buscemi davvero superlativo, tesoriere corrotto che non rinuncia ad usare ogni mezzo in suo potere per mantenere il controllo sulla "sua" città e su i suoi affari. Si finisce con tutta una serie di personaggi che gli girano attorno, che si scontrano con lui e che entrano a far parte del suo entourage. Martin Scorsese si sa non lascia nulla al caso e in questa serie si vede il perfezionismo del regista che ha voluto creare una Atlantic City curata nei minimi dettagli. È davvero un piacere per gli occhi: abiti, usi e costumi, insegne, abitazioni, nomi tutto riporta a quell'epoca in cui la lotta contro l'alcol era l'argomento principale, ma poi nella realtà avveniva tutt'altro.
Davvero ben fatto anche lo sviluppo psicologico dei personaggi. Il protagonista non ha bisogno di presentazioni, e nemmeno di complimenti, perché il Golden Globe Award come miglior protagonista di una serie drammatica parla già per lui. Tutti gli altri si riesce subito ad inquadrarli ma incuriosisce vedere come si comporteranno una volta messi alla prova. Compaiono anche personaggi famosi, alcuni all'inizio della loro carriera. Si vede infatti un giovane Al Capone, un Lucky Luciano e ovviamente quel Enoch L. Johnson a cui si ispira il "Nucky" Thompson del film.
Questa serie TV è il primo prodotto da premiare in questo 2011 e da vedere (per chi non lo sta già facendo su SKY) quando uscirà in chiaro. Certo, vedo difficile un suo passaggio in prima serata. Entrare nel mondo del contrabbando degli alcolici di quegli anni nel dettaglio vuol dire prendere di contorno anche tutto quello che ne consegue. Violenza, linguaggio non proprio da Lounge Cafe, un pizzico di malizia, spudoratezza e qualche deshabillé da parte delle donne che compaiono nella serie forse non la rendono adatta a tutto il pubblico tanto che questa serie è indirizzata verso un pubblico con più di 12 anni.
1 commento:
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questa me l'ero persa. Recupero subito, grazie per il consiglio
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