1 febbraio 2011
Foto | Woolrich Polar Parka. La rivisitazione dell'Arctic Parka
Alla fine ho ceduto, non ho saputo resistere e quest'anno per la stagione invernale visto che la scelta di un piumino era obbligata ho optato per il più classico dei giacconi, ma senza rinunciare ad un pizzico di originalità. Niente Arctic Parka, il piumino più famoso di Woolrich, ma Polar Parka.
Sì, perché questa nuova versione, nient'altro è che una rivisitazione del cavallo di battaglia di Woolrich, da parte di Daiki Suzuki, designer della prima linea di Woolrich, ossia Woolen Mills. Daiko ha così ridisegnato le linee della giaccia usata dagli operai che costruirono l'oleodotto lungo l'Alaska negli anni '70, rendendola ancora più semplice, aggiungendo un pizzico di eleganza in più senza rinunciare alla praticità che ha reso il modello d'origine tanto famoso.
Caratteristiche distintive di questo modello, limitato alla collezione che celebra il 180esimo anniversario di Woolrich, sono: la sua lunghezza che permette di indossare anche una giacca elegante sotto, l'imbottitura di piuma d'oca, le tasche per le mani rivestite in un pratico tessuto che evita i guanti, i due tasconi per i vari oggetti da portare sempre con sé e, infine, il cappuccio con il bordo in pelliccia di coyote, removibile.
Per rendere la giacca non solo esteticamente più slanciata ma anche più calda una cintura interna che lega la giacca alla vita evitando ancora di più le dispersioni di calore o che il freddo entri.
Come contorno a tutto questo il rivestimento 60/40, ossia cotone unito ad un particolare filato rivestito in teflon (denominato appunto Tactel) e il rivestimento in Cordura dell'avabraccio, un tessuto sviluppato in ambito militare dopo gli anni '30 e durante la II Guerra Mondiale.
Concludendo dopo averla provata anche con il vento gelido dei giorni passati, posso dire che il giaccone fa il lavoro per cui è stata progettata. Ripara dal freddo e dal vento come davvero pochi altri indumenti. Inutile parlare di costi e prezzo, su internet si trova già abbastanza e questa non è la sede più adatta; certamente è commisurato all'esclusività del prodotto, ai materiali utilizzati e anche al fattore "celebrità" che lo ha reso tanto famoso negli anni.
Indicazioni e curiosità. In realtà questa serie di foto spero vi sia utile anche per chi volesse acquistare qualche modello analogo e non volesse trovare brutte sorprese. Si sa che la contraffazione è piuttosto ampia in questo settore e quindi è doveroso controllare nei dettagli quello che si compra.
Un'altra cosa da dire è la strana abitudine di Woolrich di posizionare il cursore (la parte che "si tira su", per dirla in termini semplici) della cerniera a destra per quanto riguarda i modelli maschili e viceversa per quelli femminili. L'esatto contrario di quanto succede con le giacche prodotte in Europa. Un piccolo vezzo che non disturba ma che all'inizio vi costringerà a qualche tentativo e ad un po' di abitudine.
Il cursore della cerniera lampo di cui vi parlavo sopra:
Rivestimento in cordura dal polso fino all'avambraccio:
Le etichette che indicano i materiali utilizzati:
Il nuovo logo che Woolrich utilizza da qualche anno a questa parte include anche un quadrato diviso in altri 4 quadratini più piccoli:
5 commenti:
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E' tarocco questo Woolrich...vergognatevi!!!!!
RispondiEliminaLa volpe che non arriva all'uva dice che è acerba...
RispondiEliminaPurtroppo é si tarocco...fatto benissimo...ma tarocco...manca il cerchietto con la r di marchio registrato
RispondiEliminaè tarocco madonna cara
RispondiEliminaio l'ho comprato in negozio e neanche il mio sull'etichetta al collo ha la r di marchio registrato.....
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