23 maggio 2006
Weekend in Milan (3)
Ecco questo è il mio consiglio. Fateci un giro (di sera, almeno una volta).
Il ristorante si chiama Osteria del Pomiroeu e non lasciatevi ingannare dal nome, non è quei ristoranti un po' banali dove si pensa solo a mangiare.
Mi ha colpito tantissimo la ricercatezza del menù (come di consuetudine i francesismi e i giri di parole facevano da padrone), la particolarità e l'originalità dei piatti (ogni piatto aveva qualche ingrediente particolare che lo rendeva unico), la particolare cura nel servire le pietanze (niente era lasciato al caso, nemmeno la più piccola foglia di insalata o il granello di sale erano fuori posto), e il servizio accurato e attento.
Insomma, non c'è niente di meglio che mangiare coccolati da un ambiente rustico e serviti con una calorosa accoglienza.
Io ho optato per la classica "Coteleta alla Milanaise" (se non la mangio a Milano dove vado a trovarla?) e un'ottima "tagliata di tonno condita con sesamo, con insalatina croccante", non l'avevo mai provata e devo ammettere che mi ha veramente stupito.
Per dolce dei "cannoli alla ricotta con crema di cioccolato", niente zucchero a velo sopra ma qualcosa che si avvicinava più allo zucchero filato, e che faceva (luccicante) il suo figurone sul piatto.
Non vi anticipo niente sugli antipasti (non nel menù ma che venivano portati a seconda di quello che si ordinava) che non erano solo all'inizio ma anche tra una portata e l'altra e tra il dolce e il caffè.
Qui si conclude il mio viaggio a nel capoluogo Lombardo, perdonatemi se mi sono dilungato un po' troppo, ma quando scrivo non faccio economia di parole.
Il racconto Parte prima | Parte seconda | Osteria del Pomiroeu
2 commenti:
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La felicità è un piccolo fuocherello, un colpo di vento, una calpestata senza attenzione e tutto finisce in fumo.
Ecco perché prima di commentare vi invito a rileggere quello che avete scritto, un po' come quando entrando a casa di altri ci si pulisce le scarpe sullo zerbino e si chiede permesso.
Per questo non sono accettate volgarità, insulti, commenti troppo pesanti. Io, lettori, vi lascio la porta aperta, non dovete bussare per entrare, ma chiedo solo che siate i più rispettosi possibili, nei confronti di tutti. È facile farsi prendere la mano ed è difficile fermarsi 2 secondi sopra lo zerbino. Ma il tempo che dedicherete all'educazione non sarà mai tempo sprecato.
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Dì un pò, e in fatto di ragazzuole come siamo messi? :D
RispondiEliminaEhmmm... non so come dirtelo maho girato i posti più sbagliati per poter dire di aver visto ragazze interessanti.
RispondiEliminaHo girato per le vie del centro, quelle dove una camicetta può costare 8.000 euro e una polo 490 (!). Puoi ben immaginare come possano essere la maggior parte delle persone che girano, persone che pensano soltanto all'aspetto esteriore, e a far vedere che hanno un sacco di soldi ma ben pochi valori.
Tante belle ragazze-manichino, niente che potesse entusiasmarmi e lasciarmi qualche ricordo.
Poi certo non posso dire l'ultima parola, visto che non è un reato (per me) spendere i propri soldi in abiti di lusso, magari tra tutte quelle che ho visto c'era semplicemente qualche ragazzina semplice e acqua-e-sapone che ama soltanto vestirsi con abiti firmati.
In fondo se una persona ha una propria personalità non ci trovo niente di male... però vedere ragazze di 20 anni con il Carrera S o ragazzi di 20 anni con il Serie6 qualche dubbio me lo fa venire...