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21 dicembre 2011

Film | "Wall Street - Il denaro non dorme mai". La mia recensione


Devo ammettere che dopo il primo capitolo mi aspettavo qualcosa in più da questo film. Spieghiamoci meglio. "Wall Street - Il denaro non dorme mai" (trama!) forse ha scelto di utilizzare una delle frasi più famose del primo capitolo (quello del 1987) proprio per non farlo apparire un Wall Street 2. Ed infatti la pellicola ha ben poco a che fare con il primo episodio, se non per il tema e per quel Michael Douglas che si conferma ogni volta come un attore unico nel suo genere.
Douglas però deve dividere il ruolo di protagonista con il giovane Shia LaBeouf che non se la cava male, sembra quasi impersonare l'alter ego buono del Gekko degli anni '80, colui che pur maneggiando soldi riesce a non sporcarsi mai le mani in maniera eccessiva e a rimanere con i piedi abbastanza ancorati al suolo, cosa che non sembra riuscire al rinato Gekko, o forse sì, perché il suo personaggio è sballottato in situazioni che sembrano renderlo simpatico, in altre che mettono in luce il suo carattere avido e assetato.
Ma non sarà mai come nel primo film e forse un po' se ne sente la mancanza, nonostante tra i personaggi si trova qualcuno ancora peggiore del Gekko anni '80. Ma non è sufficiente, o forse lo sarebbe se Oliver Stone non avesse dato un'impronta un po' troppo "buonista" al film intero. Forse bastava già il finale amaro del primo Wall Street ma tutto si riduce un po' nel classico lieto fine, anche un pochette sbrigativo e tendente alla commedia romantica. Peccato, perché il film tiene spesso col fiato sospeso durante le due ore, gli imprevisti e i colpi di scena non mancano, ma certi finali un po' troppo sbrigativi non mi piacciono.

A parte questo però il film è da guardare perché fa riflettere sulla condizione economica dei giorni nostri, nonostante il film sembra non concentrarsi troppo sulle dinamiche finanziarie, sorvolando sulla reale gravità del problema, che passa in secondo piano. Un'economia dove sono le borse che manovrano la vita delle persone (casualmente di quelle più povere che spesso ci rimettono molto più dei ricchi), dove poche persone con un paio di telefonate decidono la sorte di aziende e/o beni di consumo. Entrare a Wall Street sembra sempre più simile ad entrare nel gioco del Monopoli, qualche ora di divertimento in cui tutto sembra concesso, in cui le bugie hanno poco conto. Purtroppo però il mondo delle borse è tutto vero. Una piccola bugia sui derivati ha fatto quello che sappiamo, con i mutui è finita male pure in quel caso, se un'agenzia di rating decide che i titoli di Lehman Brothers sono da tripla A allora è da prendere il loro giudizio come oro colato. Siamo sempre in balia di qualcuno che può fare il bello ed il cattivo tempo. E come nel film l'unico che alla fine paga veramente è solo il primo Gordon Gekko della situazione. Gli altri, amen.

PS. Un paio di momenti di gloria del vecchio Gekko ci sono, credo che Stone, il regista, non poteva non metterli. Giusto qualche scena, ambientata ovviamente in negozi di abbigliamento e sartorie, per il ritorno del Gordon e del suo stile "Wall Street" meno appariscente di quello degli anni '80 ma non privo di fascino.
Nel film fa un piccolo cameo anche Charlie Sheen, protagonista del primo capitolo di Wall Street e che a suo tempo assomigliava al giovane Shia LaBeouf in questo film. Bastano quei pochi secondi per capire che in realtà con il tempo sarà diventato a sua volta una sorta di Gordon Gekko.

Da guardare anche:

  • "Wall Street" Il primo capitolo, decisamente superlativo questo film di Oliver Stone.
  • "Capitalism a love story" Il capitalismo, la crisi dei mutui e la crisi globale vista dal documentario di Michael Moore
  • "Too big to fail" Il fallimento di Lehman Brothers visto dal Segretario del Tesoro americano. Il suo tentativo di salvare una banca ed evitare il collasso globale.

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