FOLLOW ME > facebook blog | photography* | twitter | instagram* | rss

31 gennaio 2011

Kris Menace feat. Emil "Walkin' on the moon". Non ci siamo.

kris menace, emil, walkin on the moon
kris menace, emil, walkin on the moon
Scendere nei facili paragoni è fin troppo facile, ma "Discopolis" è uno di quei dischi difficili da dimenticare e paragonarlo a qualcosa altro non è facile. Intanto perché rimane una hit dal sapore electro-house abbastanza raffinato da essere entrato anche in classifiche piuttosto commerciali e poi perché assieme a Kris Menace c'era comunque la mano di Lifelike.

Premesso questo aggiungo che (per quel che riguarda il mio modesto parere) lo sbarco nel mondo della musica commerciale di Kris Menace non è quello che sognavo. Intanto si va a campionare "Walkin' on the moon" di due come The Dream e Kanye West (che si presta ad uno dei rappeggi migliori che abbia mai sentito), per cui il lavoro deve necessariamente essere all'altezza.
Secondo, riesco a vedere poco lavoro oltre alla base elettronica (presa in prestito da "Lightning", e quella sì che rimane una canzone un po' alla Mylo, decisamente 80's), ma soprattutto il cantato non offre nulla più di quanto non facesse The Dream, per cui ci si trova di fronte ad un progetto che non mi convince sufficientemente per essere promosso nonostante una notevole influenza retrò, anni '80 per essere precisi, con qualche rivisitazione ma nulla di davvero intrigante.

Certo il mio giudizio non è ovviamente obiettivo, l'originale per me rimane una delle migliori canzoni hip hop di sempre, praticamente senza alcun difetto, senza alcun motivo che giustifichi il fatto di metterci le mani sopra, però anche cercando di essere il più distaccato, nel pezzo di Menace ed Emil non trovo quel groove che giustifichi anche un semplice "pollice su" come si usa nei social network.

30 gennaio 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/13

Nothing To Lose (iPhone Wallpaper)
fonte | flickr
sul link sopra altri sfondi dello stesso autore

28 gennaio 2011

Foto | Macro mosca

mosca foto macro
Effettivamente non avrei mai pensato di poter scattare una foto de genere, soprattutto considerando l'attrezzatura piuttosto semplice che solitamente utilizzo per i miei scatti. Eppure uscito per fare un paio di foto durante una giornata di sole ecco cosa sono riuscito a beccare prima che prendesse il volo.

Una mosca che sembrava prendere il sole come le lucertole, ma che in realtà, forse, stava solo facendo una piccola pausa, visto che ho avuto giusto il tempo di avvicinarmi per scattare due foto, non una di più. Eccole, da molto vicino.

27 gennaio 2011

Documentario | "Gli Ultimi Giorni". La Giornata della Memoria

gli ultimi giorni, spielberg, the last days
"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono destinati a riviverlo."
Primo Levi
Era l'ultimo anno delle scuole medie quando durante La Giornata della Memoria i professori ci portarono al cinema per mostrarci ciò che fino a quel giorno non avevo mai visto. L'orrore della Shoah, dell'Olocausto, più tecnicamente lo sterminio degli ebrei ad opera dei nazisti nei campi di concentramento. Quella che Hitler definiva Soluzione Finale della questione ebraica.

Purtroppo nei successivi anni scolastici ho notato, con dispiacere, come iniziative del genere siano andate sempre più sbiadendosi, relegando La Giornata della Memoria a qualcosa da ricordare ma senza nemmeno sapere di cosa si tratta.

Ne ho già parlato ma ritengo che ricordare questo giorno, anche attraverso immagini "scomode", film non alla portata di tutti, sia doveroso, non solo nel rispetto di chi ha perso la vita durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche per mettere davanti agli occhi delle persone fino a dove si è spinta la brutalità dell'uomo nei confronti di altri uomini.

Si finisce che molti avranno sentito nominare questa giornata, ma quanti sanno cosa veramente accadeva dentro ai campi di sterminio? Quanti sanno fino a che livelli l'odio per le altre persone può portare l'uomo?

La storia ha sempre qualcosa da insegnarci, riesce ad aprirci gli occhi quando siamo accecati dalla rabbia, dall'odio.

"Gli Ultimi Giorni" di Steve Moll (con Steven Spielberg come produttore esecutivo) racconta la storia di 5 sopravvissuti che possono così narrare gli orrori visti in prima persona. È un documentario piuttosto cudo, che non lascia nulla all'immaginazione e colpisce in modo violento. In Italia non so con quale limitazione sia uscito questo documentario, ma la Motion Picture Association of America ha limitato il film ai maggiori di 13 anni e addirittura in alcuni paesi il limite è imposto a 11 anni. Sicuro è il fatto di trovarsi di fronte ad un documentario che tutti dovrebbero vedere ma che in effetti in molte sue parti risulta davvero molto forte.

In realtà quello che viene mostrato non è comunque tutto, e basta solo questo per mettere i brividi, perché una volta viste certe immagini e aver conosciuto certe storie si vorrebbe che non ci fosse altro. Ma non è così.

In ogni caso dopo "Schindler's List" questo documentario completa il quadro che Spielberg aveva in mente per rendere onore alle sue origini ebraiche e rappresenta un ottimo strumento per approfondire questo argomento senza i filtri cinematografici. Per ricordare avendo visto con i propri occhi.

PS. Programmazione su Current TV (SKY, Canale 130)
Giovedì 27 Gennaio 2011 ore 21.10
Venerdì 28 Gennaio 2011 ore 00.30 / 12.00 / 17.10

26 gennaio 2011

Film | "Capitalism: a love story". La mia recensione

capitalism: a love story, poster, usa
Dell'argomento si è già ampiamente discusso in questi mesi, e più o meno molti di voi avranno capito a grandi linee come siamo entrati in questo periodo di crisi che ha colpito praticamente tutto il globo.

Per chi non avesse le idee chiare potrebbe andarebene questo documentario di Michael Moore, tanto per intenderci quello di "Fahrenheit 9/11" oppure "Sicko" (scioccante documentario sulla sanità negli Stati Uniti, di cui vi ho parlato tempo fa).
"Capitalism: a love story" parte dalla nascita del capitalismo, da come questo sistema ha totalmente estromesso i cittadini da ogni forma di potere sul proprio lavoro, portandoli verso la crisi e lasciandoli senza nulla. Il documentario di per sé non è male, un po' troppo lungo forse, con un finale sentimentalmente forzato (ma è tipico di Michael Moore).

In ogni caso finché non si scende nel facile sentimentalismo che contrasta con la parte iniziale piuttosto didattica tutto fila liscio. Si riesce a percepire piuttosto bene come funzionano le multinazionali, come ha fatto l'America ad arrivare al capolinea, come è finito il mercato immobiliare. Il tutto in due ore, in maniera piuttosto precisa e comprensibile a tutti. Un sorta di riassunto degli ultimi 100 anni e degli ultimi 4 anni (da quando la crisi economica globale ha mosso i suoi primi passi) piuttosto condensato ma nemmeno troppo difficile da comprendere.

Un film da guardare con attenzione soprattutto nella prima parte parte, quella che io preferisco, poi quando Michael Moore cambia direzione e si lascia andare con atteggiamenti troppo provocatori e poco produttivi il mio voto scende, ma è perfettamente controbilanciato dal resto del documentario. Nonostante questo rimane una produzione di tutto rispetto, di ottimo livello come gli altri documentari che lo precedono con l'inconfondibile ironia che solo Michael Moore sa avere anche nel raccontare gli avvenimenti più catastrofici.

25 gennaio 2011

Recensione | Nicole Scherzinger "Poison (Dave Aude vonomous remix)"

nicole scherzinger poison single cover
nicole scherzinger poison single cover
Possiamo partire da qualsiasi punto ma la conclusione più o meno è la stessa, ovvero un brano molto facile che è destinato a riempire i primi posti delle classifiche. E non è difficile immaginare come.

"Poison" (originale | Dave Audé venomous remix), il nuovo singolo di Nicole Scherzinger, ha quegli elementi tipici delle hit più prepotenti. Inutile parlare dell'immagine magnetica della cantante Hawaiiana (a proposito, ma col costume bianco che addominali ha?? o_o'') che riesce ad attirare sullo schermo gli sguardi del pubblico. Parliamo piuttosto della produzione ad opera di RedOne (uno che ha prodotto brani come "Poker face" ma anche le hit più famose di Lady GaGa) che unisce synthpop e dance pop in un brano che si dimostra subito aggressivo.

In realtà sulla versione radiofonica non mi soffermo più di tanto, preferisco concentrarmi sulla versione remixata da Dave Audé, soprannominata "venomous" (tradotto in italiano come "velenoso") decisamente più club-like con influenze trance (vedi le tastiere che suonano senza sosta durante i ritornelli) e riferimenti tipici della musica house. Un buon lavoro, seppur commerciale con qualche leggera influenza più elettro, ma d'altronde la canzone si presta bene a questi lavori che non ne stravolgono lo spirito e aggiungono giusto quel pizzico di atmosfera dancereccia.

Vi lascio al video (anche in HD se cliccate in basso a destra), in cui potete notare con i vostri occhi quelle che sembrerebbero le cosiddette "creste iliache" ma anche un'ambientazione che per molti aspetti ricorda quelle dei fumetti, graphic nove alla Sin City per intenderci:

24 gennaio 2011

Come è fatto | Una scheda di memoria SD

Tempo fa abbiamo visto come venivano fatti un paio di jeans, scoprendo che vendono le mani di un sarto molto meno di quanto si possa immaginare. Quest'oggi è il turno di un filmato davvero molto bello in cui viene illustrato il procedimento per assemblare una scheda di memoria SD, ma anche altri tipi di supporto.

È Lexar che fornisce il video che ho incorporato alla fine dell'articolo (anche in HD 720p) che mostra come nasce uno dei prodotti più famosi che ha definitivamente cambiato il mondo della fotografia. Una schedina che si perde nelle nostre tasche, quasi indistruttibile che però richiede uno sforzo non da poco.
Una cosa bella del video è che non c'è nessun narratore, ma solo delle brevi descrizioni in inglese che compaiono e che quindi rendono il filmato davvero alla portata di tutti.

Si fa quindi presto a capire che i wafer (quelle "cialde rotonde" dalle quali poi vengono ricavati i chip singoli) vengono lavorati in stanze 100 volte più pulite rispetto ad una sala operatoria.
Ci vuole 1 mese per produrre un chip di memoria e 800 passaggi per arrivare al wafer definitivo con una produzione che non si ferma mai, si lavora 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana, per tutto l'anno.

Il wafer completato viene poi spedito in Asia dove poi si trasformerà in una scheda di memoria o una chiavetta USB.

Dategli un'occhiata, sono circa 6 minuti di video che sono sicuro che lascerà molti di voi a bocca aperta, soprattutto chi è sempre stato curioso di sapere come è nata quella minuscola scheda che contiene le foto delle proprie vacanze o la chiavetta USB compagna di tanti viaggi.

23 gennaio 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/15


fonte | flickr
sul link sopra altri sfondi dello stesso autore

21 gennaio 2011

Foto | Il trifoglio dopo la pioggia

pianta trifoglio goccie acqua
Carrellata veloce di foto macro con soggetto un piccolo cespuglietto di trifoglio dopo una pioggia. Io rimango sempre incantato (ormai lo avrete capito) dalle goccioline d'acqua che si appoggiano letteralmente su ogni pezzettino di Natura, che sia una fogliolina di trifoglio o un fiore.

Vabbè, non c'è molto da dire, ovviamente sulle foto, mi piace un sacco quella con il filo d'erba che termina con una goccia d'acqua, appesa, quasi in procinto di lanciarsi, una sorta di bungee jumping.

PS. Due cose sul trifoglio. La prima è che i famosi portafortuna, ovvero i quadrifogli in realtà sono delle mutazioni genetiche del trifoglio causate da vari fattori, con un rapporto di un quadrifoglio ogni 10.000. Nonostante questo c'è anche una pianta di quadrifoglio, la Oxalis Tetraphylla che è una pianta di soli quadrifogli, in realtà so già a quello a cui state pensando, ma questa pianta dalle quattro foglie ha una colorazione rossastra verso il centro, quindi difficile confonderla con il quadrifoglio che conosciamo di solito.
La seconda cosa che volevo dirvi è il nome in inglese usato per il quadrifoglio, clover. Uhm... vi viene in mente qualcosa? Casualmente la prima cosa che mi salta in mente è il film "Cloverfield", dove il termine si riferisce all'inchiesta nella quale è inserita il video tape e che significa campo di trifoglio.

20 gennaio 2011

The Amazon's box.

amazon box scatolaCome si dice in inglese... teaser. No? Un piccolo assaggino, ecco.

19 gennaio 2011

Film | "Tra le nuvole". La mia recensione

tra le nuvole, film, george clooney
Un film con George Clooney è sempre una garanzia e questo non fa eccezione anche se è decisamente uno di quei film che lasciano un po' l'amaro in bocca e che forse non tutti apprezzeranno.

"Tra le nuvole" (trama!) parte con il solito George. Sicuro di sé, fuori dagli schemi, con il suo fascino indiscutibile per poi mostrarlo durante il film nelle sue manchevolezze, nelle sue insicurezze.
Fondamentalmente è questo quello che può piacere o non piacere del film, come la trama sviluppa il personaggio e come questo arriva alla fine del lungometraggio, ma certamente si può apprezzare l'assenza di quel machismo imperante in cui l'uomo deve essere sempre superiore a tutti e a tutto, cosa che porta al classico stereotipo "dell'uomo che non deve chiedere mai" che sinceramente puzza di vecchio e stantìo.
Questo è uno di quei film dove ho sperato che la fine non arrivasse mai, o per lo meno avrei voluto che tardasse il più possibile. Avrei voluto che il film finisse diversamente però il finale deciso da chi, certamente, è molto più fantasioso di me appare azzeccato ed in linea con il resto del film.

Resto del film che parla di vita vera, niente fantasie amorose o cose simili. Il film ci prova, non si può negarlo, ma alla fine tutto viene a galla, la realtà riporta tutti con i piedi per terra (o per aria se si tratta di George Clooney) seppur con violenza o con qualche inganno. Lo capisce George e una delle due protagoniste femminili (Anna Kendrick, che io chiamo quella di "Twilight"), mentre la terza protagonista del film, Vera Farmiga, lo si capirà solo alla fine da che parte sta.
vera farmiga, anna kendrik
A proposito delle due protagoniste femminili che affiancano il bel George, mentre l'una è decisamente più riconoscibile (certamente dopo aver guardato il film sui vampiri), l'altra non l'ho riconosciuta finché non sono andato su internet. parlo di Vera Farmiga, sexy, provocatrice e compagna in questo film, moglie sottotono e alle dipendenze del marito in "Il bambino con il pigiama a righe".

17 gennaio 2011

Recensione | Duck Sauce "Barbra Streisand"

duck sauce barbra streisand single cover
Sì, alla fine arrivo anche io, per ultimo ma comunque eccomi qui per parlare di questo disco. La scintilla che ha fatto scoccare questo articolo posso dire sia stato l'ultimo giorno dell'anno quando impegnato a mixare per amici, si avvicina alla consolle un amico chiedendomi senza tanti giri di parole: "Mi metti quella canzone che fa oooh-oooh-oooh-oh??".
Dopo essermi ripreso da questa faccia -_-'' mi è venuto in mente che il disco non poteva che essere "Barbra Streisand" (ascolta), ultimo lavoro del duo americano Duck Sauce, al secolo A-Track e Armand Van Helden.

Coretto insistente che si insinua facilmente nella mente di chiunque, arrangiamento house funky che obbliga a muovere ogni parte del corpo ma soprattutto obbliga chiunque entri in contatto con la melodia a fischiettarla, canticchiarla almeno una volta. L'impronta di Armand Van Helden già abituato a pezzi house di noto successo si nota parecchio in questa canzone e nella sua immediatezza e buona parte del suo successo nasce proprio da questo. E poi quel "barbrstreisà" che segna una piccola pausa prima che il disco inizi di nuovo a darci dentro, magnifico oserei dire.
Soprattutto perché nel panorama della musica house non sono rari pezzi che hanno fatto successo nonostante un testo molto poco impegnato (pensate alla "Around the world" dei Daft Punk), questo pezzo raggiunge un livello di minimalismo ancora più elevato visto che il nome e cognome della famosa cantante vengono giusto pronunciati con enfasi ma non cantati.
Anzi, chissà che magari un giorno proprio la famosa cantante non si cimenti con una versione cantata di questa traccia che possiamo definire semi-strumentale.

E poi c'è il video. Se nel precedente singolo "aNYway" si capiva già dal titolo che era un omaggio a New York, per questa canzone ci hanno pensato con il video a omaggiare la Grande Mela. Anzi, il video nella sua breve durata, giusto un paio di minuti e mezzo è un piccolo capolavoro, un randevouz di celebrità e personaggi che popolano ogni fotogramma e che rendono ancora più piacevole l'ascolto della canzone. Si parte dall'imitatrice di Barbra Streisand che si lascia andare ad un'esibizione sulle note della canzone, ad un appassionato fan che si cimenta pure lui nel cantare il famoso ritornello a gente come Pharrel Williams, Kanye West, Patrick Gemayel dei Chromeo (che canta pure lui con l'ausilio del talk box) e tantissimi altri che potete trovare su questa pagina.

16 gennaio 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/18

App Wallpaper for iPhone 4
fonte | flickr
sul link sopra altri sfondi dello stesso autore

15 gennaio 2011

T-Shirt | Digestive System. Una metropolitana per l'apparato digerente

Magari dalle immagini non si capisce benissimo, comunque andando sul sito potete vederne una versione ingrandita. In ogni caso si tratta di una t-shirt che riproduce l'apparato digerente con una mappa in stile metropolitana. Provate a darci un'occhiata.

clicca sulla t-shirt per accedere al negozio
tshirt, apparato digerente, digestive system, mappa metropolitana
^ t-shirt sagomata da donna, Continental Clothing
stampa digitale diretta, 100% cotone, 14,90 €

tshirt, apparato digerente, digestive system, mappa metropolitana tshirt, apparato digerente, digestive system, mappa metropolitana
^ t-shirt classica da uomo, B&C
stampa digitale diretta, 100% cotone, 15,90 €

Altri prodotti disponibili nello store:

14 gennaio 2011

Film | "Shutter Island". La mia recensione

shutter island, film, poster, locandina
Ultimamente trai film che ho guardato mi lamentavo di non trovare nulla di particolarmente sofisticato, film belli, carini, magari coinvolgenti ma nulla che alla fine fosse degno di nota.
Con "Shutter Island" (trama!) di Martin Scorzese, con Leonardo di Caprio, devo ricredermi. Certo leggendo qua e là sul web, sembra che molti critici abbiano stroncato il film ma io non sono un critico cinematografico, so a malapena da che parte si impugna una videocamera, guardo la tv quando non so cosa fare e odio pure andare al cinema.

Tornando al film, tratto da "L'isola della paura" di Dennis Lehane, inizio con il dire inizialmente ero un po' scettico, prima di guardarlo l'unica cosa che avevo visto erano i vari trailer (ancora un anno fa) e il film mi aveva incuriosito ma non a sufficienza. Mi sbagliavo, o meglio i trailer del film è decisamente inadeguato a presentare il lungometraggio e tutto ciò che accade nelle due ore di pellicola, per cui non fate più di tanto riferimento alle pubblicità.
"Shutter Island" non sembra un film per Martin Scorzese ma il regista se la cava molto bene con questo thriller-psicologico e forse è proprio la sua inesperienza in questo campo che gli permette di rendere le cose un po' più alla portata di tutti, non rinunciando comunque a lasciarti dubbi e perplessità durante la visione e la bocca a aperta alla fine.

Oltre a questo, nel film si parla di alcuni elementi che seppur macabri sono comunque avvenuti e meritano di essere ricordati, nonostante si parli poco o si tenda a nasconderli, soprattutto nei film. Uno di questi elementi è il poco noto "Massacro di Dachau", avvenuto ad opera dei soldati americani che fucilarono sul posto alcune decine di guardie naziste nel tristemente famoso campo di concentramento, nonostante si fossero comunque arrese. Nel film si capisce piuttosto bene come sono andate le cose. Certo per i soldati americani (ma per chiunque, immagino) non deve essere stato facile entrare in un campo di concentramento come quello di Dachau e rimanere impassibili nei confronti di chi ha perpetrato simili barbarie nei confronti del genere umano. Ma una fucilazione improvvisata è pur sempre un crimine di guerra.
L'altro elemento che non si trova su molti libri o documentari parla di "lobotomia transorbitale". Qualche tempo fa ho visto un documentario su History Channel che parlava proprio di come l'uomo iniziò a "mettere le mani" dentro la scatola cranica senza la benché minima consapevolezza delle conseguenze. Oggi, grazie ai primi pionieri, la medicina ha fatto passi da gigante ma le conseguenze di quei primi tentativi le pagarono decine di persone che non sempre erano in grado di rendersi conto di quello che gli stava accadendo. Adesso a vedere certe cose si provano brividi incontrollabili, si dice che il fine giustifichi i mezzi ma in ogni caso i primi risultati (in molti casi quasi disastri) vengono comunque tenuti nel cassetto, lontano dal grande pubblico.

Quindi i miei complimenti a Scorzese per questo film e a Di Caprio per la sua interpretazione (ma anche Ben Kingsley mi è piaciuto molto) ma soprattutto al risultato finale che è davvero ottimo, anche se rivolto non a tutti visto alcune scene che potrebbero turbare la sensibilità di alcuni.

13 gennaio 2011

Film | "Baciami ancora". La mia (quasi) recensione

baciami ancora film locandinaEffettivamente non sapevo cosa fare, dopo una giornata intensa, seduto sul divano anche solo muovere le mani per cambiare canale era troppo faticoso, ecco che così ho dato un'occhiata a questo film.

Trama. Io ti amo. Io no. Io ti amo. Io no. Io non ti amo più. Io ti amo ancora. Io non ti amo più. Io ti amo ancora. Tradimento. Io ti amo ancora lo stesso. Io no. Dai io non posso stare senza di te. Io invece sì. Pianto. Lacrime. Disperazione. Dai ritorniamo insieme. Ho sbagliato. Dai ritorniamo insieme. No, mai e poi mai. Beh, dai, forse sì. Si dai torniamo insieme. Mi vuoi? Si. Ok. Fine del film.

Non saprei come descrivere questo film, però dopo film come "Sette anime" come si fa a giudicare una produzione del genere senza essere troppo influenzati? Probabilmente le mie parole sono delirio per i cultori, ma "Baciami ancora" mi sa tanto di minestra riscaldata, con i rimasugli dei pranzi precedenti, niente di veramente notevole se non un intreccio di relazioni amorose, conflitti, stati di confusione sentimentale che si ripetono e si mescolano tra di loro talvolta anche con spunti da notare. Come quello di Pierfrancesco Favino che nella sua parte di film mi è davvero piaciuto, un ruolo che viene trattato con profili ben delineati, piuttosto che con situazioni sempre troppo sfumate come le altre storie del film.

Boh... Sinceramente Gabriele Muccino può fare molto di meglio, anche senza convocare Will Smith o Rosario Dawson, e lo ha dimostrato con il primo capitolo, "L'ultimo bacio" che è stato decisamente molto più premiato dalla critica, e dal pubblico ai botteghini.

12 gennaio 2011

Pianoforte mania, le proposte di YouTube/5

Ritorna l'appuntamento con la musica suonata al pianoforte, non la solita musica classica ma i brani più famosi delle classifiche risuonati in chiave diciamo molto più classica. Una sorta di fusione tra il mondo della musica più raffinata e quello delle canzoni pop.
Ecco alcuni brani selezionati per voi, alzate il volume, fermatevi, rilassatevi e canticchiate sopra le note al pianoforte.
  1. "OMG" Usher
  2. "Rude boy" Rihanna
  3. "Telephone" Lady GaGa
  4. "Haven't met you yet" Michael Bublé
  5. "I believe I can fly" R. Kelly
  6. "UEFA Champions League theme"
  7. "Empire state of mind /part II" Alicia Keys
  8. "Walking on the moon" The Dream
  9. "Don't stop believing" Glee cast / The Journey
  10. "La canzone di Marinella" Fabrizio de André
  11. "Barbra Streisand" Duck Sauce
Solitamente non do mai consigli sui brani da ascoltare, per non indirizzarvi troppo, però questa volta non posso rimanere in silenzio di fronte all'esecuzione magistrale di "Don't stop believe", decisamente più lenta rispetto alla versione originale ma anche rispetto a quella che fa da colonna sonora a "Glee" ma proprio per questo incredibilmente delicata.
Per tutte le altre puntate vi basta cliccare sull'etichetta pianoforte che trovare qui sotto alla fine del post.

11 gennaio 2011

"La canzone di Marinella" Fabrizio de Andre e la sua canzone più triste.

tutto de andré album, la canzone di marinella
Di canzoni ne ho sentite parecchie, di canzoni triste ne escono ogni 5 minuti, ma per me quella più triste in assoluto rimane "La canzone di Marinella" (ascolta) di Fabrizio de André.
Intanto prima di parlare della canzone bisogna ascoltarla ascoltando attentamente il testo che mi lascia incantato ogni volta. Quelle parole cantate con gentilezza, sempre al posto giusto, con quelle rime che rendono il tutto una ballata neppure troppo difficile da ricordare.

Solitamente una cosa che in molti sapranno meglio di me è come De André racconta le sue storie, con un realismo quasi spietato, che non risparmia niente e nessuno (ne è un esempio "Il giudice") non disdegnando immagini forti quando solo queste possono far capire meglio il concetto.

Questa canzone però è diversa. Perché nonostante sia ispirata ad una storia vera (la più tragica ed orribili tra tutte le storie su cui attingere) il testo diventa una sorta di favola, una storia senza tempo, di quelle che riescono a farci commuovere e a farci dimenticare tutto. Quello che però non si riesce a dimenticare è però come questa bellissima canzone va a finire, ovvero nel peggiore dei modi. Una canzone per addolcire la morte di una ragazza che non meritava di conoscere la morte come le è capitato.
E l'immagine che sceglie De André si stampa subito nitida, nella memoria, talmente nitida che non riuscirete più a cancellarla:
Dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta.
Abituati come siamo a certe fiabe a lieto fine queste quattro righe arrivano come un pugno che stringe troppo forte un delicato fiore.

Vi lascio a questa canzone, che nella sua delicatezza sa essere tanto forte da riuscire ad entrarvi nel cuore anche se non lo volete, una poesia come solo il caro Fabrizio sapeva cantare. Una canzone d'amore che in realtà nasconde una verità troppo pesante da essere accettata, una vera e propria tragedia che proprio per il suo aspetto assume un carattere ancora più difficile da digerire.

Non c'è un video vero e proprio di questa canzone, ma su YouTube potete tranquillamente ascoltare la canzone, anzi la potrete ascoltare in più di una versione, ognuna con una sua delicatezza, ognuna da ascoltare in silenzio, partendo proprio dall'originale e arrivando fino alla struggente versione con Mina.

10 gennaio 2011

Foto | Eliza Dushku/2. I look e le scarpe

eliza dushku red carpet look
Primo appuntamento

Eccoci al secondo appuntamento fotografico con la bella Eliza Dushku, questa volta la selezione è rivolta al mondo della moda e a chi guarda cosa indossano le star sul tappeto rosso. Ecco quindi un'ampia selezione di abiti e scarpe su cui sparlare, criticare o prendere spunto.

Glee 1 su Italia 1 dal 10 Gennaio 2011 + Glee 2 dopo 48 ore su SKY

glee, fox
Torno a parlare di questa fortunata serie tv per darvi la notizia che in molti aspettavano, o che forse in Italia ancora nessuno si filava:
dal 10 Gennaio alle ore 19.25
la prima stagione di Glee sbarca su Italia 1
Finalmente uno dei telefilm musicali più in voga negli Stati Uniti approda sulla TV in chiaro e sono pronto a scommettere che pian piano la moda inizierà a dilagare anche dalle nostre parti.

Sì, perché Glee (ho presentato i vari protagonisti in questo articolo) non è solo canto e college banale, smielato e prevedibile, ma è anche quella parte di college fatte da persone normali, ci sono esibizioni che negli USA sono salite fine ai primi delle classifiche pop (e fin dal primo episodio lo si nota), c'è la sua dose di humor e cinismo che ti tengono incollati al video fino alla fine, non smettendo mai da ridere e ci sono i personaggi che vi ho già presentato in questo post di cui sicuramente di almeno vi innamorerete.

Insomma, lasciate perdere gli spot di Italia 1 e date un'occhiata a questa serie senza troppi pregiudizi. L'unico peccato è che viene trasmesso ad un orario "strano", ero abituato a guardarla in prima serata su Fox adesso su Italia 1 non so abbiano azzeccato il momento migliore della giornata (visto che in casa hanno pure un concorrente non da poco come "Chi vuole essere milionario"). Certo si sa che Italia 1 ha sempre delle idee geniali quando si tratta si trasmettere serie tv. In ogni caso basta sapere che il produttore, strano ma vero, è lo stesso di Nip/Tuck, uno che adesso si sta dedicando ad un progetto adatto ad un pubblico molto giovane ma che non c va per nulla sul sottile e guardando le puntate con i vari temi (a volte difficili e scottanti) potrete verificare bene la cosa.

Veniamo alla seconda notizia che affianca la prima, infatti mentre su Italia 1 va in onda la prima serie
su Fox dal 10 Febbrario 2011 alle 21.10
vedremo la seconda stagione di Glee a 48 ore di distanza dalla messa in onda americana (in versione sottotitolata) e dopo una settimana nella versione doppiata

Non c'è ombra di dubbio che la serie in questione sia davvero molto apprezzata, questa mossa creata ad hoc per evitare che qualcuno si procuri gli episodi per altre vie, si era già visto con Lost o Flash Forward. Lost è stato decisamente più fortunato della seconda ma ha contribuito il suo successo il fatto di essere mandato in onda giusto un giorno dopo gli USA.

9 gennaio 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/20

pigtails_iphone_wp_03
fonte | flickr
sul link sopra altri sfondi dello stesso autore

7 gennaio 2011

Hubble Ultra Deep Field: indietro nel tempo agli albori dell'universo

hubble ultra deep fieldRicordo bene quando da piccolo presi in mano una rivista di astronomia e vidi una foto che mi lasciò a bocca aperta, rimasi 5 minuti a fissarla perché era davvero qualcosa che mai avrei immaginato. Una foto completamente diversa da tutte quelle che avevo visto prima sulle varie stelle e galassie del nostro Universo. La foto era quella chiamata Hubble Deep Field e fu scattata nel 1995.
Ma non voglio parlarvi di quella foto che ormai è stata superata da una nuova foto ad una risoluzione ancora maggiore e che per ora rappresenta una pietra miliare dell'astronomia.
Parlo della foto chiamata Hubble Ultra Deep Field, in italiano Campo ultra profondo di Hubble. Stiamo parlando proprio della foto più famosa scattata dal telescopio Hubble e mostra uno squarcio di Universo che non ha sorpreso solo me, ma anche tutta la comunità scientifica.
E che ogni volta che guardo riesce sempre a mettermi i brividi.

La foto è spettacolare a dir poco, mostra una quantità di circa 10.000 galassie, ovvero una quantità praticamente incredibile di stelle, visto che ogni galassia contiene decine di migliaia di stesse e sistemi solari. Proprio come il nostro sistema solare a cui fa capo la nostra stella chiamata Sole.

Questo insieme di galassie è stato fotografato in una zona con una bassa densità di stelle, ovvero una zona che con i normali telescopi terrestri sembrava non presentare molto da vedere ed invece ha dimostrato tutt'altro. 800 le esposizioni per questa foto, 2 ogni volta che il telescopio orbitava attorno alla Terra, con un tempo di esposizione che a seconda degli strumenti utilizzati dal telescopio si può riassumere tra gli 11 e i 4 giorni. Praticamente numeri difficili da immaginare.

Ma in realtà quello che è ancora più difficile da immaginare è che quello che si vede nella foto non è altro che un viaggio nel tempo di 13 miliardi di anni, considerando che l'età dell'universo sembra stimata attorno ai 13,7 milioni di anni vuol dire che stiamo guardando ciò che si presentava solo 700 milioni di anni dopo il Big Bang.

In realtà detto così sembra davvero difficile capire certe cose, soprattutto visto che sulla Terra non abbiamo a che fare con misurazioni e complicazioni derivante dalla Velocità della Luce che viaggia a 300.000 km/secondo proprio perché non abbiamo oggetti che si muovono a questa velocità o distanze che la luce possa percorrere in più di un secondo. Ma vediamo di fare un esempio proprio per capire come l'immagine ripresa dal telescopio Hubble rappresenti gli albori dell'universo e non l'universo attuale.

Come tutti sappiamo nonostante la luce viaggi ad una velocità incredibilmente impressionante l'universo è talmente ampio che anche la luce impiega anni per raggiungere le varie stelle o arrivare fino al nostro pianeta. Ad esempio la stella pù vicino a noi, Proxima Centauri dista da noi poco più di 4 anni luce. Ovvero la luce emanata dalla stella impiega 4 anni per raggiungere la Terra, il che porta ad un fatto: quello che noi vediamo è sempre una stella "vecchia" di 4 anni, e se paradossalmente questa si spegnesse adesso, all'istante, dovremo aspettare 4 anni prima di vederla spenta.
Immaginatevi di scattare una foto al vostro paese e di doverla portare a mano dall'altra parte del globo, facciamo in Cina così, tanto per sparare un posto che dall'Italia possa essere raggiunto a piedi. Quanto dista a piedi la Cina da noi? Non ne ho la più pallida idea, supponiamo 5 anni di cammino ininterrotto.
Oggi nel 2010 scatto una foto alle bellezze della mia città, le metto nella valigia e mi incammino nella Cina, sapendo che i cinesi vedranno questa foto solo quando io sarò arrivato, ovvero nel 2015. Si inizia a capire. Nel 2015 la foto che vedranno in Cina non rappresenterà il mio paese nel 2015 ma nel 2010, visto che la foto ci ha messo 5 anni per essere vista.

Quello che si vedrà sarà quindi il mio paese vecchio di 5 anni, tanto che nel 2015 il paese potrebbe aver subito chissà quali trasformazioni o magari non esistere nemmeno più. Quindi se nel 2015 il paese venisse distrutto, ora che una foto possa raggiungere la Cina ci vorrebbero 5 anni e i cinesi saprebbero della distruzione solo 5 anni dopo.

Ecco quindi perché con questa foto è possibile vedere il passato, proprio perché l'ipotetico viaggiatore una volta giunto in Cina dopo 5 anni guardando la foto vedrebbe il suo paese di 5 anni prima, proprio come facciamo noi con questa foto del telescopio Hubble, vediamo l'universo di 13 miliardi di anni fa, perché questo è il tempo che la luce impiega per arrivare fino a noi pur viaggiando a 300.000 km/secondo. Impiega così tanto tempo che una volta giunta da noi porta con sé un'immagine già vecchia.

Tanto per fare un'esempio curioso la luce del Sole è distante circa 8 minuti luce, il che significa che la luce del Sole impiega 8 minuti per ragiungere la Terra e quindi se il sole si spegnesse come una lampadina noi ce ne accorgeremmo solo dopo 8 minuti che ciò è avenuto.

Di certo un ragionamento del genere risulta sempre difficile ai giorni nostri, in tempi passati quando non esisteva internet, le email, e le comunicazioni non erano così veloci era davvero più semplice comprendere questo fenomeno.

5 gennaio 2011

Spot | "Metti il 9 perché Deejay" e i Club Dogo

Io ragazzi ci ho provato più volte, ma l'hip hop italiano non riesco proprio a digerirlo. Che ci volete fare.
Però se devo dirla tutta ultimamente mi capita di canticchiare "Metti il 9 perché c'è Deejay". Fa ridere, ma è così, effettivamente quella canzoncina cantata dai Club Dogo mi è entrata in testa e non riesco più a togliermela e quello che più mi colpisce molto è la base hip hop con molti elementi elettronici che la rendono piuttosto particolare.

In realtà la canzone dello spot si basa su uno degli ultimi singoli dei Club Dogo, ovvero "Dance dance dance". La base è ripresa pari pari, ma mentre la canzone originale non riesco ad ascoltarla, nella versione riadattata per lo spot mi risulta molto più easy e piacevole.

Bene, giunti alla fine non ci resta che goderci questo piccolo spot e canticchiare lo slogan ripetuto e ripetuto nella pubblicità di Deejay TV.
spot deejay tv club dogo

3 gennaio 2011

Padova | Dior-Sephora al posto di Ricordi Media Store?

sephora, padova
Sembra ormai confermato dal sito de il mattino di Padova chi prenderà il posto di Ricordi Media Store, storico negozio Padovano che proprio lo scorso 31 Dicembre 2010 ha chiuso i battenti a causa dell'elevato canone di affitto che quest'anno vedrà un cospicuo aumento rispetto a quello degli scorsi anni.
Così il negozio di musica fa le valigie e lascia spazio (secondo le indiscrezioni) di fronte alla nota piazza Garibaldi a Dior-Sephora, nota catena di profumi e cosmetici che in questo negozio potrebbe inglobare anche la linea di cosmetici di Dior.
Ma chi c'è dietro questi due brand? Facendo la solita ricerca veloce si scopre subito che Sephora appartiene al colosso francese LVMH, a cui appartengono brand come Louis Vuitton, Fendi, Dom Pérignon, Moët et Chandon, Hennessy, Tag Heuer e che detiene il 47% di Dior.
Il gruppo francese non è nuovo a Padova, un anno e mezzo fa Louis Vuitton è sbarcato giusto pochi metri a fianco di Ricordi con un lussuoso monomarca, in una delle zone più centrali di Padova.

Le foto migliori del 2010 (secondo me)

Inizio anno e quindi tempo di riepiloghi riguardo l'anno appena trascorso. Questo post in realtà più che un riepilogo diciamo che è una selezione di due foto che mi hanno colpito. Una foto è tratta da thebigpicture, famoso sito che colleziona sempre foto da lasciare senza fiato e l'altra foto è selezionata tra quelle che ho scattato nello scorso anno.

Ecco la prima foto, che in realtà è tratta non solo dal sito di cui vi parlavo sopra ma anche da una raccolta di National Geographic, nome che è sinonimo di eccellenza in campo fotografico, con foto che molte volte lasciano non solo a bocca a aperta ma anche senza parole.
Quello ritratto è un Airone Blu che ha appena "infilzato" la sua preda. Si potrebbe stare mezzora a fissare questo scatto, soprattutto avendo visto documentari come "The Great Migrations" e avendo provato a fotografare animali. Solitamente gli animali non si mettono in posa ed ogni scatto ben riuscito è quasi un miracolo come questo che mostra la Natura che può apparire crudele, ma che in realtà sta solo facendo il suo corso.
Però quell'espressione del pesciolino sembra così "umana", triste, consapevole di aver fatto una fine non proprio bellissima.
airone infilza pesce
L'altra foto, che è ripresa tra tutte quelle che vi ho mostrato quest'anno è la seguente che immortala una formichina che con un sforzo (immagino notevole) sta portando una mosca verso al sua tana. Ricordo ancora quel giorno i cui ho scattato questa immagine, 7 Settembre è la data che indica la fotocamera, una giornata di sole, umida tipica di fine estate. Ricordo che per questo scatto ho inseguito questa formica per un quarto d'ora, disteso e a ginocchioni per terra cercando di avvicinare la fotocamera il più possibile, sì, perché ho spremuto al massimo la funzione macro della fotocamera, stando a meno di 2 centimetri dal soggetto. A complicare la cosa si sono messe le zanzare che vedendomi solo e impegnato ne hanno approfittato abbondantemente; fortunatamente il bruciore delle punture non è istantaneo, ma quando ha iniziato a farsi sentirsi la soddisfazione per quello scatto era così elevata da coprire ogni dolore.
formica testa rossa, mosca
* Tutte le altre foto sul blog

2 gennaio 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/24

Tree Frog :D
fonte | flickr
sul link sopra altri sfondi dello stesso autore

1 gennaio 2011

Caspar David Friedrich "Viandante sul mare di nebbia"

caspar david friedrich, viandante in un mare di nebbia
Caspar David Friedrich "Viandante sul mare di nebbia"
Quest'anno inizio con questo dipinto, riconoscendomi in quell'uomo che osserva la maestosità della Natura e ne contempla le meraviglie, quasi senza pensieri, concentrato verso ciò che ha davanti.