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14 maggio 2006

[Riflessioni] E lo chiamiamo ancora calcio

La Juve ha vinto lo scudetto. Dovrei essere contento, o almeno sorridere. E invece no. Il calcio mi ha schifato. Avrei preferito non parlarne e invece questa volta abbiamo toccato il fondo e quindi (ispirato da un amico) un paio di pensieri li vorrei scrivere.
Ho sempre amato il calcio, le partitelle a scuola, quelle nel tempo libero, quelle sotto il sole a sudare. Penso che non riuscirei a farne a meno. Ma la mia passione si ferma qui. Non riesce ad entrare nello scandaloso mercato del calcio in tv, troppe delusioni, troppi talenti sprecati, troppe persone bruciate da i soldi. Sono nato con la Juve nel cuore, quella di Schillaci e dei sui gol a Italia '90, insomma le notti magiche, non vi ricordate? Da quel giorno per me bianco e nero volevano die solo Juve, se piangevo lo facevo per lei. Ma adesso tutto e finito, e più ci ripenso e più rimango esterrefatto di fronte agli eventi di questi giorni. Calciatori che trafficano droga, altri che ne sniffano, altri ancora che scommettono, dirigenti che comprano partite, che pianificano ammonizioni, che generosi fanno regali a destra e a sinistra, che chiedono di ridurre i centimetri di fuorigioco, arbitri a destra e sinistra, Maserati da 100.000 euro e orologi da 40 milioni, arbitri che al posto di denunciare il tutto si immischiano nel fango... Bravi...
Adesso mi verrebbero da dire parole piuttosto dure per certe persone che dovrebbero preoccuparsi di giocare la loro partita la domenica e a come impiegare i loro soldi piuttosto che a farne a ancora con metodi vergognosi. Penso che siamo diretti con velocità piuttosto elevata verso il punto di non-ritorno e spero che tutto possa cambiare.
Le punizioni ci vogliono e devono essere quanto meno esemplari, quindi non mi stupirei di vedere squadre retrocesse in C e tanto meno di vedere tolti un paio di scudetti.
Come siamo finiti.
E io che pensavo che si giocasse a calcio per la gloria...

3 commenti:

Fly ha detto...

A me piaceva il calcio, quand'ero piccola! Poi col tempo questo sport è cambiato, e ho capito che veramente non poteva più interessarmi: attorno ci girano troppi soldi, e sinceramente non capisco perché paghino di più uno che rincorre un pallone rispetto a un operatore ecologico, o ad un professore! Che fa il calciatore alla società? Un cacchio! Lo spazzino tiene pulite le strade, il professore educa i grandi di domani. Il calciatore ormai è un cretino che veste alla moda, sgrammaticato, ma soprattutto, idolatrato alla follia. Poi non parliamo degli ultra, parte estrema ma corposa dei tifosi, degli incivili, spesso razzisti, e spesso incitati dagli stessi calciatori (come scordare il saluto romano di quel £$%£&^°ç di Di Canio?). Ma perfavore... chiudete gli stadi, basta col calcio! Ci sono cose ben più importanti!

Saephyroth ha detto...

Oggi ho visto una cosa bellissima: la finale a Roma di tennis Federer vs Nadal. Agonismo. 5 e dico 5 ore di corsa, sudore, concentrazione, rispetto dell'avversario.
Questo è sport.
No Girardino che si tuffa in area per farsi dare rigore. No dirigenti merdosi.
Quello Sport esiste ancora, negli occhi di Ronaldinho, nei sorrisi di Valentino Rossi, nello sguado di Federer. Questo è lo sport che merita le nostre attenzioni, non il calcio italiano!!

Sai qual è la cosa più inquietante? Vedere anche oggi la massa del popolino che gioiva invasata come se nulla fosse. Ragazzi, questi ci offrono uno spaccato drammatico della mentalità italiana, non stupiamoci poi se vediamo che le cose vanno male.

Anonimo ha detto...

purtroppo era prevedibile che si arrivasse ad una situazione del genere.. penso solo a quei (poveri?!) digraziati che pagano centinaia di € all'anno tra abbonamenti allo stadio, sky, schedine e scommesse e che ora scoprono di averli buttati al vento..