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12 giugno 2010

iMac G5: nel Paradiso dei Mac

Alla fine non ce l'ha fatta, come dicevo qualche giorno fa ho provato a cambiare i condensatori guasti ma la situazione non è cambiata. Come l'ultima volta prima dell'intervento nulla è cambiato, si sente solo il classico suono di avvio ma niente altro, il display rimane nero e dopo qualche secondo le ventole partono a mille.

L'ho smontato completamente e poi rimontato con la massima cura. Avevo preso un Mac proprio per non passare i miei giorni a mettere le mani in mezzo ad chip e microchip, svitando e riavvitando ogni singola vite, ma ho dovuto farlo. Più che altro per la soddisfazione personale di provarci, visto che alla fine la cosa non mi è costata nemmeno tanto, 4 condensatori e una spalmatina di quella pasta che si mette sul processore per aiutarlo a dissipare il calore.
Tutto sommato è stato anche divertente, interessante. L'Hard Disk è salvo, ed è questo quello che alla fine conta, ho speso ore e ore a fare il backup su dvd di tutti i dati, sperando che da un momento all'altro il Mac non mi abbandonasse. Non è successo e anche se la cosa si è rivelata inutile (visto che ho l'intero hard disk a disposizione adesso) se non altro la cosa mi ha dato comunque sicurezza.

Eh, vabbè, finisce qui la storia di questo iMac G5, uno degli ultimi ad utilizzare un processore G5 quella meraviglia di processore che nel 2002 vantava caratteristiche da far girare la testa, ad esempio era già a 64bit ma che ha dato non pochi problemi ad Apple: consumo e temperature.
IBM si era spinta oltre limiti che nessuno aveva osato oltrepassare con risultati che hanno dato parecchi grattacapi. Del consumo magari non sempre uno se ne accorge ma delle temperature sì. Non ho mai nascosto come l'iMac G5 abbia sempre scaldato come una centrale nucleare, con l'unico problema che in pochi possiedono lago artificiale per raffreddare il reattore proprio sotto la scrivania.
I primi iMac hanno sofferto parecchio di questo problema, le ventole che dovevano rendere il computer il più silenzioso del mondo ed attivarsi solo quando fosse necessario in realtà funzionavano in continuazione e nonostante tutto i problemi causati dal calore del processore alla scheda logica erano noti a tutti, anche ad Apple che attuò subito una campagna di sostituzione nel caso di questo tipo di guasti. Pochi mesi e la seconda versione del processore G5 uscì permettendo ad Apple di mantenere in parte le sue promesse. La rumorosità era davvero ai minimi livelli e le ventole facevano il loro dovere solo quando il carico aumentava pesantemente.

Ma il processore scaldava comunque e non poco, solo all'avvio si leggevano temperature inferiori ai 60° gradi, poi costantemente si stava sui 70°, temperatura che alla lunga è stata fatale per il mio iMac. Diciamo che la cosa è stata fatale anche per IBM stessa, che non ha saputo fornire ad Apple processori più efficienti e che scaldassero meno. Il sogno di Jobs era un G5 da 3 ghz, avrebbe voluto mettere un G5 in un portatile ma rimasero solo sogni. Apple non usò mai un G6, un sostituto del G5, dopo l'esperienza iMac preferì passare ai processori Intel mettendo da parte uno dei tratti distintivi che aveva da sempre distinto i Mac dal resto dei PC: il processore.

La scelta è stata, come tutte le novità, inizialmente criticata ma i risultati sono piaciuto al capo Jobs che riuscì ad ottenere alte prestazioni e bassi consumi, ma anche di un ritmo di aggiornamento delle proprie macchine decisamente più elevato, vista la velocità di Intel nello sfornare processori sempre nuovi.

Finisce qui questa storia, la prossima non parlerà più di G5 ma di qualcosa di molto diverso.

4 commenti:

Zion ha detto...

peccato che cambi argomento!!! era interessantissimo...non sapevo cosa stesse dietro al cambiamento di casa produttrice dei processori per la apple...così suonarono le campane a morte per IBM.

Saint Andres ha detto...

Eh, eh, Zion, dai la prossima storia mi sa che parlerà ancora di Mac, non temere, magari scoprirai qualcosa che non sapevi come in questo caso. Sono contento di aver parlato di qualcosa che non sapevi!

Jeby ha detto...

Caspita, mi spiace per il tuo defunto G5! :( comunque era un pezzo di storia!!

Ma backup su DVD?? quanto ci hai messo? io mi sa che presto acquisterò una Time Capsule perché sta cosa dei backup mi manda in paranoia!

Saint Andres ha detto...

Eh eh, Jeby, dai neppure tantissimo, 47 GB di dati, praticamente 10 DVD, avessi avuto dvd dual layer sarebbe stato ottimo ma purtroppo non ho avuto tempo di pensare ma solo di agire. Ho fatto il backup in quell'unica volta che sono riuscito a farlo partire, dopo giusto un paio d'ore che avevo finito il backup il Mac è defunto definitivamente. Sembra quasi un miracolo che abbia funzionato quelle 4-5 ore che mi hanno ermesso il backup!