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5 aprile 2011

Film | "Paranormal Activity". La mia recensione

paranormal activity, poster, locandina
Ho avuto paura. Proprio guardando "Paranormal Activity" (trama!). Sì?? Perché??? Non posso avere paura mentre guardo un film?? Stavo guardando questo film quando nel tentativo di prendere un cuscino per sistemarmi meglio sul divano ho urtato un bicchiere che avevo sul tavolino a fianco del divano. L'ho visto già a terra, in mille pezzi, tutti da raccogliere. Fortunatamente l'ho toccato talmente di striscio che ha giusto traballato un po', ma non vi nascondo che la paura è stata forte, davvero forte.

A parte questo ci ho messo tutta la mia buona volontà, ma davvero è stata dura. Va bene "The Blair Witch Project", ok anche "Cloverfield", ma di fronte a questa pellicola si fa fatica a non prendere sonno e al contrario dei protagonisti si rischia di svegliarsi direttamente la mattina dopo. L'idea è buona e magari all'inizio i rumori, le riprese simil-infrarosso fanno il loro effetto ma dopo 10 minuti si inizia a sentire una specie di torpore, gli occhi iniziano a farsi sempre più stanchi e le palpebre sembrano non rispondere più, scendendo sempre di più davanti agli occhi. Questo fa paura, non riuscire più a controllare il proprio corpo.

Nel finale qualcosa si fa interessante, ma è davvero troppo poco per non avvertire quella sensazione di aver buttato al vento i soldi del biglietto. Non voglio svelarvi come finisce il film ma la somiglianza con il finale dei due film-mockumentary già citati sopra, è incredibile. Si rimane con lo stesso amaro in bocca.
«È una gran boiata, una scemenza pazzesca che non fa nemmeno paura. È stato solo un fenomeno pubblicitario.» Dario Argento
Sono queste le parole di uno dei più famosi registi italiani ed effettivamente posso concordare con lui in ogni singola parola. Anzi, diciamo che con 18 parole, 1 virgola e 2 punti ha realizzato la migliore recensione di questo film.

A qualcuno però vanno i miei complimenti, al regista Oren Peli. Un piccolo genio del male che investendo 15.000 dollari ne ha incassati 108 milioni. Una delle operazioni commerciali meglio riuscite e sfido trovare qualcun altro che sia riuscito a fare altrettanto (a parte il caso di "The Blair Witch Project").

Per il resto se siete sensibili all'argomento, lasciate perdere, l'argomento magari potrebbe urtarvi però sappiate che se andate a letto e vi sentite trascinate via dal letto non è niente di grave, è il terzo Mojito che ha fatto tragicamente il suo effetto. Se sentite un rumore di unghie che stridono potrebbe essere il vostro gatto che sta facendo un lavoretto alla vostra porta. Se sentite un cane che abbaia potrebbe essere proprio il cane. Se non avete bevuto, non avete un gatto e un cane, beh, allora forse qualche problema c'è...

PS. Un paio di cose rendono il film curioso ma non per questo molto più interessante. La prima si riferisce ai finali alternativi. Spielberg non ha gradito moltissimo il fanale originale della pellicola e ha pensato dir realizzare quello che si nota al cinema. L'umanità non ha perso nulla, se non un finale più noioso dell'intero film stesso. Un altro finale alternativo lo si dovrebbe trovare solo nella versione blu-ray visto che non è coerente col secondo capitolo della saga.
La seconda cosa è una sorta di leggenda sulla nascita del film, basato su una storia vera. A scanso di equivoci diciamo subito che la storia è vera non ha molto a che fare con i fatti narrati ma è solo fonte di spunto. Infatti si dice che il regista dopo essersi trasferito in una nuova abitazione con la sua ragazza abbia avuto problemi a dormire, svegliato in continuazione dalla propria fidanzata che udiva ogni minimo rumore (che non aveva nulla di paranormale ma erano semplicemente tubi che gorgogliavano o rumori provenienti dall'esterno) e nei suoi incubi era vittima di presenze oscure e paranormali. Così Oren Peli, decide di installare una videocamera per sfatare la presenza di fantasmi, una volta verificato che nulla accadeva durante la notte, riesce a tranquillizzare la sua compagna e ha l'idea per un film.
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