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29 luglio 2011

Recensione | Avicii & Sebastien Drums "My Feeling for You"

Io, ragazzi, non posso che rimanere impressionato da certe canzoni. Che fondamentalmente non hanno nulla di particolare ma il solo pensare al colpo di genio nel trovare il sample giusto è davvero qualcosa che non capita tutti i giorni.
Ad esempio prendete una "All this love that I'm givin", canzone di Gwen McCrae datata 1979. Fondamentalmente una delle tante canzoni soul di cui può vantare il panorama musicale. Così ad una prima ascoltata si fa quasi fatica a capire dove hanno messo le mani i due deejay, Avicii (Tim Bergling) e Sebastien Drums. In realtà basta scorrere la canzone al secondo 53 per scoprire come una sola frase è batata per creare un disco come "My feeling for you" (ascolta).
Dalla soul degli anni '70 si arriva quindi a qualcosa di incredibilmente french touch pur trattandosi di un disco legato al filone della Swedish House Mafia.
Detto così sembra quasi un controsenso, ma alla fine tutto si fa più logico quando si scopre che tra gli artisti che più hanno influenzato Avicii si trovano i Daft Punk.

Non serve nemmeno soffermarsi sul disco, perché alla fine la realizzazione tecnica è piuttosto semplice, con il sample ripetuto per tutta la lunghezza del disco, qualche filtro, dissolvenza e via con una base house. In realtà non serve molto altro al dj e produttore svedese che riesce a creare un simpatico brano dimostrazione di come il french touch possa essere esportato all'estero senza snaturarlo.

Quello che in realtà sorprende è come in realtà il brano sia una sorta di rifacimento (se così possiamo definirlo) di "My feeling for you" di Cassius, correva l'anno 2007 e il disc jockey francese se ne esce con questo pezzo, molto electro-disco anni '80, per molti versi più accattivante del lavoro dello svedese ma meno french touch. Un sample, una frase, due canzoni.

Ormai la moda dei video "testuali" sta spopolando. Costano poco, sono divertenti e permettono di avere una sorta di videoclip "alla buona" prima di girare quello vero e proprio. Questo fa sorridere, un po' 3D un po' pexelloso in pieno stile anni '80. Tutto sommato un'occhiata gliela si da:

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