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28 settembre 2011

Film | "The Social Network". La mia recensione

Come al solito le mie recensioni, arrivano un anno dopo che tutti ne hanno parlato, giusto quando iniziano a trasmettere il film in tv (pay tv per la precisione). Però magari qualcuno non ha ancora avuto modo di vedere il film per cui due parole possono sempre far piacere (spero).

Intanto inizio con una cosa che mi piace e una che non mi piace, legata al fatto che sia un film legato a vicende reali. Quindi di per sé il film risulta subito poco impegnativo perché come si sa all'inizio di Titanic  che la barca affonderà fin dall'inizio di "The Social Network" (trama!) si sa che da quel giovane con i capelli un po' arruffati nascerà Facebook e soprattutto che litigherà un po' con tutti. Quello che non mi piace è che si tratta di un film che racconta una vicenda che è ancora in corso, in fase di sviluppo. È bello vedere come è nato Il social network per definizione però poi basta aprire i giornali per vedere che le cose stanno continuando ad andare avanti (come ad esempio le cause legali, o il fatto che quando il film termina viene annunciato che Facebook valeva 25 miliardi di dollari, nel giro di qualche anno però ha già raggiunto i 50 miliardi).
Insomma, sembra un po' il finale de "I Pirati della Silicon Valley" con un finale in cui Microsoft compra azioni Apple. In realtà proprio da quel finale la storia di Apple avrebbe preso un'altra piega (se ne potrebbe fare tranquillamente un sequel).

Per il resto il film è molto meno nerd di quanto si potrebbe pensare, ma forse ero solo io che lo pensavo. La storia è ben raccontata ed i fatti sembrano corrispondere a realtà. Il protagonista che interpreta il fondatore Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg, che compare quasi negli stessi panni in "Solitary Man") sembra quasi più imbronciato dell'originale, con giusto un sorriso tirato che dura mezzo secondo in tutto il film. Justin Timberlake, impersona il fondatore di Napster ma non sembra somigliargli moltissimo (però vabbè, poco importa), certo vederlo in un film fa uno strano effetto nonostante non sia la prima volta.
Ah, i due gemelli, che avrebbero ispirato il progetto di Facebook in realtà sono impersonati da un attore solo. Chissà se avrà preso il doppio del compenso.

Alla fine il film scorre veloce, credo sia difficile annoiarsi perché suscita subito curiosità seguire la vita di uno studente divenuto milionario, la pellicola inoltre è spezzata da numerosi intermezzi (in cui si torna ai giorni d'oggi durante gli incontri con gli avvocati) che quindi mostrano uno spaccato di quello che sarebbe divenuto un caso storico nella giurisprudenza americana.

La cosa che più fa riflettere è come certe cose nascono. E quando dico "certe cose" mi riferisco a qualcosa che cambia il mondo, l'immaginario collettivo. Spesso le grandi scoperte o invenzioni nascono per caso ed è incredibile per questo, talvolta è una sorta di speranza per il futuro e insegna che non bisogna mai tirarsi indietro. Facebook è nato in un college, mille dollari all'inizio e giusto un'idea.

PS. Una delle sequenze migliori del film in effetti non ha molto a che fare con il resto della storia però è spettacolare. Parlo della regata in cui partecipano i due gemelli Winklevoss. Un misto di immagini al rallentatore, molte con effetto tilt shift, contornate da un brano che rende la scena epica (per gli interessati la canzone che fa da colonna sonora alla regata è "In the Hall of the Mountain King" di Trent Reznor e Atticus Ross rifacimento dell'omonima canzone classica di Edvard Grieg. Pazzesca. Gustatevela qui di seguito.

1 commento:

Zion ha detto...

grazie per la recensione, io non l'ho ANCORA visto! :) E mi piace leggere recensioni da voi amicici bloggers! ;)