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7 maggio 2006

[14] Musica: Daft Punk "Veridis quo"

Tra i gruppi musicali che ho sempre ammirato ci sono loro, il duo francese che ha rivoluzionato il mondo della musica house e di cui vi parlerò spesso: i Daft Punk.
Sotto questo nome si celano due ragazzi Guy-Manuel de Homem Christo e Thomas Bangalter (che abbiamo già incontrato con il gruppo Stardust o con l'amico DJ Falcon).
Abili maneggiatori di pc, cut&paste (1), vocoder (2) il duo ha saputo creare uno stile proprio fatto di influenze '70/'80 (a volte si tratta di veri e propri saccheggi) unite ad elementi house-rock decisamente più recenti. Inconfondibile il loro rimaneggiamento su ogni parte cantata, in modo da renderla più robotizzata e innaturale possibile.

Introduzione a parte è "Verdis Quo" (ascolta) il brano di cui oggi vi parlo. Tralasciando il fatto che il titolo sia privo di significato, all'apparenza anche il pezzo lo può sembrare. In realtà ci troviamo di fronte ad un ottimo esempio di eclettismo musicale. Il duo parigino riesce a fondere melodie "da chiesa" (organi molto lenti) ad una basso elettronico che ricorda le sinuose performance anni '80 (Tangerine Dream o Jean Michel Jarre), completa la triade una cassa house, sempre con ritmo pacato.
Il brano risulta avere così un'atmosfera a dir poco surreale, rilassante, soprattutto grazie all'abile fusione (il brano è pieno di dissolvenze tra i vari strumenti) di vari elementi musicali, ma anche grazie al sapiente uso del sintetizzatore che mai come in questo caso pur rappresentando una sorta di bass line riesce a colpire in maniera così incisiva in cui vengono stesi effetti di ogni sorta (notevole è l'effetto "goccia" che si nota alla fine del brano), diventando parte integrante della melodia.

Questo è un disco da capire più che da ascoltare, che non permette mezze misure: o piace o non piace. Piacerà a chi ha sempre gradito atmosfere quasi incantate, ma anche a chi ama osare fusioni di generi diversi (musica classica ed elettronica), definirei questo disco uno come un viaggio nella musica elettronica cullati da atmosfere surreali.

"Veridis Quo"
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(1) In gergo il taglia&incolla, nient'altro che tagliuzzare e ricucire pezzetti di brani passati su basi house più moderne creando così una canzone con diversi stili e influenze.
(2) Strumento usato per cambiare la frequenza della voce, che permette di passare dalla voce "paperino" al classico "robot" oppure abbinare ad una voce melodie.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

verdis quo è indubbiamente molto bella, ma la mia preferita rimane sempre something about us!!!stupenda!!!Ciao belli

Anonimo ha detto...

Sono capitato su questa pagina per caso. Condivido quasi tutto quanto scritto, tranne una cosa - una grande inesattezza in verità - sul titolo che, invece, è parte integrante del pezzo. Infatti Veridis quo si può leggere anche "very disco" o ancora, con una piccola variazione, "discovery", album dal quale, appunto è tratto. Adesso ha tutto più senso, vero? :)