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15 settembre 2009

3 settimane dopo

Sono passate tre settimane da quel 25 agosto. Ormai sapete bene come sono andate le cose, come avevano detto i dottori sono stato davvero fortunato, non ho alcun danno fisico, sono giovane e non ci avrei messo molto a rimettermi in sesto.

E così è stata. Dopo 3 settimane sono qui, con quale dolore, non il 100% delle forze su gambe e braccia ma tutto intero.

L'ho presa come una sfida da vincere a tutti i costi, ma quando certe cose ti capitano in un normalissimo giorno in cui stai ritornando dalle vacanze è davvero ancora più difficile pensare che qualcuno o qualcosa ti stia sfidando.
Quando sei paralizzato e non puoi vedere nulla di quello che succede attorno a te senti davvero che non sei più padrone del tuo corpo, non c'è più nessuno da sfidare.

Ma ho avuto una seconda possibilità, quella di svegliarmi e (senza sapere dove fossi, come, perché) di ritrovarmi con le gambe che restavano immobili a guardarti mentre tu cercavi con tutte le tue forze di fare qualsiasi cosa. Quella era la sfida.
Riprendere a camminare, poter fare le scale senza preoccuparsi che fossero troppo lunghe o faticose, alzarsi dal letto senza fermarsi a pensare quale gamba mettere a terra per evitare di cadere, poter camminare senza avere un infermiera che ti tiene per sorreggerti, che ti aiuta ad aprire la bottiglietta d'acqua, che ti deve mettere la ciabatte la mattina, che ti aiuta a vestirti.
Quando ti capitano certe cose anche le situazioni più stupide ti fanno sentire debole e si riesce a capire il valore di ogni singolo gesto.

Adesso quando penso a quel giorno penso solo di essere stato davvero fortunato. Qualcuno, il Fato, il Destino non ha voluto che finisse tutto in quell'angolo di autostrada, ripenso a quell'ultimo pensiero che riesco a ricordare, un qualcosa che ti viene in mente solo in certe situazioni e vorresti sempre non accadesse mai.

La vita ci riserva sorprese davvero quando uno meno se l'aspetta, riuscendo a spiazzare anche la più fervida e visionaria delle immaginazioni. Penso sia proprio questo il bello, non sempre le sorprese sono positive, belle, da accogliere a braccia aperte, ma le sfide sono fatte per essere combattute per arrivare la fine con la soddisfazione di avercela fatta, tante volte non ne abbiamo bisogno ma non sempre si può decidere la sfida da intraprendere.

Probabilmente dopo questo post magari non tornerò più a stressarvi con chilometrici post riguardanti la mia vita, ma davvero questa volta mi sentivo di condividere anche le esperienze peggiori con tutti, non per far capire quello che si prova (anche perché in questo caso ammetto che è molto più difficile di altre situazioni) ma anche per descrivere ciò che può stare dietro ad una situazione del genere.
L'avere avuto persone, infermieri, amici, familiari che mi sono stati vicini, l'aver scoperto persone persone che si sono interessate nel senso più profondo del termine della mia salute non solo con l'intento di mettersi in pace la coscienza ma facendo tutto quello che era loro possibile.

Queste sono le persone che voglio ringraziare.

3 commenti:

Momo ha detto...

Vai Saint, sono felice di leggere le conclusioni di una vicenda che poteva segnarti per sempre. Tu invece hai posto la parola fine sull' episodio e questo vuol dire una cosa sola: ne sei fuori! Un bocca al lupo per una completa ripresa il più veloce possibile.
Momo

Saint Andres ha detto...

Eh, sì, Momo, hai colto bene il messaggio, nel senso che nonostante non sia ancora come prima ormai si può dire davvero che la strada è in discesa, rispetto a tutto quello che ho passato e rispetto a 3 settimane fa ormai è come se non fosse successo nulla. Adesso c'è da lavorare su tante piccole cose, ci vorrà del tempo ma fisicamente sono a buon punto!

Zion ha detto...

Leggere questo post mi ha commosso. Sono felicissima che la strada per la guarigione sia a buon punto.
Spero che il tuo ringraziamento arrivi a tutte le persone coinvolte, perchè sono certa che gli farà davvero piacere. Ti abbraccio saint, forte forte!

Zion