Si perché Frank Sent Us è un progetto d'arte audiovisiva, e come dice la parola stessa fonde immagini e suoni rendendoli qualcosa di unico e completamente nuovo.
La canzone in questione, una delle migliori, a mio parere, è un tipico esempio di copia e incolla vertiginoso, che non ha solo a che fare con al musica.
Infatti subito anche ai meno esperti "Alì BumaYe" apparirà subito come un tributo al grandissimo Muhammad Alì, in questo caso il più strano dei tributi. Le immagini di interviste, incontri e match si susseguono sullo schermo e vengono fatte a pezzi, ripetute e tagliuzzate creando un mix tra suoni e video elettronico decisamente originale, che sicuramente rende omaggio al pugile più famoso della storia.
Il gruppo è formato da gente come Frank Sandrello ClichèVideo, System Error / Strato Mastro e Frenetik Beat, trio romano che di video e musica se ne intende e uniti danno il meglio di loro durante i dj set live, quando possono prendere le immagini e rimescolarle in modo sempre diverso, rigorosamente dal vivo creando ogni volta prodotti sempre nuovi pur partendo da una base comune. Quindi date un'occhiata al video, ma non aspettatevi di rivederlo uguale ad un loro live visto che saranno pronti a mettere le mani sulla consolle per stravolgerlo da cima a fondo.
Adesso qualcuno si chiederà come dalla musica house più commerciale, funky e latina sia passato a questo genere decisamente più elettronico e minimal. In realtà l'incontro con questo gruppo avvenuta davvero per caso ed è stato colpo di fulmine: merito della trasmissione Geek Retrò, trasmessa su Current (canale 130 di SKY) dove alla fine di ogni puntata veniva inserito, come sigla, un video del trio romano. Ecco come è nata questa scoperta.
Sul loro sito ufficiale, citato all'inizio del post trovate tutti i loro video, di sicuro vi terranno incollati per un bel po' al display, soprattutto mentre tenterete di seguire le immagini (cult degli anni '80-'90) e associarci il suono.
PS. Frank Sent Us, nome del gruppo, deriverebbe da una frase di "C'era una volta nel west", le cui immagini fanno da elemento portante ad uno dei loro primi remix.
PPS. Anche Alì BumaYe/Alì Boma ye non è una frase a caso, era il grido dei tifosi durante il memorabile incontro del 30 Ottobre 1974, quando Alì sconfisse George Foreman e conquistò il titolo mondiale. Come direbbe Forrest Gump: di nuovo.
Il grido stava a significare "Alì uccidilo". Per l'Africa (l'incontro fu disputato in Zaire, con un pubblico di 100.000 spettatori) il match era più di un semplice incontro di pugilato. Nonostante Foreman fosse comunque nero per il popolo africano che tifava Alì, era l'avversario da battere a tutti i costi, per dimostrare come ancora una volta Alì fosse il numero 1.
Nonostante la cosa sembri ovvia erano gli anni della guerra del Vietnam e del rifiuto del pugile di combatterla, la cosa gli costò la licenza di pugile e fu un durissimo colpo per la sua carriera. Ecco perché l'incontro con Foreman (più giovane di lui e ritenuto più forte) fu l'incontro definitivo per Cassius Clay, quel Rumble in the Jungle che passò alla storia.
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