Come spot devo dire che è bello, mi piace molto, anzi, parecchio. Mi ricorda, anzi, è un chiaro riferimento, nemmeno troppo velato al famoso monologo del film "La 25esima ora" ed è questo che lo rende speciale.
Al diavolo il tempo che ho perso inutilmente.E poi il monologo è davvero ben fatto, oserei dire meglio in italiano che non inglese (dove sembra essere carente di entusiasmo), regala quel senso e quella voglia di sfuggire a troppe regole che ci vengono imposte o che ci auto-imponiamo pensando di fare la cosa giusta o solamente per compiacere qualcun altro. Come messaggio ci sta tutto, in certi momenti bisogna che tutto ciò che è superfluo venga lasciato alle spalle e che il nostro pensiero vada ale cose o persone a cui veramente teniamo.
Al diavolo le feste comandate, i regali azzeccati, i tocchi di classe e i colpi da maestro.
Al diavolo le terne non invecchiate.
Al diavolo i comuni mortali a fare su e giù per le vie del centro.
Al diavolo le conference call, i social network, gli arrampicatori sociali.
Al diavolo l'arte concettuale e i vernissage pieni di umani intenti a sorseggiare cocktail annacquati.
Al diavolo l'acid jazz, la lounge music, il sushi del Venerdì e il brunch della Domenica.
Il futuro appartiene a chi ha il coraggio di essere differente."
Purtroppo c'è un piccolo dettaglio, una mia critica personale, quindi puramente oggettiva, ma non posso che concordare con questo commento letto su YouTube, che mi ha fatto pure ridere per la sincerità:
Insomma, non resta che concentrarci sullo spot e sul suo "claim", ovvero sulla frase che regge il tutto: "Il coraggio di essere differenti". Visto che di sopra avete visto lo spot italiano, su questo link potete trovare la versione in inglese della pubblicità, con anche il testo di seguito:
"Forget about all the time I wasted.Peccato che non sono ancora riuscito a trovare la canzone di sottofondo che accompagna questa pubblicità, mi piace davvero ma per ora nessuno sembra aver capito di che canzone si tratta o anche se solo si stratta di un jingle creato appositamente per lo spot.
About the places to be seen, must-haves, touches of class and master-strokes.
Forget about the never aging ladies and the thronging crowds pacing up and down the downtown boulevards.
Forget about conference calls, social networks and social climbers.
Forget about conceptual art and private viewings where the In crowd sip watery cocktails.
Forget about acid jazz and lounge music, Friday sushi and Sunday brunch.
The future belongs to those with the courage to be different."
PS. E se provassimo a fare la nostra classifica di cose da mandare al diavolo? Voi che scrivereste?
Agenzia: Instinct Italy
Direttore creativo: Giampietro Vigorelli
Direttore artistico: Sara Portello
Copywriter: Alessandro Fruscella
Casa di produzione: The Family
Regia: Federico Brugia
Direttore della fotografia: Paolo Caimi
Location: New York
Pianificazione: Cia Mediaedge
2 commenti:
io manderei al diavolo le persone false...
manderei al diavolo le persone ke si creano una maschera per farsi accettare...
manderei al diavolo la mia vita...
perchè nn ho ancora comprato una mercedes...ha ha ha ha ha ha ha
la musica è di bernard herrman,the taxi driver theme....ma opportunamente arrangiata e remixata
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