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16 agosto 2011

Recensione di un principiante | Canon 600D+obiettivo 18-55mm f3,5-5,6 (+consigli per iniziare)

Avviso subito: parlare di "recensione" è una parola grossa, per cui ho aggiunto la dicitura "di un principiante", ossia una persona che come me è appena approdato nel mondo della fotografia reflex.
Il paragone (seppur azzardato, lo so) sarà con la bridge Panasonic FZ45 che mi ha dato parecchie soddisfazioni in questi mesi ma che purtroppo ha dei limiti risolvibili solo da reflex semi-professionali.

La scelta. Era qualche settimana che valutavo l'acquisto e un amico che ha preso una 1100D mi ha dato quello spunto che mi mancava. Alla fine si potrebbe discutere anni su quale tra Canon e Nikon sia il brand migliore, per cui non c'è molto da parlarne. Piuttosto dopo aver avuto anche l'occasione di mettere le mani su una 550D ne sono rimasto così innamorato che non ho potuto scendere a compromessi, scegliendo quindi la Canon 600D.

Corpo macchina e obiettivo. Non a caso le bridge si traducono con "ponte" in italiano. La FZ45 è stata un ottimo ponte tra la compatta che usavo l'anno scorso e la reflex appena presa, soprattutto in fatto di impugnatura. Ci si abitua ad usare il mirino, a tenere la fotocamera con due mani e i gomiti appoggiati ai lati del busto... cose che aiutano molto perché la 600D nonostante non sia pesantissima si fa notare tra le mani, anche con l'obiettivo "base", il classico EF-S 18-55 IS II. L'obiettivo (unito all'ottima sensibilità della macchina) nonostante non abbia carratteristiche di spicco da comunque molte soddifsazioni e permette di creari ottimi scatti dopo giusto un po' di pratica. La ghiera dello zoom è molto comoda da utilizzare, un po' meno quella del focus manuale, ma in effetti per ora credo di averla usata davvero in poche occasioni.
Per il resto una volta aperto il manuale e fatta l'abitudine ai numerosi pulsanti (cosa che mi piace parecchio perché si ha tutto sotto mano premendo giusto un tasto) si nota come tutto sia molto comodo. I tasti sono messi al posto giusto e si riesce ad impugnare la macchina in maniera ottimale.
Ho fatto anche una scoperta che probabilmente farà ridere gli esperti: a 55 mm la visuale che si ha nel mirino è pressoché identica a quella che si ha ad occhio nudo, ovviamente in una porzione meno ampia.

ISO. Nota dolente per molte compatte, il cui sensore troppo piccolo spesso non raggiunge livelli sufficienti. La FZ45 con il suo sensore mutuato dalle compatte oltre i 400 ISO cominciava a soffrire parecchio (soprattutto in ambienti chiusi), talvolta producendo risultati imbarazzanti (considerando che ha la possibilità di arrivare a 1600). La 600D lascia a bocca aperta quando a 3200 ISO il rumore è quasi impercettibile, degno di nota solo in rare occasioni e con margine per arrivare a 6400. Praticamente quello di cui avevo bisogno per poter usare il flash il meno possibile e sfruttare la luce naturale. Questo fattore permette di risolvere il "problema" dell'obiettivo meno luminoso rispetto alla FZ45 (apertura massima di 2.8 per Panasonic, contro 3.5 per il 18-55).
dimensioni sensori fotocamere compatte, reflex, bridge
In questa immagine diventa tutto più chiaro, i vari sensori montati sulle macchine digitali vengono confrontati con le dimensioni della classica pellicola (che nonostante sia in via d'estinzione rimane un punto di riferimento): in basso a destra trovate le dimensioni della maggior parte dei sensori delle compatte 1/2.5 pollici, mentre APS-C è quello scelto da Canon per le sue fotocamere. Forse il sensore non sarà tutto per una macchina fotografica, però è ovvio che più grande questo sarà maggiore sarà la sua sensibilità luminosa, si può capire immediatamente come mai le compatte (e le bridge) soffrano inevitabilmente in condizioni di scarsa luminosità. A dirla tutta questa immagine fa davvero impressione, soprattutto pensando ai modelli full-frame, ossia con un sensore delle stesse dimensioni del fotogramma della classica pellicola.

Display orientabile. Alla 550D ho preferito questa 600D solo per il fatto che quest'ultima è un modello decisamente più recente, non tanto per il display orientabile che comunque può tornare utile in modalità video oppure in Live View (ne parlerò dopo). Alla fine potete filmare (in full HD addirittura!) decidendo la posizione più comoda orientando il display come volete, per cui un'ottima reflex diventa anche una fotocamera con caratteristiche davvero notevoli.

Live View. Avvicinandomi al mondo delle rflex ho imparato una cosa molto importante, ossia che il mirino non è elettronico ma ottico, quello che si vede nel mirino è il riflesso tramite specchio esattamente di ciò che entra dall'obiettivo, non come nelle bridge dove l'immagine del mirino è frutto di un'elaborazione dell'immagine da parte del sensore. Per farla molto molto semplice, l'immagine entra dall'obiettivo, viene riflessa da uno specchio posto davanti al sensore verso altri specchi e quindi indirizzata al mirino. Ovvio che se davanti al sensore ci sarà uno specchio questo dovrà alzarsi per indirizzare l'immagine direttamente sul sensore e quindi vederla sul display LCD, ma in questo modo non sarà più fruibile il mirino. È tutta una storia complicata che praticamente si risolve con un aut aut, il mirino o il display.
In questa 600D utilizzando il display, quindi in modalità Live View, non c'è l'autofocus a 9 punti, ma c'è un solo punto centrale e questo è anche abbastanza lento nel correggere la messsa a fuoco o agganciare l'oggetto. Niente di importante, è cosa abbastanza comune nelle reflex, però il Live View viene relegato a soluzione da ultima spiaggia.

Flash. Ho scelto un modello che si pone alla base della gamma Canon, lo Speedlite 270EX che si trova ancora in commercio ma che è stato da poco affiancato dalla versione 270 EX II. Questa versione più aggiornata in realtà ha solo il ricevitore wireless integrato (come è integrato nella 600D) in più rispetto a quella base, ma si sfiorano anche i 180 euro, contro i 120-130 dell'altro modello. Se potete fare a meno del ricevitore wireless sono comunque soldi risparmiati che potrete impiegare in futuro per comperare i modelli di flash più evoluti della gamma.
Con questa reflex (ma anche con alcuni modelli di bridge e talune compatte premium) c'è la possibilità di installare un flash esterno decisamente molto più versatile di quello integrato. In ogni caso dipende sempre dall'uso che se ne fa, però questo modello, pur essendo il più economico ha la testina che permette di essere orientata (ad esempio verso il soffitto per ottenere scatti con luce riflessa e non diretta) e "allungata" per evitare il cono d'ombra quando si scatta a 55mm e non a 18. Diciamo che per il 18-55mm è un ottimo compagno. É alimentato con due stilo, cosa comoda perché così non va a incidere sulla batteria della fotocamera.

Mi piace.
  • Il manuale, seppur in formato A6, è cartaceo. Forse non è la scelta più amica dell'ambiente, magari sono l'unico rimasto senza iPad (o qualsivoglia tablet) ma questa cosa mi piace parecchio. Poter avere il manuale cartaceo aiuta molto (la FZ45 l'aveva solo in .pdf) perché lo si può quasi tenere in tasca o in borsa e tirarlo fuori all'occorrenza e dare un'occhiata alle varie impostazioni, se non altro nei primi mesi. Se invece avete l'iPad sul sito Canon è possibile scaricarlo anche in .pdf
  • Utile l'opzione autoscatto 2 secondi che rimane impostata finché non la si disattiva (nella FZ45 purtroppo bisognava inserirla dopo ogni scatto).
  • Il mirino ottico è tutt'altra cosa rispetto a quello elettronico presente nelle compatte/bridge. Difficile spiegarne la sensazione ma una volta provato è difficile tornare indietro. Oltre ad essere molto comodo riguardole dimensioni, essendo ottico non è formato da pixel e offre una nitidezza incredibile. Non staccherete l'occhio!
  • Lo scatto a raffica raggiunge la velocità di 3,7 fps. Non moltissimi direte, ma nel 90% dei casi è più che sufficiente. Ho avuto l'occasione di mettere alla prova la macchina durante eventi sportivi e in ogni caso la raffica è più che ottima. Unico limite il fatto che in RAW non si vada oltre i 6-7 frame, mentre in JPEG si arriva a 30.
  • L'accensione immediata, e anche questa è una cosa di cui le compatte o alcune bridge soffrono. Nella Canon una volta messo il dito su ON non sentirete nessun rumore che vi avvisa dell'accensione ma potete essere subito operativi e pronti a scattare.
  • Il piacere di quel "clack!" che si sente quando si scatta. In realtà è il rumore dello specchio che si muove per permettere alla luce di arrivare al sensore, ma a dispetto delle fotocamere normali è un suono vero, non è il classico "click" registrato che si sente nelle compatte (e che si può anche disattivare). Sembra retaggio del passato e forse per questo ha il suo fascino.
  • Battery grip. Spesso mi capitava di vedere fotografi con reflex che avevano al di sotto una sorta di "modulo aggiuntivo" che la rendeva più massiccia. Mi sono sempre chiesto cosa fosse e con il tempo ho scoperto che è il famoso battery grip. Un "modulo aggiuntuvo" che si installa sotto la fotocamera che contiene due batterie (anche 6 stilo volendo) e che quindi raddoppia la capacità di autonomia. Oltretutto è studiato per garantire un'impugnatura ottimale anche per gli scatti in verticale. Leggendo le opinioni qua e là per il web in pochi valutano l'originale come assolutamente indispensabile, per cui si può optare per numerosi modelli compatibili che costano esattamente la metà. Il livello di differenza (stando ovviamente su metà prezzo) è più che altro nelle plastiche che comunque non sono da buttare via.
Non mi piace
  • Forse non sono pratico io, ma quando si monta il paraluce e si arriva ad avvitarlo bisogna che l'obiettivo sia alla sua escursione focale minima, altrimenti non farete altro che ruotare l'obiettivo e non il paraluce.
Consigli per chi è all'inizio.
Magari non saranno i consigli migliori del mondo, anzi, spero che chi è più esperto di me possa contribuire, però questi sono i consigli che mi sento di darvi riguardo l'attrezzatura base per iniziare e gli accessori che inizialmente vi verrà voglia di comperare.
  • Reflex (ovviamente): in realtà qui nella scelta influisce molto il budget e il grado di passione che scorre nelle vostre vene. Scegliere qualcosa mid-range, medio di gamma credo che possa essere un'ottima scelta, non troppo costosa (anche se ovviamente la questione costi è sempre spinosa e molto relativa). Anche perché se è vero che la macchina fa la sua parte sono poi le ottiche quelle che spesso danno le soddisfazioni maggiori ma soprattutto gli obiettivi poi rimangono una volta cambiata macchina.
  • Obiettivo: l'ideale sarebbe partire con un 18-135mm, anche se ovviamente come prezzo il 18-55mm è decisamente più appetibile. Però si sa che lo zoom non basta mai. Da considerare però che se si ha intenzione di prendere il flash questo va scelto anche in base all'obiettivo, per evitare la zona d'ombra data dalla dimensione dell'obiettivo. Ovviamente è sempre meglio a questi livelli (e soprattutto se si punta sullo zoom) scegliere ottiche stabilizzate.
  • Filtro UV: mi ossessiona un po' l'idea di avere la lente dell'obiettivo esposta a qualsiasi cosa. Certo i kit per pulire la lente senza danneggiarla sono in ogni negozio di fotografia ma per essere al sicuro ho subito preso un filtro UV, che costa poco più di una decina di euro e alla fine vi fa stare più tranquilli. Certo attenzione che comunque la qualità delle foto potrebbe risentirne, ma io per ora mi sono sempre trovato benissimo.
  • Flash: ecco, come vi ho detto sopra dipende un po' dai vostri scatti però cominciando ad informarsi si scopre che il flash ha potenzialità decisamente più estese di quanto si possa credere permettendo di sbizzarrirsi ulteriormente.
  • Battery grip: può tornare molto utile se dovete scattare molte foto e avete paura di rimanere a secco, però per un uso medio credo possa essere evitato (per lo meno all'inizio) però poi se state via una giornata intera credo possa tornare utile. Lo mettete su e via, avrete un po' di peso in più però otterrete una presa più salda sulla macchina soprattutto per gli scatti in verticale. Per esperienza se scegliete i modelli compatibili più economici, occhio a non forzare troppo con l'avvitamento, rischiate di far saltare le viti e di rompere tutto. Sembrano identici ma piccole differenze separano quello originale da quelli compatibili.
  • Scheda di memoria: la memoria non basta mai quando ci si fa prendere la mano, per cui una SD HC da almeno 16GB è caldamente consigliata. Ovvio che magari una da 32GB vi evita di portarvi dietro la scheda di riserva. Però qui va in base ai gusti. In ogni caso attenzione alla "classe" (fattore che indica la velocità di scrittura): orientarsi sulla Classe 10 per poter registrare video e fare scatti a raffica senza problemi.
  • Telecomando: anche qui si tratta di una spesa minima (si sta al massimo sulle 30 euro per i modelli standard, senza intervallometro) ma per gli scatti in notturna o con lunghe esposizioni può essere davvero utile per evitare di toccare la fotocamera producendo fastidiose vibrazioni. Si può stare bene anche senza, ma talvolta è molto comodo.
  • Zainetto/borsa: alla fine vi accorgerete che tutto quello che avete comperato va anche portato in giro e trattato con cura. Quindi una bella borsa (o zaino a seconda del materiale) imbottita a dovere, con gli scompartimenti giusti vi farà viaggiare decisamente più tranquilli, permettendovi di portarvi dietro tutto quello di cui avete bisogno. Io ho trovato questo su Amazon, ha un prezzo (spesso in saldo) quasi irrisorio rispetto al beneficio che porta, è comodissimo (ho già avuto modo di testarlo e tenerlo sulle spalle per ore) e potete portarvi dietro davvero tutto (in questo caso la reflex e la bridge che non sono certo piccoline).
Per ora è tutto, continuerò ad aggiornare questa "recensione" man mano che prenderò sempre più confidenza con questa 600D. Per cui restate sintonizzati!

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