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9 marzo 2012

Film | "The next three days". La mia recensione

Ho guardato il film molto titubante perché non mi convinceva e alla fine non mi ha convinto comunque, nonostante non sia da mettere nel dimenticatoio.
"The next three days" (trama!) tutto sommato ha anche un bel motivo, due ore in cui si vede fino a che punto può arrivare l'amore di un uomo per la propria moglie che può giungere a gesti estremi (in parte giustificati), però il film non sembra convincermi moltissimo, nonostante sia anche strutturato abbastanza bene.
Però non so qualcosa mi sembra campato per aria, forse è una mia impressione però stiamo parlando di un errore della giustizia a dir poco enorme trattato giusto in 5 minuti (d'altronde non era intenzione del film soffermarsi su una cosa del genere), anche se alla fine  del film c'è spazio per provare un tentativo di rimedio.
Per il resto la pellicola segue Russel Crowe alle prese con una trasformazione da marito sensibile e carino a "criminale", un ruolo che lo mette ovviamente in difficoltà (tragicomica la scena in cui comperando una pistola chiede innocentemente "Mi faccia vedere dove inserire i proiettili"). Per il resto però sembra condurre tutto in maniera maniacale, fotografa e fotografa, prende appunti, ispeziona, compie viaggi avanti e indietro per pianificare quella che dovrebbe essere una fuga impossibile.

I presonaggi del film però sembrano sottotono, certo si avvicinano molto a persone normali, rendono la cosa magari più realistica, ma vedere un Gladiatore/Robin Hood nei panni di un uomo per bene fa un po' sorridere e fa anche venire in mente "The insider" (decisamente migliore come film, a parer mio). Sempre parlando di personaggi "understatement" c'è un Liam Neeson che compare giusto in 3 minuti di film e una Olivia Wilde moglie separata (Olivia Wilde??? Sì, proprio lei!), che fa molto strano, sembra piovuta dal cielo, oltretutto non è un'attrice da film di terza categoria ma il suo ruolo non è creato per risollevare la pellicola, nemmeno per essere usato come contorno, ma giusto così, un po' sprecato. Forse quel giorno passava per gli studios e ha recitato giusto quelle 2 scene, idem per Neeson. Saranno costati meno che effettuare un casting all'ultimo minuto per due personaggi marginali. Bah...

Alla fine comunque il film si lascia guardare, ma non riguardare una seconda volta, e questo purtroppo non è una buona cosa.

PS. Nel film c'è anche una cosa che non avrei mai pensato di vedere al cinema, sorpattutto vista la sua provenienza da YouTube. Parlo del mito secondo il quale con una pallina da tennis bucata si possa far scattare la serratura della macchina, ovviamente chiusa. Un trucco fin troppo semplice perfetto nel caso vi foste dimenticati le chiavi dentro la macchina chiusa. In realtà qualche tempo fa una puntata di Mythbusters ha sfatato il mito in pochi secondi. Peccato, una caduta di stile del film che potrebbe far cambiare canale dopo tre quarti d'ora.

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