Premetto: è una delle canzoni che più mi ha rapito in questo momento. Trainato da un video surreal-dark il brano affianca ad una base lenta e molto d'ambiente la sensuale voce di Karin Dreijer (degli svedesi Knife) la quale con il suo accento leggermente svedese lascia un'impronta inconfondibile alla canzone, ricca di suggestioni alla Bjork. In totale ne esce un brano mai scontato e noioso, rilassante ma dalla ritmica ben definita. Dopo 4 anni dal capolavoro di elettronica svedese di "Melody A.M." (chi non ricorda il vocoder sofferto di "Poor Leno" e "Eple" che è ormai indissolubilmente legata al mondo Mac) Torbjørn Brundtland e Svein Berge ritornano con album simil ambient ma anche elettronico per moltissimi aspetti, che lascerà un'impronta nella musica da club svedese.
Ultimamente la Svezia è entrata di diritto tra le patrie della musca house grazie alla "swedish mafia" ovvero coloro che hanno monopolizzato i dancefloor di tutta europa: Eric Pryd, Sebastian Ingrosso, Steve Angello, Axwell tanto per citarne alcuni. Con questa uscita dei Royksopp (datata 2005) il Paese del Nord sa riproporci l'altra faccia del ritmo da club che personalmente non ha nulla da invidiare all'anima più progressiva della "swedish mafia".