Inizia la settimana della musica techno-trance-progressive. Questo topic rimmarrà sempre in seconda posizione per permettere di visualizzare gli altri nuovi.
Quindi gli interessati non dovranno fare altro che scorrere l'home page.
La pagina verrà aggiornata ogni giorno, quindi non dovrete cercare topic nuovi, ma dovrete controllare sempre e solo questo.
[Update!] Gigi d'Agostino "A. A. A."
Chi lo ha detto che GiGi D'AG (per i club) è solo italo-dance? Tornando al 2001 troviamo questo disco che calca perfettamente il solco tracciato con le prime produzioni underground una su tutte "Meravillia". Quindi tanto per intenderci niente a che fare con produzioni commerciali (del tipo "L'amour toujours" o "Another Way") e disconi riempi pista. In questo caso siamo di fronte ad un ottimo esempio della progressive made in Italy di inizio secolo. Melodie minimali (quattro note di tastiera), ritmo lento, basso cupo, e un vocal che definirlo tale sarebbe quasi azzardato.
Il brano sembra essere una rivisitazione in chiave undergorund di "Bla bla bla" (uno dei primi successi tormentoni di d'Agostino) ma ad un ascolto più accurato si intuisce che in realtà si può benissimo definire come una canzone a parte, tanto che la parte vocale è quasi irriconoscibile.
Tutto sommato un buon prodotto, per chi non ha voglia dei ritmi sfrenati ed eccessivi della trance ma ha comunque voglia di un disco da ballare.
Chemical Brothers "Hey boy, hey girl"
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Ecco l'ultimo brano che può vantare questo titolo. Perfetto in ogni sua nota è il perfetto connubio di electro e acid. Ipnotico e trascinante il progetto rappresenta la massima espressione elettronica dei Chemical Brothers, senza trascurare qualche richiamo al fat beat di Norman Cook (Fatboy Slim) che da al brano quell'atmosfera più attiva e meno monotona rispetto al classico cassa-piatto della musica elettronica. Decisamente un brano fatto apposta per divertirsi ma anche per iniziare a capire il mondo dei Chemical Brothers. Il video
Deal "Shine"
Giunti a questo punto ci può stare anche un brano commerciale, di quelli che poi vengono dimenticati da tutti. Progetto italiano, ha avuto il suo momento di gloria, grazie ad un beat tendente al trance e ad una parte cantata che non stona affatto. Anzi appare delicata e surreale, una sorta di canto di sirena che non si riesce a dimenticare facilmente. Cassa, tastiere e voci, nulla di più ma in fondo non sente nemmeno l'esigenza di qualcosa altro. Un semplice esempio di come certe canzoni posso essere efficaci pur non avendo nessun elemento rilevante. Il testo
William Orbit "Barber's Adagio for strings"Quindi gli interessati non dovranno fare altro che scorrere l'home page.
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[Update!] Gigi d'Agostino "A. A. A."
Chi lo ha detto che GiGi D'AG (per i club) è solo italo-dance? Tornando al 2001 troviamo questo disco che calca perfettamente il solco tracciato con le prime produzioni underground una su tutte "Meravillia". Quindi tanto per intenderci niente a che fare con produzioni commerciali (del tipo "L'amour toujours" o "Another Way") e disconi riempi pista. In questo caso siamo di fronte ad un ottimo esempio della progressive made in Italy di inizio secolo. Melodie minimali (quattro note di tastiera), ritmo lento, basso cupo, e un vocal che definirlo tale sarebbe quasi azzardato.
Il brano sembra essere una rivisitazione in chiave undergorund di "Bla bla bla" (uno dei primi successi tormentoni di d'Agostino) ma ad un ascolto più accurato si intuisce che in realtà si può benissimo definire come una canzone a parte, tanto che la parte vocale è quasi irriconoscibile.
Tutto sommato un buon prodotto, per chi non ha voglia dei ritmi sfrenati ed eccessivi della trance ma ha comunque voglia di un disco da ballare.
Chemical Brothers "Hey boy, hey girl"
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Ecco l'ultimo brano che può vantare questo titolo. Perfetto in ogni sua nota è il perfetto connubio di electro e acid. Ipnotico e trascinante il progetto rappresenta la massima espressione elettronica dei Chemical Brothers, senza trascurare qualche richiamo al fat beat di Norman Cook (Fatboy Slim) che da al brano quell'atmosfera più attiva e meno monotona rispetto al classico cassa-piatto della musica elettronica. Decisamente un brano fatto apposta per divertirsi ma anche per iniziare a capire il mondo dei Chemical Brothers. Il video
Deal "Shine"
Giunti a questo punto ci può stare anche un brano commerciale, di quelli che poi vengono dimenticati da tutti. Progetto italiano, ha avuto il suo momento di gloria, grazie ad un beat tendente al trance e ad una parte cantata che non stona affatto. Anzi appare delicata e surreale, una sorta di canto di sirena che non si riesce a dimenticare facilmente. Cassa, tastiere e voci, nulla di più ma in fondo non sente nemmeno l'esigenza di qualcosa altro. Un semplice esempio di come certe canzoni posso essere efficaci pur non avendo nessun elemento rilevante. Il testo
Mario Più "Sensations"
Difficile inserire questa canzone in un genere preciso, potremmo solo dire che rispecchia al 100% lo stile di Mario Più (poi ripreso anche in "The vision"), fatto di tante tastiere ed effetti sonori di dissolvenza che di certo lasceranno senza parole. Psichedelico e a tratti ipnotico è uno dei migliori brani del filone ipno-trance di questo artista.
Questa canzone dimostra l'anima trance di Mario Più, senza mettere da parte anche quelle più melodica, non è uno di quei soliti prodotti da ballare senza pensare alla sostanza, soprattutto considerando che questo brano è essenziale per l'ascolto delle produzioni di Mario +.
Mauro Picotto "Komodo / Save a soul"
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. A fregiarsi di questa etichetta sono solo quattro brani (il quarto sta per arrivare). Pezzi che non si può assolutamente evitare di considerare. "Komodo" si può considerare il manifesto commerciale di Picotto, la summa di tutto il suo stile.
Nella "Megavoices mix" (la versione estesa) abbiamo oltre 8 minuti di puro divertimento sonoro. Progressive e lounge che convivono assieme in maniera sorprendente. Basso in stile "Raggattak" e cassa veloce formano la base di questo successone. Protagonista però rimane la melodia (e qui abbiamo il collegamento con "Iguana"), poche note, che però non usciranno più dalla vostra testa. A completare l'opera un inciso lounge (da cui poi sarà ricavata una canzone lounge vera e propria), con cori e atmosfere rilassanti (d'altronde il genere nasce proprio per questo motivo). Tempo un paio di minuti e si riparte alla grande, come in "Iguana" senza sosta fino alla fine.
Uno dei pezzi più significativi del nostro dj, immancabile. Il video | Il testo
Mario Più presents Union "Believe me (music)"
Uno dei progetti più commerciali del Mario nazionale, spicca per la sua decisa vocazione ai dancefloor meno estremi. Cassa incalzante e veloce con aggiunta di tastiere e contorno di una parte vocale decisamente fuori dal comune (per lo meno nelle produzioni di Mario Più). Nel complesso un buon disco, piacevole, forse con troppe somiglianze (nella base) a "Will be one" ultimo successo dei Datura, ma anche allo stile di GiGi D'Agostino (per il genere progressive è stato l'unico maestro). Il testo
Mauro Picotto "Iguana" / "Lizard"
Prima di sfornare "Komodo" Picotto ha incominciato da questa canzone che per alcuni aspetti potrebbe essere paragonata proprio a Komodo. Decisamente undergorund e dedicata ai club questa canzone godette di un certo rispetto anche nella programmazione radiofonica. Melodia semplice, cassa decisamente "pompante" a atmosfere quasi dark. Il tutto girato e rigirato in una serie di remix, per andare sul sicuro è meglio puntare sulle due versioni che troviamo in "The album" il doppio album con i maggior successi del dj italiano.
Prima di ascoltare "Komodo" è obbligatorio passare per questa canzone
Mario Più feat Prince Maurice "Techno harmony"
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Il brano più famoso di questo dj. Successo non solo nei club, ma anche grandissimo successo radiofonico, di certo un capolavoro e il mio brano preferito in assoluto. In questo brano tutto è perfetto. Effetti di voce, ma anche la voce calda e malinconia del Principe danno al brano un'atmosfera unica in grado di far convivere assieme elementi classici come alcune note di pianoforte con una base elettronica e delle tastiere decisamente trascinanti.
Numerose le versioni che accontentano tutti. Tra cui: la "Armonia divina mix" è decisamente quella più votata come commerciale, e presenta tratti con un fascino unico.
La "Original mix" è invece quella destinata ai club, con un basso marcato e una cassa altrettanto definita è adattissima ad essere ballata in discoteca.
Tra i remix il migliore è quello di Mauro Picotto, sulla falsa riga di "Back to Cali" è superbamente elettronico e decisamente fuori dal comune pur essendo strumentale non è mai noioso.
Difficile inserire questa canzone in un genere preciso, potremmo solo dire che rispecchia al 100% lo stile di Mario Più (poi ripreso anche in "The vision"), fatto di tante tastiere ed effetti sonori di dissolvenza che di certo lasceranno senza parole. Psichedelico e a tratti ipnotico è uno dei migliori brani del filone ipno-trance di questo artista.
Questa canzone dimostra l'anima trance di Mario Più, senza mettere da parte anche quelle più melodica, non è uno di quei soliti prodotti da ballare senza pensare alla sostanza, soprattutto considerando che questo brano è essenziale per l'ascolto delle produzioni di Mario +.
Mauro Picotto "Komodo / Save a soul"
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. A fregiarsi di questa etichetta sono solo quattro brani (il quarto sta per arrivare). Pezzi che non si può assolutamente evitare di considerare. "Komodo" si può considerare il manifesto commerciale di Picotto, la summa di tutto il suo stile.
Nella "Megavoices mix" (la versione estesa) abbiamo oltre 8 minuti di puro divertimento sonoro. Progressive e lounge che convivono assieme in maniera sorprendente. Basso in stile "Raggattak" e cassa veloce formano la base di questo successone. Protagonista però rimane la melodia (e qui abbiamo il collegamento con "Iguana"), poche note, che però non usciranno più dalla vostra testa. A completare l'opera un inciso lounge (da cui poi sarà ricavata una canzone lounge vera e propria), con cori e atmosfere rilassanti (d'altronde il genere nasce proprio per questo motivo). Tempo un paio di minuti e si riparte alla grande, come in "Iguana" senza sosta fino alla fine.
Uno dei pezzi più significativi del nostro dj, immancabile. Il video | Il testo
Mario Più presents Union "Believe me (music)"
Uno dei progetti più commerciali del Mario nazionale, spicca per la sua decisa vocazione ai dancefloor meno estremi. Cassa incalzante e veloce con aggiunta di tastiere e contorno di una parte vocale decisamente fuori dal comune (per lo meno nelle produzioni di Mario Più). Nel complesso un buon disco, piacevole, forse con troppe somiglianze (nella base) a "Will be one" ultimo successo dei Datura, ma anche allo stile di GiGi D'Agostino (per il genere progressive è stato l'unico maestro). Il testo
Mauro Picotto "Iguana" / "Lizard"
Prima di sfornare "Komodo" Picotto ha incominciato da questa canzone che per alcuni aspetti potrebbe essere paragonata proprio a Komodo. Decisamente undergorund e dedicata ai club questa canzone godette di un certo rispetto anche nella programmazione radiofonica. Melodia semplice, cassa decisamente "pompante" a atmosfere quasi dark. Il tutto girato e rigirato in una serie di remix, per andare sul sicuro è meglio puntare sulle due versioni che troviamo in "The album" il doppio album con i maggior successi del dj italiano.
Prima di ascoltare "Komodo" è obbligatorio passare per questa canzone
Mario Più feat Prince Maurice "Techno harmony"
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Il brano più famoso di questo dj. Successo non solo nei club, ma anche grandissimo successo radiofonico, di certo un capolavoro e il mio brano preferito in assoluto. In questo brano tutto è perfetto. Effetti di voce, ma anche la voce calda e malinconia del Principe danno al brano un'atmosfera unica in grado di far convivere assieme elementi classici come alcune note di pianoforte con una base elettronica e delle tastiere decisamente trascinanti.
Numerose le versioni che accontentano tutti. Tra cui: la "Armonia divina mix" è decisamente quella più votata come commerciale, e presenta tratti con un fascino unico.
La "Original mix" è invece quella destinata ai club, con un basso marcato e una cassa altrettanto definita è adattissima ad essere ballata in discoteca.
Tra i remix il migliore è quello di Mauro Picotto, sulla falsa riga di "Back to Cali" è superbamente elettronico e decisamente fuori dal comune pur essendo strumentale non è mai noioso.
Mauro Picotto "Back to Cali"
Lasciate da parte le atmosfere techno Picotto si butta sulla trance, ma forse è riduttivo definirla così, visto che il dj italiano stravolge ogni canone. Tastiere a più non posso, sonorità elettroniche ed effetti sonori che lasciano sempre senza fiato. Immancabile il tipico suono "goccia" di Piccoto (per intenderci quello già sentito in "Verdi" e "Baguette") che qui viene leggermente rielaborato per dare un aspetto più esotico.
Lontano anni luce da "Komodo" (pur utilizzando la stessa cassa) ma altrettanto piacevole ed originale.
Lasciate da parte le atmosfere techno Picotto si butta sulla trance, ma forse è riduttivo definirla così, visto che il dj italiano stravolge ogni canone. Tastiere a più non posso, sonorità elettroniche ed effetti sonori che lasciano sempre senza fiato. Immancabile il tipico suono "goccia" di Piccoto (per intenderci quello già sentito in "Verdi" e "Baguette") che qui viene leggermente rielaborato per dare un aspetto più esotico.
Lontano anni luce da "Komodo" (pur utilizzando la stessa cassa) ma altrettanto piacevole ed originale.
Mario Più "C'era una volta nel west"
Ancora una volta non stupitevi, ma non siamo di fronte ad un'assurdità musicale. Anzi il brano di Ennio Morricone si adatta in maniera perfetta alle sonorità trance di Mario Più. Da dire sull'arrangiamento non c'è molto, il classico trance beat, però è lodevole l'impegno per la parte musicale. Trasformare certe canzoni in successi da club non è cosa semplice, Mario Più non solo non sbaglia, ma insegna. Il suo stile, pacato e che si fa sempre più ricco man mano che passano i secondi della canzone è decisamente sublime.
Joy Kitikonti aka Joman "Raggattak"
Da sempre uno dei talenti più interessanti della scuderia BXR Joy Kiticonti è uno dei più famosi dj italiani all'estero. Mai influenzato dalle mode passeggere, ma creatore di mode è sempre alla ricerca di sonorità nuove. Con "Raggattak" si dedica ad un filone decisamente alternativo: reggae e progressive. Ovvero un pianoforte e una voce tipicamente reggae che si adatta perfettamente ad una base decisamente aggressiva e incalzante. E se mentre la prima parte potrebbe essere definita tranquilla la seconda da il meglio di sé con un taglia e cuci decisamente fuori dal comune.
Decisamente psichedelicho il remix del grande Mario Più che usando sonorità distorte e una voce abbastanza inconsueta ha dato un nuovo volto a questa canzone.
Ancora una volta non stupitevi, ma non siamo di fronte ad un'assurdità musicale. Anzi il brano di Ennio Morricone si adatta in maniera perfetta alle sonorità trance di Mario Più. Da dire sull'arrangiamento non c'è molto, il classico trance beat, però è lodevole l'impegno per la parte musicale. Trasformare certe canzoni in successi da club non è cosa semplice, Mario Più non solo non sbaglia, ma insegna. Il suo stile, pacato e che si fa sempre più ricco man mano che passano i secondi della canzone è decisamente sublime.
Joy Kitikonti aka Joman "Raggattak"
Da sempre uno dei talenti più interessanti della scuderia BXR Joy Kiticonti è uno dei più famosi dj italiani all'estero. Mai influenzato dalle mode passeggere, ma creatore di mode è sempre alla ricerca di sonorità nuove. Con "Raggattak" si dedica ad un filone decisamente alternativo: reggae e progressive. Ovvero un pianoforte e una voce tipicamente reggae che si adatta perfettamente ad una base decisamente aggressiva e incalzante. E se mentre la prima parte potrebbe essere definita tranquilla la seconda da il meglio di sé con un taglia e cuci decisamente fuori dal comune.
Decisamente psichedelicho il remix del grande Mario Più che usando sonorità distorte e una voce abbastanza inconsueta ha dato un nuovo volto a questa canzone.
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Tipico esempio di come un brano di musica classica possa diventare un ottima canzone trance. Questa canzone è un po' il manifesto della trance nella sua forma più moderata.
Riprendendo "Adagio for strings" di Samuel Barber del 1938, William Orbit riesce ad aggiungere i tipici elementi della musica trance senza creare mostruosità tipiche della musica dance commerciale.
Il risultato è un mix di groove incalzante senza sosta e di uno spezzettato di musica classica frullato a dovere su una base abbastanza veloce. Il video
10 commenti:
Premesso che mi sono fiondata a ascoltare il pezzo che hai segnalato (cavoli Saint Andres, ma hai beccato proprio il genere di musica che preferisco nel panorama del ballabile)...
Di solito non amo molto le rivisitazioni di musica classica. Pur essendo (o forse proprio per questo) una amante infedele della musica classica (infedele perchè incostante, infedele perchè molto selettiva e volubile nei gusti), intendo.
In ogni caso questo pezzo non è male...:P è da riascoltare!
La domanda è: recensirai solo pezzi "recenti"? Dal momento che il panorama è tanto vasto, mi piacerebbe un qualche excursus indietro nel tempo, in modo magari da farci conoscere qualche pezzo cult intramontabile...eheh sono forse pretenziosa ma è una idea che ti dò, se poi hai già in mente altre cose fa niente!!!
;)
Ciao e buona giornata!
Zion
No, di pezzi recenti diciamo che non scriverò molto, si tratta sempre di pezzi dal 1999 in poi (questo è di quegli anni), non recentissimi ma ormai dimenticati da molti, ma non da me. Questo perchè negli ultimi anni mi sono un po' allontanato dal genere.
Però se tua hai qualche disco che vorresti evdere recensito allora contattami. Sarò felice di ascoltare e recensire.
Passando al brano a me questa rivisitazione piace molto, d'altronde il genere trance (quello un po' più commerciale) presuppone sempre una melodia e la musica classica offre spunti perfetti (molte canzoni di musica classica poi sono scritte in 50-60 bpm quindi convertirle in musica da discoteca non è difficilissimo).
Ho visto (perchè l'ho trovato su you tube) C'era una volta il West, e ammetto che mi ha sorpeso. In effetti pensavo al triste pastone trance e invece è gradevole...la riascolterò!!!
Purtroppo Back to Cali e Techno Harmony non le trovo...ci vorrebbe un aiutino...possibile che non esista in rete?
:P
ps Saint Andres, questa "settimana" mi piace sempre di più! Stai proponendo veramente pezzi belli, grazie di fare da piccolo faro nel marasma della musica T/T/P.
:D
Zion
ottime recensioni ;-)
In effetti ho cercato dappertutto e non ho trovato niente o quasi.
QUI dovresti riiuscire ad ascoltare "Back to Cali" (caso mai vai sulla home page di MusicGel e fai una ricerca, ti basta scrivere "Picotto").
Purtroppo per quanto riguarda "Techno Harmony" non sono riuscito a trovare niente. Mi dispiace, continuerò a cercare. Mi dispiace sopratutto perchè è una di quelle canzone che pur appartenendo al genere progressive non si dimenticano, sopratutto per quanto riguarda la parte vocale, una tra le migliori nel pamorama di questo genere.
Per la serie InUtility ecco delle suonerie (.mid) da caricare in modo gratuito sul proprio telefono. Ad ascoltarle mi mettono di buon umore, mi fanno proprio ridere. Però al posto del solito "drriiiinnnnn" anche "Techno harmony" in alcuni casi può andare bene.
eh, se solo non avessi il mio fidatissimo 3310.... ;)
Ottimo lavoro!Belle recensioni!
Grazie! Sono in arrivo due wallpaper per concludere la settimana...
CIAO A TUTTI, C'è QUALCUNO CHE MI POSSA AIUTAREA A TROVAR IL TITOLO DI UN DISCO TRANCE DEL 1995?
AVREI UN FILE-LIVE DA POSTARE
GRAZIE
Personalmente non so se saprei aiutarti, avevo 9 anni all'epoca, tentar non nuoce.
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