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24 febbraio 2012

La fabbrica dove nascono gli iPhone. Fatti a mano.

Ormai è sulla bocca di tutti, ABC (famoso canale televisivo americano) è riuscito ad entrare nei labortori dove viene assemblato l'iPhone o gli iPad (ma anche moltissimi prodotti Apple). Si tratta degli stabilimenti Foxconn, in Cina ovviamente, in due parole questa azienda:
È la più grande produttrice di componenti elettrici ed elettronici per i produttori di apparecchiature originali in tutto il mondo, e produce principalmente su contratto ad altre aziende tra le quali Apple, Motorola, Nokia, Sony, Microsoft, Nintendo, Dell, Hewlett-Packard. (leggi l'articolo su Wikipedia)
Ma non solo, è anche tra le più protette e sorvegliate contro qualsiasi persona che voglia entrare e carpire qualche segreto o semplicemente ha curiosità di vedere come nascono i prodotti Apple che tanto fanno innamorare i propri clienti.

Finora le uniche immagini che abbiamo visto di come Apple costruisce i propri prodotti sono queste:

Questa ragazza è divenuta famosa con il soprannome di "iPhone factory girl", la ragazza della fabbirca degli iPhone. Innocenti foto scattate per testare la fotocamera di uno dei cellulari e che poi non sarebbero state cancellate, facendo il giro della rete e scatenando il solito marasma mediatico.

Ma alla fine, seppure per pochi minuti si può vedere in maniera molto più chiara come vengono assemblati alcuni prodotti, e quello che ne risulta è anche abbastanza preoccupante. O forse inquetante. O anche imbarazzante. Insomma quello che volete.

Cito uno dei tanti blog riguardo Apple:
Ci vogliono 141 passaggi per assemblare un iPhone: in pratica è fatto a mano.
Ci vogliono 5 giorni e 325 passaggi di mano per creare un solo iPad.
Foxconn produce 300 mila moduli fotocamera per iPad al giorno.
I lavoratori Foxconn si pagano il pasto in mensa: circa 0,70$ per consumazione.
I lavoratori che vivono nei dormitori dormono in 6-8 persone per ogni stanza e pagano per questo 17,50$ al mese.
La paga media è di 1,78$ l’ora.
(leggi l'articolo su melablog.it)
A questo si aggiungono anche lavoratori minorenni, di 17 anni, il che non è illegale, semplicemente non possono fare gli stessi turni degli altri lavoratori.

Ci vorrebbero un paio di colpetti di tosse adesso, di quelli che si fanno quando cala il silenzio oppure per distogliere l'attenzione da qualcosa di imbarazzante. Sì, perché vedere e sapere che gli iPhone (milioni di iPhone) sono fatti a mano (nel 2012) non è quello che la gente probabilmente si immaginava, soprattutto dopo aver visto i video che Apple mette nel proprio sito, in cui viene mostrata solo la parte compiuta dai robot (vedi ad esempio la modellazione della scocca unibody dei MacBook Pro).

Lasciando che la mente si raffreddi un attimo comunque si intuisce come quel "fatto a mano" sarebbe da tradurre meglio in un "assemblato a mano", cambia poco ma rende meglio l'idea. Anche sulla paga, facendo due conti si arriva alla conclusione che non si possono fare rapporti con i nostri prezzi (dove ovviamente con 0,70$ non ci si compra nemmeno un caffè).
Il salario ammonta a 1,78$ l'ora che moltiplicato per le 10 ore di lavoro al giorno fanno 17,80$, il che significa che con il solo primo giorno di lavoro coloro che non hanno la possibilità di dormire a casa possono tranquillamente usufruire del dormitorio per un mese. Un mese di lavoro che se fosse di 25 giorni verrebbe pagato 445$. Poco, ma probabilmente bisogna considerare che il costo della vita in Cina dovrebbe essere molto minore rispetto a quello in Italia. Non che questi lavoratori siano milionari ma forse (e dico forse, perché non ho esperienza diretta) non sono messi malaccio quanto a guadagni.
Il fatto che però la fabbrica sia famosa tanto per gli iPhone quanto per i suicidi o i tentati suicidi cambia le cose. Gli stabilimenti sono interamente circondati da reti per evitare che qualcuno gettandosi dalla finestra possa raggiungere il suolo. Dei lavoratori non si può dire che facciano il lavoro più variegato del mondo, forse i ritmi di lavoro e la routine possono essere qualcosa di opprimente ma non credo sia molto diverso da quanto risulti in alcuni lavori in Italia.

Perché non fare l'iPhone negli Stati Uniti allora? Credo che la domanda sia lecita e che più di qualcuno se la sia fatta. Il New York Times con un articolo ha fornito la spiegazione che include le parole di Steve Jobs a riguardo ma anche qualche anneddoto e dato curioso.
Assemblare un iPhone negli Stati Uniti costerebbe solo 65$ in più, un aumento ridicolo, visto che i prezzi dei modelli di punta superano gli 800 euro. Quello che non si potrebbe però avere è la flessibilità, il solito melablog.it in poche righe spiega come Jobs sia riuscito ad ottenere un display nuovo per il primo iPhone quando mancassero solo 6 settimane al lancio. Jobs convocò il suo team e sentenziò. Il resto è storia:
Subito dopo la riunione, uno dei presenti prese un volo per Shenzhen, in Cina: non c’era altro posto dove andare. Gli schemi dei nuovi iPhone voluti da Jobs arrivarono intorno a mezzanotte nella fabbrica, dove un caposquadra svegliò immediatamente 8.000 operai collocati nei dormitori della società, dando a ognuno di essi tè e biscotti e arrivando così a produrre 10.000 iPhone al giorno, dotati del nuovo schermo, in appena 96 ore. (leggi l'articolo su melablog.it)
Questo è il succo del discorso, poter avere praticamente quello che si vuole, quando lo si vuole, anche all'ultimo momento. Difficile negli Stati Uniti svegliare 8.000 dipendenti e metterli subito al lavoro, decisamente più facile in un paese come la Cina dove, ad esempio, Foxconn ha stabilimenti con oltre 50.000 operai pronti a eseguire gli ordini senza fiatare visto che dormono direttamente in fabbrica, in quella che è chiamata Foxconn City che conta 230.000 dipendenti.

Alla fine della storia è difficile trovare un responsabile a cui dare la colpa, Apple può accertarsi che i propri dipendenti abbiano le condizioni migliori possibili, non le migliori in assoluto, ma le migliori che il paese può offrire e 17$ dollari per 10 ore (talvolta anche 12) al giorno non sembrano essere un'assurdità in Cina.
Se non altro l'azienda della Mela ha portato le telecamere dentro gli stabilimenti, si è esposta in prima persona, perché come scritto all'inizio del post Foxconn non lavora solo per Apple ma anche per molti altri produttori che non mi sembra abbiano mai parlato in maniera così chiara dei propri lavoratori.

Questo è il servizio andato in onda giusto qualche giorno fa:


1 commento:

Zion ha detto...

bravi che hanno portato le telecamente dentro la fabbrica, ma trovo profondamente ingiusto il trattamento dei lavoratori. In cina è legale sfruttarli? Grazie mille, ma un po' di sforzo per trattarli MEGLIO non credo rivoluzionerebbe i loro miliardi di profitto. Miliardi.
Certo, sono tutti così, la apple ha in particolare i fari puntati addosso, ma nessuno è migliore. Questo non vuol dire non chiedere un trattament più umano per tutti.
Umano, nemmeno di favore. Umano.
In cina un operaio non è trattato umanamente.