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5 marzo 2012

Quello che rimane degli Oscar 2012


Alla fine è strano ma vero, una foto vale più di mille parole e se per il Festival di Sanremo la foto simbolo è stata quella dello spacco che ha mostrato il tatuaggio di Belen una delle foto degli Oscar 2012 che ho visto più spesso in giro è quella che vedete in questo articolo. Diciamo due lati B che occupano un'intera foto. Se quello di Jennifer Lopez è ormai più conosciuto del resto del suo corpo quello di Cameron Diaz non sembra essere in inferiorità rispetto al sedere più famoso degli ultimi anni.

Quest'anno comunque ho provato a dare un'occhiata agli Academy Awards, comunemente chiamati premi Oscar e alla fine si riesce sempre a rimanere stupiti, perché certe cose accadono solo durante questa manifestazione.
Ad esempio accade che uno, più o meno, segua il mondo del cinema, ha già pronta la sua scaletta con i suoi film preferiti e poi finisce che arriva un certo "The Artist" e si aggiudichi le statuette migliori (sì, anche quella per miglior film e miglior regia!) pur essendo muto, in bianco e nero, girato in 4:3 al posto del classico formato panoramico. Uhmm... è decisamente andato meglio di Avatar che si proponeva essere il film tecnologicamente più avanzato. Insomma, arriva il film che non ti aspetti e vince tutto!
Poi magari accade che ad ogni inquadratura degli attori in sala si rimanga un attimo basiti, perché tanti vip concentrati tutti assieme è impossibile vederli. E ci sono pure le mogli e i mariti che per molti attori o registi non sembrano esistere, talvolta i figli. Tutto è strano perché gli attori non sono truccati e questo rende ancora più incredibile scoprirli uno ad uno, così ogni 5 secondi: "Mah... quello è Martin Scorzese!", "Oh, ma quella non è Sandra Bullock?" e via così.

Dopo tutto ciò accade pure che siano tutti amici, sorridenti, quando qualcuno vince l'Oscar gli altri candidati applaudono, ridono, sono contenti. Sì, non sarà fatica per loro sfoderare un sorriso quando in realtà non ne avrebbero voglia ma tutto questo sembra surreale.

È surreale anche un presentatore per una serata del genere, che devo ancora capire cosa ci sia da presentare, perché i premi sono presentati dagli attori e registi stessi. vabbè, le battute di Billy Crystal facevano ridere. Un po'. Forse l'umorismo americano non è pane per i miei denti.

La cosa bella è il toto vincitori, d'obbligo mentre si segue la premiazione, non si può non fare previsioni, un po' come quando si scommette sul risultato di una partita. Poi alla fine arriva "The Artist" e manda tutto all'aria...

Anche quest'anno una piccola soddisfazione italiana,  cosa? La vittoria del duo italiano di scenografi Ferretti-Lo Schiavo? Ma no! Mi riferisco alla passione italiana per stravolgere i titoli del film, tipo "The Descendants" che diventa "Paradiso Amaro". Bah... quest'anno però gli americani si sono dati da fare il remake di "Uomini che odiano le donne" è diventato "The Girl with the Dragon Tattoo". Lascio a voi l'ardua sentenza.

Per concludere un saluto al Kodak Theatre, che visto il fallimento dell'azienda dall'anno prossimo assumerà un altro nome e non è nemmeno detto che ospiti la cerimonia. Suonava così bene...

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