Oggi mi voglio soffermare sulla versione instrumental di questa canzone firmata Beyoncé. Da sempre i termine instrumental indica le canzoni strumentali, quelle ovviamente prive di ogni componente vocale.
Ma partiamo un po' più indietro. Scritta dal Ryan Tedder (che tra l'altro ha scritto "Bleeding love" e "Do it well", quindi rispettivamente Leona Lewis e Jennifer Lopez) ed Evan Bogart. La canzone era stata inizialmente proposta a Leona Lewis che per questioni di tempo ha rifiutato, lasciando quindi campo libero alla Knowles.
La base (ascolta) è uno straordinario esempio di come una canzone r'n'b può essere felicemente trasformata in qualcosa di più chill out grazie alla versione strumentale.
Base in cui le percussioni risuonano in maniera maestosa (come avviene in "Bleeding love" che condivide l'intro con un solo strumento) in cui è impossibile non notare le atmosfere create dalle tastiere che scorrono veloci, ma anche dal piano e dai violini. Elementi naturali e sintetizzati che riescono a convivere riuscendo a creare un effetto davvero strano, una base rilassante ma non troppo in cui si riesce ad apprezzare ogni sfaccettatura, ogni strumento.
Per gli appassionati segnalo di conseguenza anche la versione cantata, in cui la voce di Beyoncé non delude mai, di seguito i link per ascoltare entrambe le versioni.
Per chi volesse sentire la canzone con un arrangiamento più live, ecco la versione dal vivo di "Halo" che Beyoncé ha cantato durante la cerimonia degli NAACP Image Awards, i premi riservati alle persone di colore che si sono distinte in campi artistici.
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