Incluso sempre nello stesso EP di "Somewhere beyond" troviamo "Analog is on" (ascolta), uno dei dischi più eclettici di Gray.
Il brano è innanzitutto caratterizzato da un ritmo estremamente lento (sotto le 120 battute per minuto) e da una serie di sonorità elettroniche unite ad una base non troppo artificiale (sentiamo anche un tamburo che rimanda a "Somewhere beyond").
Di per sé la canzone si basa su pochi elementi ma molto efficaci (addirittura orecchiabili), un riff di tastiera ipnotico ma piacevole seguito alla pari dal sintetizzatore, e da una serie di melodie più lounge, ovviamente abbastanza elaborate da sembrare il meno naturali possibili. Da contorno un basso che si discosta totalmente dalla tradizione di Michael Gray, molto più elettronico, quasi a ricordare alcune produzioni degli anni 90.
Fin dal primo ascolto la canzone mi ha lasciato a bocca aperta per l'equilibrio perfetto che contraddistingue ogni elemento della canzone, come in "Somewhere beyond" rimane un'ottima traccia strumentale, un'interessante laboratorio in cui Gray si lascia andare ad melodie estranee alla house ma che potrebbero essere riprese nelle successive produzioni.
Un'ottima canzone, non priva di una certa carica e di un certo groove, ovviamente in modo molto particolare, raffinato, pacato ma che comunque coloro che prediligono questo genere di musica riusciranno di certo a notare.
Insomma per gli appassionati (non penso molti, perché si parla comunque di un prodotto che di commerciale ha ben poco) un EP da non perdere che non lascerà delusi e che accontenterà coloro che non hanno mai gradito al 100% il Gray commerciale.
Su Juno Records è in vendita l'EP (secondo link), dalla stessa pagina è possibile addirittura ascoltare un'anteprima del brano (anzi dei due brani).
Juno Records | 12" EP | ascolta "Analog is on" | ascolta "Somewhere beyond"
Le altre recensioni su Michael Gray:
"Somewhere beyond"
"Borderline"
"The weekend"
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