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4 luglio 2011

Recensione | Pryda "Mirage"

Consigliato da uno dei miei amici di fiducia come il nuovo "Discopolis" questo disco, come il giudizio del mio amico, non delude. "Mirage" (ascolta), la nuova produzione di Pryda (dietro al quale è noto si cela Eric Prydz) è un disco decisamente destinato al mercato underground ma per gli appassionati del genere è da tenere sotto controllo.

Le somiglianze con il disco che ha reso famosa Lily Tenue sono più di una, soprattutto nell'andamento quasi chill out del brano, con una serie di tastiere dalla melodia quasi ipnotica, che a tratti ricorda il mondo orientale ma soprattutto quando si inizia a fare sul serio, la base riesce a sfoderare bassi che uniti alla cassa fanno entrare la composizione nei club.

Una canzone perfetta per un vocalist, magari donna, visto gli accenni vocali che si susseguono per tutto il brano, e che aggiungono un pizzico di movimento ad un disco che seppur statico non risulta mai banale, soprattutto agli alti volumi, dove si riesce ad apprezzare al meglio ogni sfumatura leggera che compone la canzone. Una canzone che ho già messo subito tra le mie preferite perché di dischi del genere Pryda non ne sfornava da un po'.

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