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30 agosto 2011

"The Kennedys" su La7 dal 31 Agosto in chiaro

the kennedys, serie tv
Due parole giusto per segnalarvi una delle serie TV più discusse degli ultimi mesi, che verrà trasmessa a tempo di record, in chiaro su La7 a partire da Mercoledì 31 Agosto alle 21.10. Peccato solo che il canale La7 HD inizi le sue trasmissione giusto fra qualche settimana, troppo tardi per le 8 puntate del film (2 puntate ogni volta) che potrebbe dare l'Emmy (equivalente al premio Oscar per le serie tv) non solo alla serie ma a molti protagonisti (a fronte di 10 candidature). Se non altro potrete vederlo in 16:9, cosa che su SKY non è avvenuta.
Per altre informazioni sulla serie potete fare un salto su questo post scritto qualche mese fa.

29 agosto 2011

Recensione di un principiante | Canon EF 50mm f/1.8 II

canon 50mm f1.8 lens obiettivo
Qualche settimana fa vi ho parlato della nuova 600D con un recensione, ora è la volta del primo obiettivo che ho comperato per rendere questa macchina ancora più performante. Cercavo qualcosa che fosse molto più luminoso del 18-55 f/3.5-5.6 montato di default sulla macchina fotografica e questo obiettivo, visto soprattutto il prezzo mi ha da subito attirato. Sì, perché parliamo di giusto un centinaio di euro, una cifra che per un obiettivo del genere sono più che giusti.

Infatti il prezzo basso si fa notare nei materiali, a parte le lenti di vetro si avverte chiaramente come tutto il resto sia in plastica, che si rivela un pregio quando si parla di peso.
Una volta iniziato a prendere confidenza anche con il fatto che l'obiettivo non sia stabilizzato si riesce a tirare fuori davvero scatti notevoli, perché una volta messo a fuoco il soggetto da fotografare l'effetto sfocato è davvero qualcosa di notevole, nonostante i professionisti lo definiscano come non dei migliori (per via delle sole 5 lamelle dle diaframma che fanno apparire le luci come dei pentagoni), per un uso amatoriale va più che bene.

Pregi
  • Peso. L'obiettivo è davvero piccolo, leggero e compatto. Potrebbe quasi stare nella tasca di una giacca.
  • Luminosità a f/1.8. Formidabile in moltissime condizioni di luce, ovviamente da il meglio di sè quando gli altri obiettivi costringono ad usare il flash, questo permette di usare la luce naturale che è una delle cose migliori che esistano. L'obiettivo si rivela subito perfetto per i ritratti a patto di fare molta attenzione all'autofocus ma anche al fatto di lavorare ad un'apertura di f/1.8: a distanza troppo ravvicinata se si mette a fuoco il naso si rischia che già gli occhi siano fuori fuoco e viceversa.
  • Ghiera del focus manuale. La ghiera nonostante la posizione è davvero molto fluida, il che rende l'operazione di focus manuale abbastanza semplice, certo un po' di allenamento è sempre consigliabile, perché visto l'apertura massima si fa prestimmo ad andare fuori fuoco.
Difetti
  • Immagini in movimento. Possiamo dirlo senza tanti giri di parole, alle aperture più grandi non è l'obiettivo perfetto per fotografare soggetti in movimento. Se si tratta del classico concerto acustico in cui tutti stanno al loro posto, le soddisfazioni possono essere davvero grandi, altrimenti meglio lasciare perdere. Se siete in discoteca è meglio che chiediate alla cubista di fermarsi un'attimo se volete fotografarla.
  • Autofocus con poca luce. Con certe aperture si rischia di lasciarsi prendere la mano e spingersi a fotografare (senza flash) in situazioni con sempre meno luminosità. Ecco, nelle situazioni più estreme l'autofocus fa abbastanza fatica a mettere perfettamente a fuoco il soggetto, specialmente se questo non è in posa e si muove. Bisogna portare pazienza (d'altronde non si può nemmeno pretendere di poter fotografare sempre luci ausiliarie) e andare per tentativi, non limitarsi ad uno scatto solo e magari prendere confidenza con il focus manuale.
  • Posizione della ghiera del focus manuale. Certo l'obiettivo è molto compatto e non so se si poteva fare di meglio, ma posizionare la ghiera praticamente all'estremità dell'obiettivo non è una soluzione molto ergonomica, a parer mio. Ma ci si fa l'abitudine.
  • Non è un vero e proprio difetto ma i 50mm si riferiscono giustamente al mondo delle fotocamere full frame, quelle con sensore APS-C (nel caso di Canon), in ogni caso si parla di reflex, fanno diventare i 55mm circa 80mm, accade così che l'obiettivo è perfetto all'aperto (dove potete prendere bene le distanze dal soggetto per inquadrarlo al meglio), più scomodo al chiuso dove magari non ci si può allontanare più di tanto e si finisce con inquadrare solo il volto. Certo con le full frame si entra in un altro mondo ma anche con una normale reflex questo obiettivo funziona alla grande, basta saper prendere le misure.
Per ora è tutto, appena inizio a sistemare le foto della vacanza in Croazia vedrete le potenzialità di questo obiettivo, per ora purtroppo non ho ancora foto "dignitose" da mostrarvi.

28 agosto 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/143

http://ph03nyx.deviantart.com/art/iPhone-Wallpaper-Pack-136694420
fonte | flickr
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25 agosto 2011

Vediamo di fare il punto della situazione

Non sono scappato ragazzi. Nell'ultima settimana mi sono concesso un bel soggiorno in Croazia che mi ha impedito di aggiornare il blog. Nei giorni scorsi non ho avuto nemmeno il tempo di programmare qualche post da poter pubblicare mentre ero via.
Purtroppo gli impegni in queste settimane sono molteplici, mi sto occupando di organizzare eventi e poi di fotografarli, o magari fotografare eventi di altri, cosa ancora agli albori ma che mi sta dando soddisfazioni non da poco, essendomi avvicinato al mondo della fotografia da non molto.
È così che gli impegni si sovrappongono e si fanno sempre più importanti, vedrete molte foto (saranno davvero molte, preparatevi) di alcuni eventi ai quali ho partecipato in veste di fotografo, intanto potete iniziare con alcuni post di qualche tempo fa, come questo o questo, o alcune gallerie sul mio account Flickr, come questa, ad esempio.
Di certo nei prossimi giorni arriveranno le foto che ho scattato in Croazia, ci saranno varie puntate, perché di certo dovrò selezionare del materiale da oltre 17 GB di foto scattate in meno di una settimana, spero soltanto che vi piacciano!

Per cui, lettori, portate giusto un pizzico di pazienza, vedrete che gli aggiornamenti al blog torneranno al più presto. Anzi, prestissimo!

Film | "The Company Men". La mia recensione

the company men, film, poster, movieUn film che ci riporta con i piedi per terra e offre uno spaccato molto realistico della recessione negli Stati Uniti. Se nel 2008-2009 sui quotidiani si poteva leggere qualche articolo di manager e dirigenti che da un giorno all'altra si sono ritrovatia dormire in macchina, oggi la cosa sembra dimenticata, non considerando che comunque la situazion rimane disastrosa.

Nel film i protagonisti sono 3 uomini che hanno raggiunto il cosiddetto sogno americano: villa, auto di lusso, viaggi con jet aziendali, golf, ferie in hotel esclusivi e luoghi alla moda. Poi con la recessione tutto svanisce. Per noi in Italia sembra difficile capire bene la situazione, abituati un po' più al risparmio e a tenere qualche soldo da parte, ma guardandomi attorno inizio a vedere sempre più gente che per entrare a far parte dello status symbol vive al limite, che guadagna 10 e spende 9,99. Persone che brillano soltanto di luce riflessa, spegnendosi miseramente quando la luce si chiude.

Così i 3 protagonisti del film dovranno sfidare tutto e tutti, ma soprattutto se stessi e il loro orgoglio, per reinventarsi una vita e tornare a galla, imparando la lezione.

"The company men" fa riflettere, guardarlo fa capire come la società in cui viviamo ci impone cose di cui alla fine non abbiamo bisogno, il biglietto per entrare nel mondo di chi sembra avere tutto all'inizio costa poco, rende moltissimo ma appena si perde il passo (e basta un solo passo), quel biglietto diventa carta straccia, come tutto quello di cui si è circondati.
Applauso a Ben Affleck e a Jack Nicholson, che interpretano due modi diversi di affrontare la medesima situazione. L'arroganza del giovane e la pacatezza dell'anziano, due animi contrapposti nell'affrontare lo stesso problema.

21 agosto 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/142

Siempre
fonte | flickr
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18 agosto 2011

Quintetto Jazz Sabrina @ Calici di Stelle 2011 (Villa Beatrice, Colli Euganei)

Anche quest'anno, l'appuntamento nel periodo di San Lorenzo è stato a Villa Beatrice (qui un po' di foto di giorno) per la manifestazione Calici di Stelle. I Colli Euganei offrono una cornice unica per questo genere di eventi, basta arrivare verso l'ora del tramonto per godere del sole che corre a nascondersi dietro ai colli.
Dopo aver degustato qualche piatto locale ho subito preso la reflex in mano e mi sono messo a scattare. La maggior parte delle foto si concentrano sull'aspetto musicale della serata, ossia l'esibizione del Quintetto Jazz Sabrina. L'anno scorso mi è capitato di ascoltarli per caso, quest'anno invece ho accuratamente scelto il giorno della manifestazione in modo da poter assistere alla loro esibizione (il loro avvio con "Somewhere over the rainbow" è stato una delle cose più belle che abbia mai ascoltato dal vivo) e poterli fotografare.

È stata una delle esperienze più difficili finora. Fotografare un concerto con il classico 18-55 che ha un'apertura massima di 3.5 è qualcosa che mette a dura prova, anche perché noterete che nessuna foto è stata scattata a 18mm, piuttosto la quasi totalità è a 55mm cosa che riduce la luminosità a 5.6 e rende tutto ancora più difficile.
Impostato tutto in manuale, tempo 1/80 e ISO a 3200 questo è il risultato:
sabrina turri
Ho messo giusto una foto, tutte le altre le potete guardare sul mio account Flickr. Per ora con i pochi mezzi che ho sono più che soddisfatto, alla fine ho avuto modo di sperimentare al meglio con la reflex e soprattutto imparare qualcosa in più.

16 agosto 2011

Recensione di un principiante | Canon 600D+obiettivo 18-55mm f3,5-5,6 (+consigli per iniziare)

Avviso subito: parlare di "recensione" è una parola grossa, per cui ho aggiunto la dicitura "di un principiante", ossia una persona che come me è appena approdato nel mondo della fotografia reflex.
Il paragone (seppur azzardato, lo so) sarà con la bridge Panasonic FZ45 che mi ha dato parecchie soddisfazioni in questi mesi ma che purtroppo ha dei limiti risolvibili solo da reflex semi-professionali.

La scelta. Era qualche settimana che valutavo l'acquisto e un amico che ha preso una 1100D mi ha dato quello spunto che mi mancava. Alla fine si potrebbe discutere anni su quale tra Canon e Nikon sia il brand migliore, per cui non c'è molto da parlarne. Piuttosto dopo aver avuto anche l'occasione di mettere le mani su una 550D ne sono rimasto così innamorato che non ho potuto scendere a compromessi, scegliendo quindi la Canon 600D.

Corpo macchina e obiettivo. Non a caso le bridge si traducono con "ponte" in italiano. La FZ45 è stata un ottimo ponte tra la compatta che usavo l'anno scorso e la reflex appena presa, soprattutto in fatto di impugnatura. Ci si abitua ad usare il mirino, a tenere la fotocamera con due mani e i gomiti appoggiati ai lati del busto... cose che aiutano molto perché la 600D nonostante non sia pesantissima si fa notare tra le mani, anche con l'obiettivo "base", il classico EF-S 18-55 IS II. L'obiettivo (unito all'ottima sensibilità della macchina) nonostante non abbia carratteristiche di spicco da comunque molte soddifsazioni e permette di creari ottimi scatti dopo giusto un po' di pratica. La ghiera dello zoom è molto comoda da utilizzare, un po' meno quella del focus manuale, ma in effetti per ora credo di averla usata davvero in poche occasioni.
Per il resto una volta aperto il manuale e fatta l'abitudine ai numerosi pulsanti (cosa che mi piace parecchio perché si ha tutto sotto mano premendo giusto un tasto) si nota come tutto sia molto comodo. I tasti sono messi al posto giusto e si riesce ad impugnare la macchina in maniera ottimale.
Ho fatto anche una scoperta che probabilmente farà ridere gli esperti: a 55 mm la visuale che si ha nel mirino è pressoché identica a quella che si ha ad occhio nudo, ovviamente in una porzione meno ampia.

ISO. Nota dolente per molte compatte, il cui sensore troppo piccolo spesso non raggiunge livelli sufficienti. La FZ45 con il suo sensore mutuato dalle compatte oltre i 400 ISO cominciava a soffrire parecchio (soprattutto in ambienti chiusi), talvolta producendo risultati imbarazzanti (considerando che ha la possibilità di arrivare a 1600). La 600D lascia a bocca aperta quando a 3200 ISO il rumore è quasi impercettibile, degno di nota solo in rare occasioni e con margine per arrivare a 6400. Praticamente quello di cui avevo bisogno per poter usare il flash il meno possibile e sfruttare la luce naturale. Questo fattore permette di risolvere il "problema" dell'obiettivo meno luminoso rispetto alla FZ45 (apertura massima di 2.8 per Panasonic, contro 3.5 per il 18-55).
dimensioni sensori fotocamere compatte, reflex, bridge
In questa immagine diventa tutto più chiaro, i vari sensori montati sulle macchine digitali vengono confrontati con le dimensioni della classica pellicola (che nonostante sia in via d'estinzione rimane un punto di riferimento): in basso a destra trovate le dimensioni della maggior parte dei sensori delle compatte 1/2.5 pollici, mentre APS-C è quello scelto da Canon per le sue fotocamere. Forse il sensore non sarà tutto per una macchina fotografica, però è ovvio che più grande questo sarà maggiore sarà la sua sensibilità luminosa, si può capire immediatamente come mai le compatte (e le bridge) soffrano inevitabilmente in condizioni di scarsa luminosità. A dirla tutta questa immagine fa davvero impressione, soprattutto pensando ai modelli full-frame, ossia con un sensore delle stesse dimensioni del fotogramma della classica pellicola.

Display orientabile. Alla 550D ho preferito questa 600D solo per il fatto che quest'ultima è un modello decisamente più recente, non tanto per il display orientabile che comunque può tornare utile in modalità video oppure in Live View (ne parlerò dopo). Alla fine potete filmare (in full HD addirittura!) decidendo la posizione più comoda orientando il display come volete, per cui un'ottima reflex diventa anche una fotocamera con caratteristiche davvero notevoli.

Live View. Avvicinandomi al mondo delle rflex ho imparato una cosa molto importante, ossia che il mirino non è elettronico ma ottico, quello che si vede nel mirino è il riflesso tramite specchio esattamente di ciò che entra dall'obiettivo, non come nelle bridge dove l'immagine del mirino è frutto di un'elaborazione dell'immagine da parte del sensore. Per farla molto molto semplice, l'immagine entra dall'obiettivo, viene riflessa da uno specchio posto davanti al sensore verso altri specchi e quindi indirizzata al mirino. Ovvio che se davanti al sensore ci sarà uno specchio questo dovrà alzarsi per indirizzare l'immagine direttamente sul sensore e quindi vederla sul display LCD, ma in questo modo non sarà più fruibile il mirino. È tutta una storia complicata che praticamente si risolve con un aut aut, il mirino o il display.
In questa 600D utilizzando il display, quindi in modalità Live View, non c'è l'autofocus a 9 punti, ma c'è un solo punto centrale e questo è anche abbastanza lento nel correggere la messsa a fuoco o agganciare l'oggetto. Niente di importante, è cosa abbastanza comune nelle reflex, però il Live View viene relegato a soluzione da ultima spiaggia.

Flash. Ho scelto un modello che si pone alla base della gamma Canon, lo Speedlite 270EX che si trova ancora in commercio ma che è stato da poco affiancato dalla versione 270 EX II. Questa versione più aggiornata in realtà ha solo il ricevitore wireless integrato (come è integrato nella 600D) in più rispetto a quella base, ma si sfiorano anche i 180 euro, contro i 120-130 dell'altro modello. Se potete fare a meno del ricevitore wireless sono comunque soldi risparmiati che potrete impiegare in futuro per comperare i modelli di flash più evoluti della gamma.
Con questa reflex (ma anche con alcuni modelli di bridge e talune compatte premium) c'è la possibilità di installare un flash esterno decisamente molto più versatile di quello integrato. In ogni caso dipende sempre dall'uso che se ne fa, però questo modello, pur essendo il più economico ha la testina che permette di essere orientata (ad esempio verso il soffitto per ottenere scatti con luce riflessa e non diretta) e "allungata" per evitare il cono d'ombra quando si scatta a 55mm e non a 18. Diciamo che per il 18-55mm è un ottimo compagno. É alimentato con due stilo, cosa comoda perché così non va a incidere sulla batteria della fotocamera.

Mi piace.
  • Il manuale, seppur in formato A6, è cartaceo. Forse non è la scelta più amica dell'ambiente, magari sono l'unico rimasto senza iPad (o qualsivoglia tablet) ma questa cosa mi piace parecchio. Poter avere il manuale cartaceo aiuta molto (la FZ45 l'aveva solo in .pdf) perché lo si può quasi tenere in tasca o in borsa e tirarlo fuori all'occorrenza e dare un'occhiata alle varie impostazioni, se non altro nei primi mesi. Se invece avete l'iPad sul sito Canon è possibile scaricarlo anche in .pdf
  • Utile l'opzione autoscatto 2 secondi che rimane impostata finché non la si disattiva (nella FZ45 purtroppo bisognava inserirla dopo ogni scatto).
  • Il mirino ottico è tutt'altra cosa rispetto a quello elettronico presente nelle compatte/bridge. Difficile spiegarne la sensazione ma una volta provato è difficile tornare indietro. Oltre ad essere molto comodo riguardole dimensioni, essendo ottico non è formato da pixel e offre una nitidezza incredibile. Non staccherete l'occhio!
  • Lo scatto a raffica raggiunge la velocità di 3,7 fps. Non moltissimi direte, ma nel 90% dei casi è più che sufficiente. Ho avuto l'occasione di mettere alla prova la macchina durante eventi sportivi e in ogni caso la raffica è più che ottima. Unico limite il fatto che in RAW non si vada oltre i 6-7 frame, mentre in JPEG si arriva a 30.
  • L'accensione immediata, e anche questa è una cosa di cui le compatte o alcune bridge soffrono. Nella Canon una volta messo il dito su ON non sentirete nessun rumore che vi avvisa dell'accensione ma potete essere subito operativi e pronti a scattare.
  • Il piacere di quel "clack!" che si sente quando si scatta. In realtà è il rumore dello specchio che si muove per permettere alla luce di arrivare al sensore, ma a dispetto delle fotocamere normali è un suono vero, non è il classico "click" registrato che si sente nelle compatte (e che si può anche disattivare). Sembra retaggio del passato e forse per questo ha il suo fascino.
  • Battery grip. Spesso mi capitava di vedere fotografi con reflex che avevano al di sotto una sorta di "modulo aggiuntivo" che la rendeva più massiccia. Mi sono sempre chiesto cosa fosse e con il tempo ho scoperto che è il famoso battery grip. Un "modulo aggiuntuvo" che si installa sotto la fotocamera che contiene due batterie (anche 6 stilo volendo) e che quindi raddoppia la capacità di autonomia. Oltretutto è studiato per garantire un'impugnatura ottimale anche per gli scatti in verticale. Leggendo le opinioni qua e là per il web in pochi valutano l'originale come assolutamente indispensabile, per cui si può optare per numerosi modelli compatibili che costano esattamente la metà. Il livello di differenza (stando ovviamente su metà prezzo) è più che altro nelle plastiche che comunque non sono da buttare via.
Non mi piace
  • Forse non sono pratico io, ma quando si monta il paraluce e si arriva ad avvitarlo bisogna che l'obiettivo sia alla sua escursione focale minima, altrimenti non farete altro che ruotare l'obiettivo e non il paraluce.
Consigli per chi è all'inizio.
Magari non saranno i consigli migliori del mondo, anzi, spero che chi è più esperto di me possa contribuire, però questi sono i consigli che mi sento di darvi riguardo l'attrezzatura base per iniziare e gli accessori che inizialmente vi verrà voglia di comperare.
  • Reflex (ovviamente): in realtà qui nella scelta influisce molto il budget e il grado di passione che scorre nelle vostre vene. Scegliere qualcosa mid-range, medio di gamma credo che possa essere un'ottima scelta, non troppo costosa (anche se ovviamente la questione costi è sempre spinosa e molto relativa). Anche perché se è vero che la macchina fa la sua parte sono poi le ottiche quelle che spesso danno le soddisfazioni maggiori ma soprattutto gli obiettivi poi rimangono una volta cambiata macchina.
  • Obiettivo: l'ideale sarebbe partire con un 18-135mm, anche se ovviamente come prezzo il 18-55mm è decisamente più appetibile. Però si sa che lo zoom non basta mai. Da considerare però che se si ha intenzione di prendere il flash questo va scelto anche in base all'obiettivo, per evitare la zona d'ombra data dalla dimensione dell'obiettivo. Ovviamente è sempre meglio a questi livelli (e soprattutto se si punta sullo zoom) scegliere ottiche stabilizzate.
  • Filtro UV: mi ossessiona un po' l'idea di avere la lente dell'obiettivo esposta a qualsiasi cosa. Certo i kit per pulire la lente senza danneggiarla sono in ogni negozio di fotografia ma per essere al sicuro ho subito preso un filtro UV, che costa poco più di una decina di euro e alla fine vi fa stare più tranquilli. Certo attenzione che comunque la qualità delle foto potrebbe risentirne, ma io per ora mi sono sempre trovato benissimo.
  • Flash: ecco, come vi ho detto sopra dipende un po' dai vostri scatti però cominciando ad informarsi si scopre che il flash ha potenzialità decisamente più estese di quanto si possa credere permettendo di sbizzarrirsi ulteriormente.
  • Battery grip: può tornare molto utile se dovete scattare molte foto e avete paura di rimanere a secco, però per un uso medio credo possa essere evitato (per lo meno all'inizio) però poi se state via una giornata intera credo possa tornare utile. Lo mettete su e via, avrete un po' di peso in più però otterrete una presa più salda sulla macchina soprattutto per gli scatti in verticale. Per esperienza se scegliete i modelli compatibili più economici, occhio a non forzare troppo con l'avvitamento, rischiate di far saltare le viti e di rompere tutto. Sembrano identici ma piccole differenze separano quello originale da quelli compatibili.
  • Scheda di memoria: la memoria non basta mai quando ci si fa prendere la mano, per cui una SD HC da almeno 16GB è caldamente consigliata. Ovvio che magari una da 32GB vi evita di portarvi dietro la scheda di riserva. Però qui va in base ai gusti. In ogni caso attenzione alla "classe" (fattore che indica la velocità di scrittura): orientarsi sulla Classe 10 per poter registrare video e fare scatti a raffica senza problemi.
  • Telecomando: anche qui si tratta di una spesa minima (si sta al massimo sulle 30 euro per i modelli standard, senza intervallometro) ma per gli scatti in notturna o con lunghe esposizioni può essere davvero utile per evitare di toccare la fotocamera producendo fastidiose vibrazioni. Si può stare bene anche senza, ma talvolta è molto comodo.
  • Zainetto/borsa: alla fine vi accorgerete che tutto quello che avete comperato va anche portato in giro e trattato con cura. Quindi una bella borsa (o zaino a seconda del materiale) imbottita a dovere, con gli scompartimenti giusti vi farà viaggiare decisamente più tranquilli, permettendovi di portarvi dietro tutto quello di cui avete bisogno. Io ho trovato questo su Amazon, ha un prezzo (spesso in saldo) quasi irrisorio rispetto al beneficio che porta, è comodissimo (ho già avuto modo di testarlo e tenerlo sulle spalle per ore) e potete portarvi dietro davvero tutto (in questo caso la reflex e la bridge che non sono certo piccoline).
Per ora è tutto, continuerò ad aggiornare questa "recensione" man mano che prenderò sempre più confidenza con questa 600D. Per cui restate sintonizzati!

14 agosto 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/141

Social Network
fonte | flickr
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12 agosto 2011

Foto | La vita segreta delle vespe

vecchi macchinari ruggine
clicca sulle foto per ingrandirle
Ecco le prime foto scattate con Canon 600D qualche settimana fa. Sono giusto delle foto di prova, con le quali ho iniziato a prendere confidenza con la macchina. Ho scovato alcuni macchinari di vecchia data che visti da distante non sembrano dire molto ma da vicino li si può ammirare in tutta la loro vecchiaia.
Il macro offerto dall'obiettivo 18-55 mm è davvero bellissimo o per lo meno a me piace davvero molto. Unica cosa il fatto che con un obiettivo del genere bisogna comunque avvicinarsi molto agli oggetti e qualche foto più avanti lo comprenderete meglio.

10 agosto 2011

Film | "Colpo di fulmine - Il mago della truffa". La mia recensione

colpo di fulmine il mago della truffa locandina
Come al solito Jim Carrey non delude mai, nonostante non sia un film per niente facile, visto le tematiche affrontate, tanto che in italia il titolo dice poco o niente, quello originale è decisamente più eloquente "I Love You Phillip Morris". "Colpo di fulmine - Il mago della truffa" ha creato decisamente scalpore, proprio per la relazione tra i due protagonisti del film, ma alla fine che piaccia o meno rimane giusto un pretesto per far muovere Jim Carrey in un ruolo che gli calza davvero a pennello e che lui riesce a sfruttare al 100%. Non sappiamo se Steven Jay Russel, l'uomo che ha ispirato questo film basato sulla sua vera storia, fosse esattamente come Carrey ma di certo (avendo un quoziente intellettivo sopra la media) di sicuro non si sarà allontanato molto.

L'unica nota dolente forse è Ewan McGregor, che talvolta sembra quasi a disagio, poco coinvolto, troppo forzato in alcuni atteggiamenti, ma fortunatamente viene eclissato molto spesso dalle azieni del suo compagno che mettono in secondo piano qualsiasi altra persona.

Alla fine il film si fa guardare, perché gli escamotage e le truffe sono al limite dell'inverosimile ma in ogni caso tutte vere. Sarebbe proprio il caso di dire che la realtà supera abbondantemente la finzione cinematografica.
Un film decisamente da guardare, magari se non è il proprio genere non sarà da tenere nella propria collezione, ma almeno una volta vale davvero la pena di seguirlo. Di sicuro potrà piacere o no, ma non vi annoierà.

8 agosto 2011

Recensione | Benjamin Diamond "In your arms (we gonna make it)"

benjamin diamond, in your arms
Qualche settimana fa ho risentito questo disco, ero giusto a pochi passi di fronte alla commozione. Davanti a questo disco chi è appassionato di musica house non può che provare "qualcosa", perché rappresenta quei tempi in cui la musica house era forse meno commerciale, ma con sonorità più calde. Forse le cose nascevano un po' per caso ma alla fine funzionavano alla grande.

"In your arms (we gonna make it)" (ascolta) credo sia il pezzo più famoso di Benjamin Diamond, cantante francese che si rese famoso quando, improvvisando in discoteca come vocalist mentre suonavano Alan Braxe e Thomas Bangalter, diede vita a "Music sounds better with you". Lo so a cosa state pensando: non ci sono più i vocalist di una volta.
In questo disco le influenze dei due citati sopra si sente, soprattutto quella di Alan Braxe, con le sue sonorità house, il basso possente, i suoni di contorno elettronici, l'andamento pulito, tendente al piatto ma con un groove che non delude mai ma che possono capire in pochi (vedi la sua "Runnin/Intro" con Fred Falke).

In questa canzone ovviamente la parte cantata trasforma il brano portandolo ad un livello decisamente più commerciale, ma senza diventare mai banale e senza strafare. Gli elementi sono miscelati con delicatezza, si fanno da farte quando Benjamin Diamond canta, risultano più incisivi nelle parti da ballare.
È proprio la parte cantata che oltre ad essere decisamente orecchiabile nel suo ritornello propone un inciso in italiano che difficilmente si può scordare e che per i più pigri si può analizzare un attimino:
Appena arrivato a parigi
mi ritrovo sui "champ-elysée"
turisti, donne, "petit terrasse" [piccole terrazze]
passo il giorno pensando a te
questa sera ti devo dire
come, come, "je t'aime je t'aime"
e vedere se per finire
ci starai a dirmi sì

Arrivo al Queen un po' ansioso
c'è Alan [Braxe] al turntables [giradischi, in questo caso in consolle]
la gente balla e si diverte
è un pezzo di Ben Diamond [Benjamin Diamond ovviamente]
Finalmente ti raggiungo al bar
ti vedo, sei tu "mon amour"
le tue gambe allucinanti
"me rendent fou, me rendent jaloux" [mi fanno impazzire, mi rendono geloso]
Ecco fatto adesso capirete meglio questa breve apparizione italiana nel disco di "In your arms", sperando di non aver fatto errori nella traduzione.

Se proprio non bastasse la splendida versione originale si può sempre fare affidamento sulla versione remixata dal maestro Alan Braxe (ascolta il remix) che campionando "I.G.Y." di Donald Fagen tira fuori quasi un'altra canzone, qualcosa che dell'originale conserva giusto la parte cantata e aggiunge una base con sonorità molto più rilassate, quasi chill out.

7 agosto 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/140

Mickey balloons
fonte | flickr
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5 agosto 2011

50 Sfondi Nokia C7, N8, C6. (640x360) /2

sfondi wallpaper nokia symbian^3 c7 n8 x7Prima parte
Seconda parte dell'appuntamento dedicato agli sfondi per i dispositivi Nokia dotati di display da 640x360 pixels. Come nella precedente carrellata gli sfondi sono dedicati a celebrità più o meno conosciute che sono a disposizione di wallpaper. Si parla di Christina Aguilera, Eliza Dushku (vista in Dollhouse, telefilm in due serie che non ha avuto il successo sperato), Eva Longoria (forse la casalinga disperata più conosciuta) e Gabriella Cilmi, cantante di origini italiane che negli anni scorsi ha goduto di un discreto successo.
CLICCA QUI
per scaricare il fil .zip con Megaupload
PS. Per gli appassionati del genere, una piccola rassicurazione: avrete notato che gli sfondi sono in ordine alfabetico, siamo arrivati alla lettera G, per cui di sicuro altri appuntamenti non mancheranno.

3 agosto 2011

Film | "E Venne il Giorno". La mia recensione

e venne il giorno, locandina
Premetto che il film meriterebbe di essere guardato solo per Zooey Deschanel, i suoi occhioni azzurri sono qualcosa di magnetico e un po' nell'aspetto talvolta mi ricorda Katy Perry (anche qui avevo fatto notare la somiglianza).
A parte questo "E venne il giorno" (trama!) è un altro di quei film da guardare ma senza troppa attenzione, senza aspettarsi molto perché purtroppo finisce per non aver ne capo né coda, finendo esattamente dove è iniziato e lasciando poco su cui discutere allo spettatore.

Ecco il motivo per cui guardare il film potrebbe essere la morale a sfondo ambientalistico che si inserisce nella pellicola, ma essendo supportata in modo abbastanza blando e confusionario pure questa finisce per andare a farsi friggere.
Rimane quindi poco, il film dovrebbe creare un bel po' di suspance ma in realtà la cosa non sembra perfettamente riuscita a parte pochi tratti in cui il film riesce a convincere senza scendere troppo nel banale o in situazioni scontate.
Mark Wahlberg è distante da molte altre sue interpretazioni, sembra sempre un po' sottotono mai coinvolto al 100%, nelle 4 parole che pronuncia è addirittura più espressiva la bambina del film, Ashlyn Sanchez.

1 agosto 2011

Recensione | Benny Benassi feat. T-Pain "Electroman"

benny benassi electroman copertinaEh, ragazzi, il Benny riesce sempre a stupire. C'è poco da fare, dopo avervi parlato di "Beautiful People" non posso non citare anche questa sua "Electroman" (ascolta), cantata in collaborazione con T-Pain.
La prima cosa da dire è che questo brano (il quo titolo è lo stesso dell'ultimo album di Benassi) deve essere ascoltata nella sua versione extended, 5 minuti di sonorità elettroniche con un giro di basso e delle tastiere che finiranno per ipnotizzarvi.
La seconda cosa è che T-Pain non riesce a staccarsi dal suo auto-tune (già l'avevamo sentito con "Hey Baby") e questo non può farci piacere, perché se bisogna tuffarsi nella musica elettronica è giusto farlo senza timori.
Ne esce qualcosa di piuttosto unico nel suo genere, nonostante segua quel filone elettronico che non passa mai di moda e che il deejay italiano sa rinnovare con elementi house e con il suo stile inconfondibile. A partire proprio da quell'intero, una quarantina di secondi strumentali che agli alti volumi fanno subito capire che non c'è da scherzare con questo disco.
Il resto è un buonissimo frullato che include elementi cantati che rendono questa produzione se non commerciale, molto vicina al grande pubblico.