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30 giugno 2011

Recensione | Adele "Set fire to the rain (Moto Blanco remix)"

adele, set fire to the rain, cover, copertina
Sempre impeccabile Adele, cantautrice britannica, davvero piena di talento, sbocciata anche grazie all'aiuto di MySpace si è subito imposta nel mercato musicale con il suo modo di fale, senza tanti fronzoli, estremamente icnisivo.

La sua "Set fire to the rain" (ascolta) mi ha subito colpito, con la sua voce così soul è riusita un'altra volta a dare vita ad un brano davvero molto bello anche se malinconico. Certo non avrei mai immaginato che una canzone del genere potesse passare sotto le mani di Danny Harrison e Arthur Smith, ossia il duo Moto Blanco.

Così "Set fire to the rain (Moto Blanco remix)" (ascolta il remix) viene leggermente velocizzato, ma non stravolto. Le sonorità sono più o meno quelle a cui ci hanno abituato con altri remix (che trovate in fondo al post), qui giusto un po' addolcite ma tutto sommato violini, chitarre e pianoforte tutti sintetizzati ci sono sempre.
Perché merita allora? Perché talvolta rimanere fedeli a sè stessi non è sempre un male, soprattutto in fatto di musica. I deejay house più commerciali troveranno un altro bellissimo remix da suonare, che farà canticchiare e ballare il pubblico senza annoiarlo.

Per uno abbastanza conservatore come me, con scarsa creatività, questa canzone era difficile che non piacesse, ed è stato proprio così, perché pur restando destinata al modno dei club riesce con disinvoltura a staccarsi e a diventare una hit da ascoltare.

Altri remix di Moto Blanco:
Alexandra Burke "Bay boys (Moto Blanco remix)
Agnes "Release me (Moto Blanco remix)
Cheryl Cole "Fight for this love (Moto Blanco remix)"

* Tutte le altre recensioni musicali house del blog

29 giugno 2011

Recensione | Norman Doray vs Richard Gray "Champagne" (+download gratis con Soundcloud)

norman doray, richard gray, champagne, copertina, coverOgni tanto qualcosa che ricordi il french touch francese ci vuole, qualcosa di molto semplice, minimal, ma anche leggermente melodico. Ovviamente non adatto a tutte le orecchie ma solo per pochi appassionati.

L'opera del giorno è un brano a quattro mani, direttamente da due pietre miliari della musica house francese, Richard Grey e Norman Doray (rispettivamente Richard Jacquin e Jérémy Lecarour), ecco quindi "Champagne" (ascolta e scarica gratis), una delle loro ultime opere, un omaggio ai fan, visto che grazie a soundcloud.com il brano è scaricabile gratuitamente.

Nonostante sia gratis il brano non amnca degli elementi di qualità che hanno da sempre contraddistinto le opere dei deu artisti. Sonorità house tendenti al deep, ridotte all'osso, ma estremamente efficaci, che colpiscono subito e che sono accompagnate da un giro di pianoforte che sembra ricordare a tratti "Good Times" degli Chic. È solo una mia impressione questa, perché in effetti sono giusto 3-4 note che vengono ripetute assieme alla base incalzante e a qualche intervallo decisamente più elettronico. Però nulla è da escludere, visto che comunque i The Chic sono tra i gruppi d'ispirazione per Richard Gray.

Altri brani consigliati:
Olav Basoski "New Day"
Pierre de la Touche "If you love me"

27 giugno 2011

Paul Stiven, porta chewingum di "lusso". Luxury Chewingum

scatoletta porta gomme da masticare, hermes, louis vuitton
"Lusso" tra virgolette, perché questa volta è davvero alla portata di tutti, strano per essere un prodotto che comunque è realizzato con famosi brand di moda.
Sto parlando delle scatolette metalliche porta gomme da masticare, chewingum-pocket se volete essere più internazionali ma la sostanza è sempre quella.

Adesso potete dire quello che volete ma non ho resistito. Anzi, dopo essermi fatto quattro risate alla segnalazione di un'amica, ho cambiato bandiera perché effettivamente è così kitsch che dopo un'attimo di perplessità diventa quasi necessario. L'unica modo per liberarsi di una tentazione è cedervi, diceva Oscar Wilde. Un porta chewingum marchiato Louis Vuitton o Hermes non si vede tutti i giorni e per un prezzo che varia da 3,50 ai 5 euro tutto sommato fa la sua figura.

Paul Stiven non l'avevo mai sentito prima (e il suo sito ufficiale è ancora abbastanza in costruzione), però magari con questa cosa potrebbe guadagnarsi un po' di fama, d'altronde fin'ora non credo ci abbia mai pensato nessuno a dei Luxury Chewing Gum, che con la loro forma metallica fanno subito venire in mente gli anni '30-'40 quando coloro che contavano avevano le sigarette in comode confezioni metalliche che stavano comode nelle giacche. Magari queste confezioni non hanno lo stesso form factor, nei pantaloni non entrerebbero mai, però va bene lo stesso, visto che sono declinate in molteplici versioni. Oltre ai già citati Louis Vuitton ed Hermes, fanno parte del progetto anche Chanel, Alexander McQueen, Dolce & Gabbana, Burberry e Sicily.

Adesso qualche foto di queste piccole confezioni. Strano il gusto delle gomme di Hermes che diventano più buone man mano che le si mastica.

24 giugno 2011

Foto | Un filo d'erba per una formica

filo d'erba formica
clicca sull'immagine per scaricarla in formato full HD 1080p
Consueto appuntamento con la fotografia, oggi è il turno di questo scatto di qualche giorno fa, quando prima di tagliare l'erba ho notato un formicaio con la consueta attività frenetica. Vicino, una formica passeggiava tranquillamente su un filo d'erba, quasi una scalata per lei, insignificante per noi umani. È questo il bello della Natura.

* Tutte le altre foto sul blog

22 giugno 2011

Recensione | Simona Molinari "Forse" (+testo)

Magari in pochi conoscono Simona Molinari, ed è un peccato, però sono sicuro che con questo brano avrà modo di farsi conoscere bene quest'estate.
"Forse" (ascolta) è il suo nuovo singolo, uscito su iTunes il 10 Giugno, e non ho potuto fare a meno di correre a comprarlo il giorno stesso dopo averlo sentito qualche giorno prima per radio.

"Forse" è un brano che si inserisce in maniera molto efficace in quel filone swing/jazz che sta spopolando (e tormentando) in questi mesi. Lo fa con uno stile decisamente meno forzato, con sonorità che potrebbero rimandare al mondo della musica house con dei toni decisamente melodici. Considerando anche l'audace scelta di cantare in italiano, la divertentissima partecipazione di Danny Diaz (tra i big della mondo jazz di Hong Kong, che sembra omaggiare Louis Armstrong), l'arrangiamento veloce si può dire che ci si trova di fronte ad un brano decisamente azzeccato, perfetto per allietare la nostra estate senza però risultare troppo banale o scontato. Aggiungiamoci un testo quasi recitato pittosto che cantato, un beat veloce, le classiche sonorità jazz e un ritornello che non scorderete facilmente.

Davvero un bel lavoro, mi piace davvero. Prodotto da Carlo Avarello, dovrebbe anticipare il suo prossimo album in attesa per il prossimo Settembre.

Film | "Forrest Gump". La mia recensione

Nella mia collezione dei 10 film preferiti di sicuro questo film ne farebbe parte. L'ho rispolverato qualche giorno fa per dargli un'occhiata ed è sempre come la prima volta. Si rimane ad ascoltare le vicende narrate da Forrest con la sua ingenuità e si resta a bocca a aperta.

Perché penso che in effetti tutti vorremmo essere, anche per un solo giorno Forrest Gump, un ragazzo che a causa di un problema intellettivo risulta essere decisamente meno perspicace rispetto ai ragazzi della sua età. Ma è proprio questo che lo salva, che lo fa diventare un eroe e un miliardario. La cosa non salva Forrest dal diventare adulto ed assistere ad eventi infelici che lo renderanno molto triste, ma lo porta lo stesso a crescere. A modo suo. Vedendo le cose con i suoi occhi, guardando un mondo in cui esiste solo il suo grande ed unico amore e le promesse.
Tante volte sarebbe bello, svegliarsi, e vedere solo il bello del mondo, mettere tutto quello che non va bene e seguire la propria strada pensando solo all'amore e ai rapporti con gli amici o con l'amore della propria vita, con quel pizzico di ingenuità che solo Gump riusciva ad avere.

Il film per me rimane un capolavoro di proporzioni inaudite, non solo per la storia raccontata ma per i fatti che accadono e che sono accaduti per davvero. Nel film non sembrano comparire effetti speciali degni di Hollywood, quelli che tutti cercano nei film oggi, ma il film ha vinto lo stesso questo Oscar nel 1995 proprio per il modo in cui questi effetti speciali sono stati usati. Per la prima volta gli effetti speciali hanno permesso di inserire Forrest Gump in veri filmati d'epoca rendendo ancora più plausibile la storia di questo personaggio.
A questo ci si aggiunge come nel film il protagonista prenda parte (sempre casaualmente e con ingenuità) a vicende che molta gente ha vissuto in prima persona o che hanno comunque avuto una certa rilavanza mondiale. Così Forrest insegna per caso ad Elvis Presley i suoi famosi passi di danza, esce quasi incolume da una delle guerre peggiori che l'America abbia mai visto: quella del Vietnam, è responsabile dell'avvicinamento tra Stati Uniti e Cina grazie al ping pong, diventa miliardario grazie ad una "certa azienda di frutta": la Apple Computer, scopre il celebre scandalo Watergate, stringe la mano a svariati presidenti degli U.S.A., assiste alla storia integrazione razziale tra studenti bianchi e studenti di colore nell'università americana, diventa motivatore spirituale di centinaia di persone grazie alla sua voglia di correre e inventa slogan e t-shirt famose.

Insomma Forrest è protagonista di 30 della storia degli Stati Uniti come probabilmente nessuno abbia mai fatto ed è proprio questo assieme alle sue difficoltà cognitive che l'hanno reso famoso. C'è solo una cosa che effettivamente non è mai esistita ma che Gump ha fatto nel film: ovvero diventare famoso con la sua "Bubba Gump Gamberi Corporation", una delle società di gamberi più famose d'America ma che in realtà non è mai esistita. Per lo meno non prima dell'uscita del film. Per il resto quello rimane uno dei punti più belli di film, la sua amicizia con Bubba, il suo unico "amico buono" come lo definisce Gump, che altro non è che un soldato afflitto da un labbro inferiore un po' pendente (Bubba si autodefinisce dicendo che "è nato con le gengive grosse") e da un'intelligenza non proprio straordinaria. Ed è forse proprio questo che lega i due soldati e permette a Gump di diventare un pescatore di gamberi una volta congedato dall'esercito, cosa che cambierà completamente la sua vita.

Al contrario de: "Il curioso caso di Benjamin Button" questo film si piazza decisamente qualche gradino sopra, e seppur duri più di due ore è densissimo di avvenimenti che difficilmente annoiano lo spettatore ed ogni volta mi tiene incollato allo schermo pur avendolo già visto un sacco di volte. Tom Hanks in questo film è straordinario ed è il film definitivo che lo incarna come star di Hollywood, addirittura ottiene il premio Oscar come miglior attore protagonista per il ruolo di Forrest Gump nonostante l'anno precedente abbia ottenuto lo stesso premio per il suo ruolo di protagonista in "Philadelphia".

20 giugno 2011

Karmin music: Amy e Nick conquistano il web con le loro cover

Una delle mie passioni preferite è cercare cover di brani famosi su YouTube, principalmente suonate al pianoforte (tanto che c'è anche una rubrica apposita sul blog), però non disdegno coloro che si cimentano nel cantare le canzoni dei loro artisti preferiti.
Questa "scoperta" non è merito mio, è stato YouTube che mi ha consigliato questa cantante facendomi scoprire un nuovo talento del web. Anzi talenti.
I due in questione sono Amy e Nick, due ragazzi che stanno spopolando con le loro cover. Entrambi abili musicisti ma soprattutto lei abile cantante hanno attirato l'attenzione con questo brano (14 milioni di visite!), in cui Amy sfoggia un reppato ad una velocità incredibile. Talmente incredibile da riuscire a mettere il fiatone anche solo ad ascoltarla. Questo ha permesso loro di attirare l'attenzione di molte testate web che hanno riproposto il video snobbando però moltissimi altri brani del loro canale che meritano anche più di questa realizzazione.

Non saprei davvero cosa consigliarvi, perché effettivamente questi due ci sanno fare parecchio, selezionare un video sarebbe quasi un delitto, metterli tutti sarebbe troppo lungo. E poi i video vanno guardati, perché molti sono pure divertenti e riescono a strapparti un sorriso.

Il loro sito ufficiale, karminmusic.com, è davvero ben fatto, ma soprattutto contiene tutte le loro canzoni che possono essere comperate sia attraverso iTunes che Amazon. Rappresentano un po' il bello del web 2.0 in cui un po' tutti con un pizzico di impegno possono diventare imprenditori di sé stessi. Amy e Nick infatti non solo vendono le loro cover ma anche magliette, i biglietti dei loro concerti e pure le suonerie delle loro canzoni.
Complimenti per l'impegno!

19 giugno 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/136

Non-Retina
fonte | flickr
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17 giugno 2011

Film | "Solitary Man". La mia recensione

solitary man, film, poster, locandina
Un uomo solo. Allo sbando.
Così si potrebbe definire il Michael Douglas di "Solitary Man" (trama!). In realtà pure il film è un po' allo sbando, scorre abbastanza piatto nonostante il crescendo di situazioni disastrose e finisce in maniera ancora più vuota.

A parte questo (che purtroppo non è poco) a Douglas riesce sempre dannatamente bene il ruolo dell'uomo di successo che riesce a ridursi in briciole con le sue stesse mani. Sucesse così in "Wall Street", ma anche in "Delitto Perfetto", qui lo è all'ennesima potenza e se magari nei due film citati non appariva il processo di autodistruzione, questa pellicola è decisamente più improntata su come un magnate riesca a rovinarsi.
Per molti aspetti il film rapresenta un po' una tipologia di uomo specchio dei nostri tempi. L'apparire che rivela poca sostanza, il vuoto incorniciato con un fiocco rosso. L'uomo che sembra sulla cresta dell'onda ma che si rivela nel privato estremamente solo, dedito a vizi e donne che non porteranno progressi nella sua vita (uhm... mi ricorda qualcuno...). Certo nel pubblico la maschera col sorriso smagliante regge, illumina ma fino a quando? Quanto durerà? Come un iceberg deve fare i conti con la sua parte sommersa anche il protagonista dovrà fare i conti con il suo personale. Tutto è espresso in maniera abbastanza chiara dalle due locandine scelte e che corredano il post. Due facce della stessa medaglia.

Nel film se la lezione non fosse stata compresa ci pensa Danny de Vito, fedele amico di college del protagonista che dopo 30 anni non è ma apparso sulle copertine o sui network più famosi ma che conduce una vita piacevole e senza preoccupazioni.

Per il resto la pellicola nonostnate giri attorno agli espedienti del protagonista per rimanere a galla e ad ogni suo singolo insuccesso che si aggiunge alla lunghissima lista alla fine risulta poco accattivante, perché no forse anche un po' forzato, seppur in linea con la politica disastrosa del protagonista.

Se non bastasse c'è anche un finale poco incisivo, che lascia forse troppo allo spettatore lasciando il protagonista in una sorta di limbo, senza infamia né lode. Ma perché?

PS. Nel film appare anche Jesse Eisenberg (e chi è?). Lo conosceranno meglio coloro che hanno guardato "The Social Network". Sarà la sorte ma sembra quasi interpretare lo stesso ruolo interpretato nel film dedicato all'inventore di Facebook.
solitary man, film, poster, locandina

16 giugno 2011

Saldi Estate 2011 | Data unica per i saldi estivi

Come al solito manca poco all'appuntamento dei saldi estivi 2011, un appuntamento che quest'anno rivela una sorpresa, ossia l'adozione della data unica come inizio dei saldi, ossia il 2 Luglio. Uniche due eccezioni la provinzia di Bolzano (inizio 8 Luglio) e quella di Trento, in cui i commercianti possono fissare da soli la data dei saldi purché il periodo non superi i due mesi.

ABRUZZO: L’Aquila, Teramo, Pescara, Chieti
02 luglio 2011
BASILICATA: Potenza, Matera
02 luglio 2011
CALABRIA: Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia
02 luglio 2011
CAMPANIA: Napoli, Avellino, Caserta, Benevento, Salerno
02 luglio 2011
EMILIA ROMAGNA: Bologna, Ferrara, Forlì Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini
02 luglio 2011
FRIULI VENEZIA GIULIA: Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine
02 luglio 2011
LAZIO: Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo
02 luglio 2011
LIGURIA: Genova, Imperia, La Spezia, Savona
02 luglio 2011
LOMBARDIA: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio, Varese
02 luglio 2011
MARCHE: Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro e Urbino
02 luglio 2011
MOLISE: Campobasso, Isernia
02 luglio 2011
PIEMONTE: Torino, Asti, Cuneo, Novara, Vercelli, Alessandria, Verbanio Cusio Ossola
02 luglio 2011
PUGLIA: Bari, Foggia, Brindisi, Lecce, Taranto
02 luglio 2011
SARDEGNA: Cagliari, Carbonia-Iglesias, Nuoro, Olbia Tempio, Oristano, Medio Campidano, Sassari, Ogliastra
02 luglio 2011
SICILIA: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo,
02 luglio 2011
TOSCANA: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livrono, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena
02 luglio 2011
UMBRIA: Perugia, Terni
02 luglio 2011
VALLE D’AOSTA: Aosta
02 luglio 2011
VENETO: Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza
02 luglio 2011
ALTO ADIGE : Bolzano
08 luglio 2011
PROVINCIA DI TRENTO
Saldi liberalizzati

15 giugno 2011

Serie TV | "The Kennedys". La mia recensione.

the kennedys, serie tv
SKY: History Channel (canale 407) dal 7 Giugno 2011, ore 21.00
La7: dal 31 Agosto 2011 in chiaro, ore 21.30
Appena annunciata la sua uscita negli Stati Uniti mi sono subito interessato a questa serie tv che ha creato polemiche fin dal suo esordio. Questa serie in 8 puntate non sembra essere stata ben gradita dalla famiglia Kennedy e neppure dagli storici. Inizialmente prevista la messa in onda su History Channel, quest'ultimo a pochi mesi dal lancio della serie si è rifiutato di mandarla in onda visto il contenuto troppo poco storico (in Italia History unisce già documentari storici ben fatti a programmi di terza categoria che di storico non hanno nulla, per cui non hanno fatto una piega).

Così, ancora prima di iniziare si è sollevato un corteo di proteste che comunque non ha impedito la regolare messa in onda e che probabilmente non ha fatto altro che contribuire a fare un bel po' di pubblicità al film.

Dopo aver dato quindi un'occhiata alle prime puntate di "The Kennedys" posso dire di essere rimasto soddisfatto, adesso non sono tra quelli più indicati per stabilire quanto gli eventi siano storici o meno, però nonostante uan buona dose di drammaticità cinematografica c'è anche un po' di storia, quanto basta secondo me.
Quello che traspare subito è quanto Joseph P. Kennedy Sr. sia il deus ex machina della famiglia Kennedy, colui che manovra tutti e tutto senza scrupoli. Forse un'immagine romanzata ma che comunque per molti aspetti sembra rispecchiare il vero, è innegabile che la sua influenza all'interno della famiglia era davvero molto forte. Degna di nota la performance di Tom Wilkinson (già visto in "Sogni e delitti") nel rappresentare il padre di Kennedy, un attore che apprezzo davvero molto.
Di J. F. Kennedy risulta un ritratto di un uomo inizialmente fragile, non soltanto psicologicamente ma anche fisicamente, poco interessato alla politica, con una spiccata predilezione per flirt e avventure amorose che gli causarono non pochi guai durante la sua carriera.

Il resto è un buon ritratto di una famiglia di grande potere ma che ha subito non poche sventure che ne hanno messo a dura prova l'unione (assassinio di JFK, del fratello RFK, alcuni figli di John morti prematuramente, la sua stessa precaria condizione di salute).
Katie Holmes, che interpreta Jacqueline Kennedy non è male. Come attrice non l'ho mai apprezzata molto ma tutto sommato sembra che questo ruolo le calzi davvero a pennello. Quando l'ho vista, anzi sentita (sapete che ho la fissazione dei doppiatori), sono rimasto l'intera puntata ad cercare di capire chi fosse la sua doppiatrice, visto che mi ricordava un'altro personaggio già sentito. Questo personaggio è Jayma Mays (la Emma Pillsbury di Glee) e la sua doppiatrice, la stessa della Holmes, è Ilaria Latini. Salvo poi scoprire che bastava andare sulla pagina di Wikipedia e trovare tutto con poca fatica -_-''

Unica cosa, i primi due episodi sono pieni di flashback, forse troppi, l'ideale sarebbe conoscere bene la storia della famiglia Kennedy prima di guardare il film per non incorrere in qualche lieve incomprensione della trama.

Ovviamente gli americani con i nomi hanno un modo di fare tutto loro, tra senior e junior talvolta non è semplice districarsi tra personaggi diversi con nomi uguali. Joseph Kennedy è abbreviato in Joe. Il Robert Kennedy è il famoso Bobby e lo stesso John Kennedy è soprannominato Jack, cosa che crea subito un attimo di spaesamento all'inizio della serie.

PS. Una cosa che non sopporto nel 2011 è come History Channel non solo non sia in HD ma neppure in 16:9. Quindi una volta scartata la vostra TV treddì full haccaddì pippirippipì da 82 pollici potete scoprire con grane piacere che il canale è in 16:9 quindi vedrete tutto schiacciato con due belle bande nere sopra e sotto l'immagine.
Che poi History Channel fa parte di Fox Italia, società che appartiene a Fox Entertainment Group di proprietà di News Corporation. Dico niente? News Corporation detiene il 100% di SKY Italia. Adesso è più facile fare due più due, nonostante i 20 passaggi di società si capisce bene che History sia un canale di SKY, perché SKY non ha voluto mandare la serie tv sui suoi canali SKY Cinema (in HD e 16:9)?? Mah...

Così, per gli appassionati un po' di locandine:

12 giugno 2011

Questo weekend ho un impegno

referendum 12-13 giugno 2011 nucleare
Il banner lo avrete visto, non serve che aggiunga altro. Sto parlando del referendum del 12-13 Giugno, quello sul tanto discusso nucleare (ma si parla anche di privatizzazione dell'acqua e legittimo impedimento).
Non starò a dilungarmi molto, perché vi ho già spiegato che si tratta di esprimere un consenso o un dissenso per abrogare (=eliminare) delle norme (nel dettaglio è tutto spiegato più chiaramente su questo post).

Non sono io che devo dirvi se dovete votare SI' per non avere il nucleare oppure NO se volete avere una centrale dietro casa. Ognuno è libero di pensarla come vuole e credo che la cosa importante sia esprimere la propria preferenza. Questo va fatto.

Ricordando che quando poi accade l'inevitabile in molti sono pronti a salire sul carro di coloro che si lamentano senza pensare a quando avrebbero potuto cambiare le cose.

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/135

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10 giugno 2011

Foto | Andy Warhol sì. E io?

banana
È una delle immagini più famose di Andy Warhol, tra quelle più curiose, ma dopo i celeberrimi barattoli di pomodoro Campbell non ci si stupisce più di nulla. Parlo della famosa banana che compare nella copertina dell'album "The Velvet Underground & Nico" del gruppo omonimo. Era il 1967 e quella banana nella copertina in realtà nascondeva un adesivo che rimosso la rendeva di un rosa molto vivace.
Mi ha sempre fatto sorridere questa realizzazione, perché nella sua semplicità nasconde l'originalità che solo Warhol riusciva ad avere.
Io ci ho provato, e forse la banana andava fotografata qualche giorno prima, però dai, un pochino ci assomiglia no?
andy warhol banana

8 giugno 2011

P. Mascagni "Cavalleria Rusticana - Intermezzo" | Alla scoperta della musica classica

Secondo appuntamento con il mondo della musica classica. Questa volta è il turno di un'opera che dal titolo magari non vi dirà moltissimo ma che è molto probabile che avete già sentito (magari ne "Il Padrino, parte III") ma soprattutto che avrete ballato negli scorsi anni. Ballato??? Sì, ma ve ne parlo un po' più avanti...

Sto parlando del celebre "Intermezzo sinfonico" tratto dall'opera di Pietro Mascagni "Cavalleria Rusticana", uno dei lavori più famosi del compositore di Livorno.

Questo brano strumentale si caratterizza per i violini che creano una melodia facilmente riconoscibile dopo un paio di ascolti e che non potrete fare a meno di canticchiare. Melodia davvero molto famosa, non solo per le sua apparizioni in tv, ma anche per quanto riguarda il mondo della musica classica. Ricordo ancora la prima volta che ho scoperto questa canzone ad un concerto della banda del mio paese. Subito mi venne in mente come sembrasse qualcosa di già sentito e il motivo c'era!

Passando dal 1890 (anno di esordio dell'opera) al 2002 si scopre come la musica classica possa essere d'ispirazione per brani distanti anni luce dal mondo delle orchestre o similia. Così basta prendere una "Will be one" (ascolta) dei Datura e prendendo spunto dalla melodia di Mascagni comporre uno dei brani più di successo del 2002, con uno stile molto alla Gigi D'Agostino ammorbidito da elementi melodici che solo la musica classica può offrire.

Erano i tempi della italo-disco che sfornava pezzi dallo stile pulito e semplice ma mai banali. Basta valutare in che archivi sono andati a cercare il duo Pagano e Mazzavillani per la loro hit e si capisce subito che non siamo di fronte ad un progetto qualsiasi ma a qualcosa di molto curato in ogni aspetto. Superbo esempio di cut&paste la versione estesa, che porta tutto all'ennesima potenza frullando il tutto a dovere, soprattutto la parte vocale, nello stile che andava di moda 10 anni fa. Adesso potrebbe sembrare qualcosa di decisamente superato ma secondo me vista l'ottima realizzazione rimane comunque un pezzo da mantenere in bacheca e conservare.

Arrivati al momento dell'ascolto ho scelto questa versione suonata dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Riccardo Muti. Premete play, chiudete gli occhi e lasciatevi andare per 4 minuti.

Ovviamente questa come al solito è la punta dell'iceberg, per cui basta una ricerca e si trova l'inimmaginabile. Come ad esempio 1 la versione suonata esclusivamente con i fiati, 2 con la fisarmonica, 3 una bellissima versione con il pianoforte e 4 un'altra molto originale con il mandolino, ultima 5 una romantica versione con chitarra acustica.

Gli altri appuntamenti:

6 giugno 2011

Film | "Il Cigno Nero". La mia recensione

il cigno nero locandina
Bisogna partire dall'inizio, quando ho visto i trailer in tv e sinceramente sono rimasto abbastanza indifferente. Un film che sembra girare attorno alla danza non è cosa da me. Per cui ho lasciato stare.
Ho lasciato perdere finché una mia amica non ha riposto la mia attenzione su questo film, facendomi notare come fosse assolutamente distante da quanto percepito guardando un trailer di 2 minuti. Come al solito ci ho messo un po' prima di mettermi alla visione del film, convinto che, nonostante le buonissime raccomandazioni, dopo qualche minuti avrei spento tutto. Sono un tipo diffidente, sì, però alla fine, visto che un altro film da lei consigliato come "Remember me" mi ha pienamente soddisfatto, ho ceduto.

"Il cigno nero" (trama!) in effetti è un film che usa il pretesto della danza per affondare il coltello sulla psiche della protagonista del film, una Natalie Portman borderline, al limite tra ossessione e follia, dedizione e schizofrenia (non a caso il "see also" di wikipedia riporta ad una pagina con l'elenco dei film in cui i protagonisti presentano disordini psichiatrici più o meno evidenti).
Così dopo pochissimi minuti di film le mie paure che la pellicola non fosse dedicata al mondo maschile svanisce, inoltrando chi guarda in un tunnel quasi senza via d'uscita che rispecchia pienamente ciò che percepisce la protagonista e la sua mente. Tutto diventa il contrario di tutto, con uno schema ipnotico che si ripete lungo tutto il film ma che ogni volta stupisce o lascia senza parole, talvolta anche disgustati, per i facilmente impressionabili non sarà facile in un paio di scene.
E non c'è da stupirsi, il regista Darren Aronofsky aveva già dimostrato con "The Wrestler" come andare per il sottile non sia il suo stile, e riesce a farlo anche se al posto di Mickey Rourke c'è la Portman, così delicata, fragile, insopportabilmente perfezionista e debole. Si finisce quindi con scene forse eccessive, che mettono sullo schermo una sorta di autolesionismo folle, talvolta estremamente doloroso (tanto che il film in alcuni paesi presenta restrizioni per alcune età degli spettatori) ma anche scene d'amor saffico che si spingono oltre i limiti solitamente considerati.

Tutto il resto lo si potrebbe, senza cattiveria, definire "noia", perché tutto ruota attorno a Nina, il personaggio principale del film, poco importa la presenza di Vincent Cassel o Mila Kunis, personaggi che nonostante la loro rispettabile performance sono solamente marionette comandate dalla mente di Nina, in un teatro estremamente dark creato dal suo malato viaggio verso la perfezione.
Tanto per dirne due sull'interpretazione di Natalie Portman che sembra oscurare gli altri personaggi, basta solo far parlare la lista dei premi vinti come miglior attrice protagonista, tralasciando le ancora più numerose nomination e tutti gli altri premi andati a scenografie o regista:
  • Premo Oscar 2011
  • Golden Globe 2011
  • 2011 British Academy Film Awards
  • 2011 Screen Actors Guild Awards (SAG Awards)
  • Boston Society of Film Critics
  • Las Vegas Film Critics Society
  • Austin Film Critics Association
Forse il mondo della danza non è quello rappresentato dal film, la competizione magari non è così serrata e la carriera non porta ad situazioni raccapriccianti come viene narrato. Però è interessante esplorare un universo parallelo, che inizia dagli eccessi, da quelle situazioni al limite che solitamente non sono raccontate.

A me è piaciuto molto, non soltato per la sorpresa di scoprire un film che è tutt'altro che banale (nonostante piuttosto semplice nella trama) ma anche per il modo in cui viene raccontato un mondo solitamente visto attraverso altri occhi, decisamente più incantati e innocenti. Non ultimo, devo ammetterlo, chi mi ha consigliato questo film, sembra non sbagliare un colpo; forse non è difficilissimo capire che genere di film possano piacermi, ma effettivamente io stesso avrei difficoltà a definire cosa mi piace.

PS. Per gli amanti della tecnica cinematografica e della fotografia giusto una curiosità, che fa capire a quale livello siano arrivate alcune reflex di categoria professionale. Il film, sia stato girato con macchine da presa tradizionali annovera anche due reflex top di gamma che sono diventati punti di riferimento nell'ambiente fotografico, sto parlando delle Canon EOS 5D Mark II e 7D. Fino a pochi anni fa usare una reflex per riprese di film era impensabile, ma negli ultimi anni queste macchine hanno oltrepassato il mondo della fotografia per entrare senza paura in quello del video. La più famosa 5D Mark II (oltre ad essere una della macchine usate dal fotografo ufficiale del presidente Obama) è stata usata per filmare un intero episodio di "Dr. House" (l'ultimo della 6a serie), per alcune scene di "Iron Man 2", la 7D è stata addirittura usata come camera all'Australian Open.

5 giugno 2011

iPhone, iPod Touch | Lo sfondo della settimana/134

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4 giugno 2011

Nokia C7-00 | La mia recensione

Aggiornato il 4 Giugno 2011
nokia c7-00
[Aggiornamenti]
  • (leggi) articolo con soluzione al bug che chiude l'applicazione durante la scrittura di determinate parole
  • (leggi) prima carrellata di sfondi per i dispositivi con Symbian^3 e display con risoluzione 640x360 (C7, C6, N8)
Dopo qualche settimana passata leggere opinioni e recensioni ho deciso di mandare in pensione il mio vecchio Nokia 6680 per sostituirlo con un nuovo Nokia C7-00. La recensione è piuttosto lunga ma ho cercato di essere il più esauriente possibile, senza addentrarmi in parti tecniche troppo complicate. Insomma, una recensione "alla buona", quella d un utente come me, non troppo esigente ma che comunque un minimo di pretese le ha.

Premettiamo subito che c'è poco da fare paragoni con l'iPhone, rimangono due telefoni e dua case che seppur in concorrenza offrono prodotti radicalmente diversi. Quindi eviterò paragoni troppo scontati concentrandomi magari su quegli elementi che sul Nokia non sono sviluppati bene come sul device di casa Apple. Partiamo dall'aspetto e poi proseguiremo con gli altri punti che ho preso in considerazione.

3 giugno 2011

Foto | La cagnetta dal pelo arruffato

cane foto dog
clicca sull'immagine per scaricarne la versione full hd 1080p
La foto della settimana è dedicata a questa cagnolina che non ama molto farsi fotografare, più che altro perché non riesce a stare un'attimo ferma. Ho dovuto spingere bene lo zoom e mettermi nascosto il più possibile per immortalarla con un filo d'erba in bocca, dopo che ne aveva assaggiato qualche ciuffo.

1 giugno 2011

Film | "Oceani". La mia recensione

documentario, oceani 3d
Già mi aveva urtato parecchio il commento di Bonolis in "Earth", non voglio nemmeno parlare di questo. "Oceani 3D" non sono nemmeno andato a vederlo al cinema e quando l'ho visto in tv sono rimasto non solo sconcertato ma schifato di come siano riusciti a rovinare un documentario del genere. Perché Oceani (al di là del 3D che è piuttosto inutile visto le performance attuali di questa tecnologia) è un gran bel documentario, con un filo conduttivo, una tartaruga e il suo viaggio per andare nel luogo opportuno a deporre le uova. In questo suo percorso incontrerà le creature più afffascinanti e pericolose dei mari.
L'alta definizione basta e avanza per godersi i colori ma anche i dettagli del mondo sottomarino, per vedere le varie specie del mare nelle loro sfide quotidiane. Nonostante i documentari sugli animali, quelli dei primi minuti di Super Quark per intenderci, non siano il mio forte, negli ultimi anni con l'HD li sto rivalutando parecchio perché grazie a serie come "Planet Earth" e "Great Migratons" il mondo della natura non è mai stato così spettacolare.

L'Italia forse ha messo da parte la qualità a favore dell'inutile comicità di Aldo, Giovanni e Giacomo, che raggiungono il punto più basso della loro carriera con questo doppiaggio. In un documentario naturalistico non c'è nulla da ridere, non è che siano tristi ma il divertimento è prerogativa di un altro genere di film. Non c'è nulla da ridere nel vedere un cavalluccio marino in via d'estinzione o un cucciolo di delfino inseguito da uno squalo, non c'è bisogno di tre comici che facciano battute sulla questione, perché al massimo si può fare qualche appunto sull'eccentricità della situazione ma ci deve essere un minimo di distacco.

7 anni di produzione, 1500 ore di filmati, 400 persone impiegate per realizzare questo documentario che vanno nel gabinetto appena si sente il trio italiano ridere e commentare le scene. Così dopo 5 minuti ho messo la versione originale, naratta da Marion Cottilard, che riesce sempre ad essere equilibrata, piazzando qua e là qualche battuta e qualche nozione interessante che permette di conoscere meglio il mondo sottomarino. D'altronde c'è poco da ridere se non si conosce nulla di quello che si sta guardando, se non vengono spiegati i comportamenti di certi animali che sono certamente curiosi.

Alla fine, prima dei titoli di coda, c'è quindi un riassunto con tutte le specie a rischio, quelle che fra qualche anno non esisteranno più. Ricordare tutto questo con quattro battute scontate senza nemmeno sapere di chi si parla credo sia davvero triste.